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Bonus Ristrutturazione 2025: le nuove aliquote e tutti i lavori ammessi per gli incentivi

Il bonus ristrutturazione 2025 si conferma uno degli strumenti fiscali più rilevanti per chi desidera migliorare o valorizzare la propria abitazione. La nuova Legge di Bilancio 2025, tuttavia, introduce significative modifiche che ridefiniscono l’accesso e l’utilizzo degli incentivi, rendendo il panorama normativo più complesso ma anche più mirato.

Tra i principali cambiamenti, spiccano le aliquote decrescenti nel tempo, pensate per incentivare interventi immediati, e i tetti di spesa diversificati tra prima casa e altre proprietà. Questo approccio ha l’obiettivo di ottimizzare le risorse disponibili e favorire i lavori nelle abitazioni principali.

Un’ulteriore novità riguarda le regole specifiche per i contribuenti con redditi elevati, che vedranno applicate limitazioni personalizzate per la detrazione, basate su fattori familiari come figli a carico o situazioni di disabilità. Dal 2028, inoltre, sono previsti tetti di spesa e percentuali di detrazione ulteriormente ridotti, segnando una transizione verso incentivi più sostenibili nel lungo termine.

Questi aggiornamenti pongono nuove sfide per chi intende pianificare interventi edilizi, richiedendo una maggiore attenzione nella scelta dei tempi e dei lavori da effettuare per massimizzare i benefici fiscali e sfruttare al meglio l’agevolazione.

Vediamo dunque quali sono le novità introdotte dal Bonus Ristrutturazione 2025 per chi intende effettuare interventi edilizi nel nuovo anno.

Aliquote e Limiti di Spesa

  • Prima Casa:
    • 2025: detrazione del 50% su una spesa massima di 96.000 euro.
    • 2026-2027: detrazione ridotta al 36%, con lo stesso limite di spesa.
    • Dal 2028: detrazione al 30% su una spesa massima di 48.000 euro.
  • Altre Abitazioni:
    • 2025: detrazione del 36% su una spesa massima di 96.000 euro.
    • 2026-2027: detrazione al 30%, mantenendo il medesimo limite di spesa.
    • Dal 2028: detrazione al 30% su una spesa massima di 48.000 euro.

Regole per Redditi Elevati

Per i contribuenti con redditi superiori a 75.000 euro, l’importo massimo delle spese detraibili sarà calcolato considerando fattori familiari, come il numero di figli a carico e la presenza di figli con disabilità, nel rispetto dei tetti di spesa stabiliti.

Beneficiari del Bonus

Possono accedere al Bonus Ristrutturazione:

  • Proprietari o nudi proprietari.
  • Titolari di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie).
  • Locatari o comodatari.
  • Soci di cooperative divise e indivise.
  • Imprenditori individuali, per immobili non rientranti fra i beni strumentali o merce.
  • Soggetti indicati nell’articolo 5 del TUIR, che producono redditi in forma associata.

Interventi Ammessi

Il Bonus copre una vasta gamma di interventi, tra cui:

  • Manutenzione Ordinaria (solo per parti comuni di edifici residenziali): riparazioni, rinnovamento o sostituzione delle finiture degli edifici e opere necessarie a mantenere in efficienza gli impianti tecnologici esistenti.
  • Manutenzione Straordinaria: opere e modifiche necessarie per rinnovare e sostituire parti anche strutturali degli edifici, realizzazione e integrazione di servizi igienico-sanitari e tecnologici, senza alterare la volumetria complessiva degli edifici e senza mutamenti delle destinazioni d’uso.
  • Restauro e Risanamento Conservativo: interventi finalizzati a conservare l’immobile e assicurarne la funzionalità, mediante un insieme sistematico di opere che, nel rispetto degli elementi tipologici, formali e strutturali dell’organismo stesso, ne consentano destinazioni d’uso con essi compatibili.
  • Ristrutturazione Edilizia: interventi rivolti a trasformare gli organismi edilizi mediante un insieme sistematico di opere che possono portare a un organismo edilizio in tutto o in parte diverso dal precedente.
  • Interventi per il Risparmio Energetico: lavori volti al miglioramento dell’efficienza energetica dell’immobile, come l’installazione di pannelli solari, la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale, l’installazione di impianti fotovoltaici.

