efficientamento energetico

Superbonus 90%: tutte le novità del 2023

Come molti già sapranno, nel 2023 è partita la fase di transizione del cosiddetto Superbonus, con l’incentivo che passa dal 110% al 90%. Inoltre, il nuovo Governo, con il Decreto del 17 febbraio 2023, ha previsto lo stop dello sconto in fattura e della cessione del credito per i nuovi interventi: oggi l’agevolazione fiscale inerente al Superbonus – per i lavori iniziati dopo l’approvazione del decreto – è fruibile solamente con la detrazione in fase di dichiarazione dei redditi.

Superbonus 90%: a chi è rivolto

Il nuovo Superbonus può essere sfruttato da:

  • persone fisiche, al di fuori degli esercizi di attività imprenditoriali, professioni e arti, proprietarie di immobili interessati dai lavori. Rientrano tra i beneficiari della misura anche i proprietari di edifici composti da 2 a 4 unità immobiliari;
  • condomini;
  • IACP (Istituti Autonomi Case Popolari);
  • società sportive dilettantistiche e associazioni, ma soltanto per gli interventi rivolti agli immobili o parti di essi destinati a spogliatoi;
  • associazioni di promozione sociale e di volontariato.

Superbonus 90%: i lavori ammissibili

Come in passato, l’agevolazione si applica agli interventi edili trainanti e a quelli trainati finalizzati all’efficientamento energetico, la riduzione dei rischi sismici o il consolidamento statico degli edifici.

I principali interventi agevolabili col Superbonus 90% sono:

  • lavori per sostituire gli impianti di climatizzazione invernale sulle unità immobiliari o sulle parte comuni dei condomini;
  • lavori rivolti all’isolamento termico sugli involucri;
  • lavori antisismici.

Gli interventi trainati o aggiuntivi, ossia i lavori svolti insieme a quelli principali, sono:

  • lavori di efficientamento energetico;
  • lavori per installare gli impianti fotovoltaici;
  • lavori per installare i sistemi di accumulo;
  • lavori per eliminare le barriere architettoniche.

Superbonus 90%: come richiederlo

La domanda va inoltrata entro 90 giorni dal termine degli interventi tramite il portale dell’Agenzia ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) compilando tutta la documentazione telematica richiesta.

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Aumentare il valore di una casa fino al 40% grazie all’efficientamento energetico

In Sardegna sono tante le famiglie che “investono nel mattone”: rispetto ad altre zone europee la percentuale di persone che decidono di acquistare una casa (o più di una, come residenza estiva oppure per affittarla) è altissima. Le case sono dunque un investimento di valore capaci di assicurare una rendita perpetua, ma in quanto tali, devono essere tutelate e valorizzate.

Come? Considerando la situazione economica degli ultimi anni, il perdurare della crisi energetica e gli indirizzi europei per garantire una migliore sostenibilità e una transizione ecologica, il modo migliore per tutelare il patrimonio immobiliare è investire sull’efficienza energetica delle case.

Secondo l’Osservatorio di REbuild 2023 dal Dipartimento di Culture del Progetto dell’Università Iuav di Venezia, effettuare dei lavori di riqualificazione energetica su un immobile comporta infatti un aumento del suo valore fino al 40%. Al contrario, trascurare una casa e non effettuare alcun lavoro di ammodernamento può portare a un deprezzamento importante di una casa o di un locale commerciale.

I ricercatori hanno stabilito, dopo un’analisi effettuata su alcune città campione, che la differenza di prezzo fra una casa di classe E e una di classe D si attesta al 5-6%, per salire al 14-18% se si passa da una G a una D e addirittura al 30-40% se si passa da una G a una A. In modo speculare, invece, hanno constatato che le case non ammodernate con soluzioni di efficientamento energetico, perdono una percentuale di valore consistente.

Lo scenario immobiliare sardo – analogamente a quello italiano – è composto da edifici costruiti in gran parte prima del 1971: gran parte delle case sono dunque “energivore” ossia che portano in dote consumi energetici fino a dieci volte superiori alle case in Classe A. Queste case meno efficienti pesano sull’economia di una famiglia per circa 4-5 mila euro in più all’anno.

Per questo motivo – un risparmio di circa 40-50 mila euro in dieci anni – il valore di un immobile efficiente sale di prezzo proporzionalmente alla classe energetica raggiunta. Le soluzioni edili (cappotto termico, isolamento del tetto, sostituzione infissi) e tecnologiche (pompe di calore, termoidraulica, stufe a basse emissioni e alto rendimento) – insieme ai tanti bonus statali che abbattono le spese di ristrutturazione finalizzate all’efficientamento – permettono dunque di godere di un comfort maggiore e di innalzare il valore della propria casa, qualora si abbia in programma di venderla.

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Climatizzazione e Superbonus, una casa al fresco anche d’estate   

Il Governo, per risollevare l’economia italiana nel post