Documentazione Necessaria

Per usufruire del Bonus, è fondamentale conservare:

  • Titolo abilitativo (CILA, SCIA, ecc.) o dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà che attesti la data di inizio lavori e la conformità degli interventi.
  • Fatture e ricevute fiscali relative alle spese sostenute.
  • Ricevute dei bonifici bancari o postali utilizzati per i pagamenti, con causale specifica, codice fiscale del beneficiario della detrazione e partita IVA o codice fiscale del destinatario del pagamento.

Per ulteriori dettagli e aggiornamenti, si consiglia di consultare la guida ufficiale dell’Agenzia delle Entrate.

Perché scegliere Global Società Cooperativa

Grazie alla lunga esperienza nel settore edilizio in Sardegna, e grazie alle importanti certificazioni conseguite, Global Società Cooperativa offre un approccio integrato alla progettazione e costruzione di case o edifici commerciali. L’azienda, che vanta un’esperienza pluridecennale, si impegna a utilizzare tecnologie avanzate per garantire il massimo comfort abitativo, rispettando al contempo l’ambiente e le più recenti e stringenti normative del settore. Se a breve hai in programma lavori di ristrutturazione, ordinaria o straordinaria, per la tua casa o per la tua azienda in Sardegna rivolgiti a Global Società Cooperativa per un preventivo o per un sopralluogo in tutta l’Isola.

Contatti aziendali:
Global Società Cooperativa
Telefono: 070.2348800
Email: info@globalsocietacooperativa.com

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Superbonus 2024: come ottenere il contributo a fondo perduto del 70%

Il Superbonus 2024 rappresenta una straordinaria occasione per chi vuole migliorare l’efficienza energetica della propria abitazione o condominio, grazie al Decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze del 6 agosto 2024. Questa normativa prevede un contributo a fondo perduto del 70% per le spese sostenute durante l’anno, mirate alla realizzazione di interventi di ristrutturazione e miglioramento energetico.

Tra le spese ammissibili rientrano l’installazione di pannelli fotovoltaici, colonnine di ricarica per auto elettriche e interventi di messa in sicurezza sismica (Sismabonus), già previsti dal Superbonus. Questo incentivo è particolarmente rivolto a coloro con un reddito inferiore a 15.000 euro e che hanno raggiunto almeno il 60% di avanzamento lavori entro il 31 dicembre 2023.

Vediamo in dettaglio come accedere a questa opportunità e i requisiti necessari.

Requisiti per accedere al contributo

Il contributo è disponibile per persone fisiche e condomini che abbiano realizzato interventi edilizi nel periodo indicato, al di fuori dell’attività professionale. Il decreto prevede che i lavori abbiano raggiunto il 60% di avanzamento entro la fine del 2023, confermato da apposite asseverazioni. L’importo massimo copre il 70% delle spese ammissibili, con un tetto massimo di 96.000 euro. Per i progetti condominiali, questo limite viene ridotto proporzionalmente al numero di beneficiari. Il contributo massimo per ciascun richiedente è di 28.800 euro, equivalente al 30% della spesa complessiva ammissibile.

Per poter beneficiare del Superbonus 70%, dunque, è necessario rispettare questi requisiti:

  • Data delle spese: Le spese devono essere state sostenute tra il 1° gennaio e il 31 ottobre 2024.
  • Stato di Avanzamento dei Lavori (SAL): Gli interventi devono aver raggiunto, entro il 31 dicembre 2023, almeno il 60% del SAL.
  • Limite di reddito: Il richiedente deve avere un reddito annuo inferiore ai 15.000 euro, come stabilito dall’articolo 119 del Decreto Rilancio (Dl n. 34/2020).

Il contributo verrà versato direttamente sul conto corrente del richiedente, indicato al momento della presentazione della domanda.

Modalità di presentazione della domanda

Per richiedere il contributo, è necessario inviare una domanda telematica all’Agenzia delle Entrate entro il 31 ottobre 2024. Ogni richiedente può presentare una sola domanda per singola unità immobiliare. La domanda deve includere tutti i documenti necessari, compresa la dichiarazione dei requisiti.

La domanda può essere presentata direttamente dal richiedente o tramite un intermediario abilitato, utilizzando il servizio del cassetto fiscale dell’Agenzia delle Entrate. Ulteriori dettagli su modalità e tempistiche verranno forniti in un successivo provvedimento.

Criteri di erogazione e priorità

Se i fondi disponibili non fossero sufficienti a coprire tutte le richieste, il decreto stabilisce un ordine di priorità. Verrà data precedenza a chi utilizza l’immobile come abitazione principale e ai condomini per gli interventi nelle parti comuni. Eventuali fondi residui verranno distribuiti tra gli altri richiedenti.

Le percentuali erogabili e i criteri di distribuzione saranno comunicati dall’Agenzia delle Entrate in base alle direttive del decreto.

Ristrutturazioni in Sardegna: un’opportunità col Superbonus

Il Superbonus 2024 rappresenta un’importante opportunità per chi desidera effettuare ristrutturazioni edili, migliorando l’efficienza energetica e la sicurezza sismica degli edifici. Con il contributo del 70%, soggetti con reddito inferiore a 15.000 euro potranno ridurre significativamente i costi delle proprie ristrutturazioni, rispettando però requisiti e scadenze prestabiliti. Non perdere l’occasione: assicurati di essere in linea con i requisiti e prepara la tua domanda entro i termini previsti!

Se hai in programma lavori di ristrutturazione, ordinaria o straordinaria, per la tua casa in Sardegna contatta Global Società Cooperativa per un preventivo o per un sopralluogo in tutta l’Isola.

 

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Spese per la ristrutturazione: come e quando inserirle nella dichiarazione dei redditi?

In Italia, le agevolazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie consentono ai contribuenti di detrarre una parte delle spese sostenute per i lavori di ristrutturazione. È importante capire come e quando è possibile beneficiare di queste detrazioni per pianificare correttamente le proprie finanze.

Un utente ha rivolto recentemente un quesito all’Agenzia delle Entrate: “Ho iniziato una ristrutturazione nel 2023. Posso detrarre già nel 730 precompilato del 2024 le spese sostenute nel 2023 o devo aspettare la fine lavori e poi inserire le spese del 2023 nella dichiarazione del prossimo anno insieme a quelle sostenute nel 2024?”.

Il quesito riflette infatti un dubbio comune tra i proprietari di immobili che desiderano beneficiare delle agevolazioni fiscali previste per le ristrutturazioni edilizie.

La risposta dell’Agenzia delle Entrate ha confermato che, in presenza dei requisiti e nel rispetto delle condizioni e degli adempimenti richiesti dalla normativa per poter accedere alle agevolazioni fiscali in materia di recupero del patrimonio edilizio (articolo 16-bis del Tuir), la detrazione spetta nel periodo in cui sono sostenute le spese.

Questo significa che non è necessario attendere il completamento dei lavori per iniziare a detrarre le spese. Le spese sostenute durante l’anno, in applicazione del criterio di cassa, possono essere inserite nella dichiarazione dei redditi relativa allo stesso anno di riferimento. Nel caso specifico del quesito, l’utente non dovrà quindi attendere il completamento dei lavori per usufruire della detrazione, ma potrà indicare le spese effettuate nel 2023 nella dichiarazione dei redditi da presentare nel 2024 (modello 730 o Redditi Pf).

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Umidità da risalita - Soluzioni in Sardegna

Umidità di risalita: rifacimento vespai e scannafossi detraibile al 50%

L’umidità di risalita è un problema molto diffuso che provoca la formazione di fenomeni di degrado nella parti basse delle murature, visibili a occhio nudo. Quando si notano macchie umide, distacco ed esfoliazione dell’intonaco e comparsa di muffe siamo davanti a un edificio colpito da umidità da risalita. Oltre ai danni estetici (e strutturali nei casi più gravi e trascurati), la muffa è potenzialmente dannosa per la salute umana e causa di problemi respiratori nei soggetti più sensibili.

Prevenire l’umidità di risalita è quindi fondamentale per garantire la durabilità degli edifici nel tempo, ma anche per prevenire la perdita di isolamento termico ed energetico e assicurare un ambiente abitativo salubre. Si tratta di obiettivi che possono essere raggiunti attraverso specifiche tipologie di soluzioni, come l’inserimento di sistemi di drenaggio adeguati, l’utilizzo di materiali impermeabilizzanti o la realizzazione di vespai o scannafossi.

Il vespaio areato è uno spazio posto nelle fondamenta di un edificio, progettato per favorire la circolazione dell’aria. Come dice il nome stesso, si tratta di un elemento strutturale atto a consentire il passaggio dell’aria, che deve essere realizzato per garantire una corretta ventilazione. Lo scannafosso è un’intercapedine creata attorno al perimetro della fondazione di un edificio, e che separa quest’ultimo dal terreno. La sua funzione è quella di arieggiare la fondazione ed impedire la formazione di umidità nei locali seminterrati o interrati, quando le murature perimetrali possono diventare vie potenziali per l’umidità di risalita. Esistono anche sistemi alternativi per contrastare l’umidità di risalita dalle pareti sottostanti il livello del terreno (ad esempio resine, barriere chimiche o intonaci macroporosi).

Rifacimento vespai e scannafossi: lavori in manutenzione straordinaria

La Circolare n. 17/E del 26 giugno 2023 dell’Agenzia delle Entrate ha specificato che il rifacimento di vespai e scannafossi è una tipologia di lavoro agevolabile con il Bonus Ristrutturazione, che ammette una detrazione al 50% con un massimale pari a 96.000 euro. Questi interventi rientrano infatti nella categoria della manutenzione straordinaria di un edificio (condomini o singole unità). Questa categoria abbraccia diverse tipologie di lavori mirate a migliorare la struttura degli edifici con lo scopo di mantenere in efficienza un immobile.

Vuoi risolvere il problema dell’umidità di risalita?

Risolvere definitivamente il problema dell’umidità di risalita comporta interventi strutturali importanti, che possono andare dalla realizzazione di vespai o scannafossi, laddove possibile, fino all’uso di resine, barriere chimiche o intonaci macroporosi laddove non si possa intervenire in altri modi. Affida il tuo progetto a una squadra di professionisti esperti: se vuoi ristrutturare la tua casa in Sardegna contattaci per un preventivo o per un sopralluogo.

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Bonus facciate, come funziona? Le novità introdotte dalla proroga a tutto il 2022

Tutto quello che devi sapere sul bonus facciate 2022. La buona notizia è che l’agevolazione è stata prorogata con la legge di bilancio 2022, ma la cattiva notizia è che la detrazione scende dal 90% al 60%.  Scopriamo insieme come funziona il bonus facciate 2022 e come ottenerlo in vista dei lavori di ristrutturazione della propria abitazione.

Bonus facciate 2022: le spese ammissibili

Secondo la definizione dell’Agenzia delle Entrate, il bonus facciate 2022 è una detrazione del 60% per interventi finalizzati al recupero o restauro della facciata esterna degli edifici esistenti, di qualsiasi categoria catastale, compresi gli immobili strumentali. Gli edifici devono trovarsi nelle zone A e B, individuate dal decreto ministeriale n. 1444/1968, o in zone a queste assimilabili in base alla normativa regionale e ai regolamenti edilizi comunali.

Il bonus facciate 2022 comprende tutti gli interventi sulle

  • strutture opache della facciata,
  • su balconi o su ornamenti e fregi, compresi quelli di sola pulitura o tinteggiatura esterna.
  • Il bonus non spetta, invece, per gli interventi effettuati sulle facciate interne dell’edificio, se non visibili dalla strada o da suolo ad uso pubblico.

Bonus facciate 2022: a chi spetta?

Possono usufruire del bonus facciate 2022 tutti i contribuenti, residenti e non residenti nel territorio italiano, soggetti Irpef e soggetti passivi Ires, che possiedono a qualsiasi titolo l’immobile oggetto di intervento.

Possono dunque fruire dell’agevolazione:

  • le persone fisiche, compresi gli esercenti arti e professioni
  • gli enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciale
  • le società semplici
  • le associazioni tra professionisti
  • i contribuenti che conseguono reddito d’impresa (persone fisiche, società di persone, società di capitali).

La detrazione non spetta a chi possiede esclusivamente redditi assoggettati a tassazione separata o a imposta sostitutiva.

Cessione del credito e sconto in fattura

Come ormai siamo stati abituati dalle ultime leggi di bilancio, i contribuenti hanno diversi modi per ammortizzare le spese.  Il Bonus Facciate 2022 ammette la scelta delle opzioni alternative alla detrazione, ovvero la detrazione diretta, la cessione del credito e lo sconto in fattura.

Detrazione diretta

Il sistema classico è la detrazione diretta con la Dichiarazione dei Redditi, con ripartizione di 10 quote di pari importo per 10 anni.

Cessione del credito

Si può anche scegliere di cedere il credito d’imposta, corrispondente alla detrazione spettante, ad altri soggetti, che hanno la facoltà di effettuare successive cessioni. La cessione può essere disposta in favore di fornitori di beni e servizi necessari alla realizzazione degli interventi, altri soggetti (persone fisiche, anche esercenti attività di lavoro autonomo o d’impresa, società ed enti) oppure istituti di credito e intermediari finanziari.

Sconto in fattura

Questa interessante opzione non è altro che uno sconto sul corrispettivo dovuto, anticipato dal fornitore che ha effettuato l’intervento agevolato. È pari alla detrazione dall’imposta lorda spettante per gli interventi di recupero o restauro della facciata di edifici esistenti e può arrivare fino a un importo massimo pari al corrispettivo dovuto.

Il fornitore, a sua volta, recupera il contributo anticipato come credito d’imposta, di importo pari alla detrazione spettante, e lo può cedere ad altri soggetti, compresi gli istituti di credito e gli intermediari finanziari.

Bonus facciate: documentazione necessaria

La legge di bilancio 2022  ha introdotto l’obbligo per chi sceglie lo sconto in fattura o la cessione del credito di presentare il visto di conformità e l’asseverazione tecnica di congruità delle spese.

I documenti da conservare, nel caso vengano richiesti successivamente per eventuali controlli sono:

  • Fatture relative alle spese sostenute per la realizzazione degli interventi;
  • Ricevute dei bonifici relativi ai pagamenti;
  • Titolo abilitativo in base alla tipologia di interventi da effettuare. Se l’intervento non necessita di autorizzazioni edilizie, si dovrà comunque possedere una dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà in cui il tecnico abilitato assevera la congruità di lavori e spese, e in cui dev’essere indicata la data di inizio lavori;
  • Copia della richiesta di accatastamento dell’immobile, qualora la registrazione al Catasto fosse ancora in fase di approvazione;
  • Ricevute di pagamento dei tributi locali sugli immobili, se dovuti;
  • Copia della delibera assembleare e copia della tabella millesimale di ripartizione delle spese, qualora gli interventi abbiano interessato le parti comuni di un edificio condominiale;
  • Dichiarazione di consenso agli interventi da parte del proprietario dell’immobile, qualora a sostenere le spese e a richiedere il beneficio sia il detentore o i familiari conviventi del proprietario/detentore;
  • Copia del visto di conformità, se si accede al bonus tramite sconto in fattura o cessione del credito.
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Parere del Fisco sul Superbonus 110%: beneficiari e tipologie di immobile

Parere del Fisco sul Superbonus 110%: beneficiari e tipologie di immobile

Dopo la notizia del rinnovo dell’incentivo per tutto il 2022, torniamo a parlare del Superbonus 110% per chiarire quali siano i potenziali beneficiari e a quali tipologie di immobile possano essere oggetto di interventi. Come ormai noto, il maxi-incentivo è aperto a una vasta platea di possibili beneficiari mentre, riguardo alle tipologie di immobili, ammette esclusivamente quelle residenziali.

Analizzando un recente parere dell’Agenzia delle Entrate, faremo un breve riepilogo sui requisiti necessari per accedere al Superbonus 110% e sul funzionamento dell’incentivo in generale, integrando anche degli specifici chiarimenti.

Beneficiari e Immobili: a chi spetta il Superbonus 110%?

L’Agenzia delle Entrate, con la nota n. 804 del 10 dicembre 2021 ricorda quali siano gli effettivi beneficiari del maxi-incentivo e le tipologie di edificio sulle quali possono operare.

Possono usufruire del Superbonus 110%:

  1. Condomini, per:
  • Interventi trainanti e trainati sulle parti comuni.
  • Solo interventi trainati sulle singole unità immobiliari.
  1. Persone fisiche (al di fuori dell’esercizio di impresa, arti e professioni), per intervenire su:
  • Singole unità immobiliari indipendenti;
  • Edifici unifamiliari composti da 2 a 4 unità immobiliari distintamente accatastate;
  • Unità immobiliari site all’interno di edifici plurifamiliari, ma solo se le unità sono funzionalmente indipendenti e se sono dotate di uno o più accesso autonomi dall’esterno.
  1. IACP (Istituti Autonomi Case Popolari) ed enti analoghi per intervenire su immobili:
  • Di loro proprietà;
  • Di edilizia residenziale pubblica che gestiscono per conto del Comune.
  1. Cooperative di abitazione a proprietà indivisa, solo per immobili di proprietà della cooperativa assegnati in godimento ai soci.
  2. ONLUS e Organizzazioni di volontariato senza scopo di lucro, correttamente iscritte agli appositi registri.
  3. Associazioni e società sportive dilettantistiche, solo per immobili o parti di immobili adibiti a spogliatoi;
  4. Titolari di reddito d’impresa, arte o professione, solo:
  • Se l’immobile è sito all’interno di un edificio o condominio in cui più del 50% della SDL è a scopo residenziale;
  • Per eseguire interventi trainanti e trainati sulle parti comuni degli edifici condominiali.

Superbonus 110% e titolari diritti reali: i requisiti obbligatori

Il Superbonus 110%  può essere richiesto anche da chi detiene l’immobile oggetto di interventi in qualità di titolare di diritti reali di godimento. La locazione, essendo appunto un diritto reale, rende possibile la richiesta dell’incentivo, a patto che:

  • Esista un contratto di locazione correttamente registrato;
  • Siano gli stessi locatari a sostenere le spese;
  • Il proprietario (ovvero l’IPAB istante) rilasci una dichiarazione di consenso per gli interventi;
  • Risultino rispettati tutti i requisiti richiesti sia per gli interventi di efficientamento energetico che per quelli volti alla riduzione del rischio sismico.

Superbonus in condominio misto e Bonus Casa con opzioni alternative

Per le strutture riconosciute come condominio misto (ovvero in parte residenziale e in parte commerciale), ci sono delle precisazioni da fare. Per far sì che i locatari dei negozi possano partecipare alle spese per gli interventi trainanti e trainati, è obbligatorio dimostrare che più del 50% della Superficie Disperdente Lorda è adibita ad uso residenziale. Non sarà possibile invece conseguire interventi trainati che riguardino le singole unità commerciali.

Per quanto riguarda invece la possibilità per l’istante di usufruire, in alternativa al Superbonus 110%, del Bonus Facciate, dell’Ecobonus o del Sismabonus, si fa presente che i tre incentivi citati ammettono tra i potenziali beneficiari anche gli enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciale. L’Agenzia delle Entrate fa presente anche che i tre incentivi sopra elencati rientrano tra quelli che danno la possibilità di scegliere le opzioni alternative alla detrazione, ovvero la cessione del credito e lo sconto in fattura.

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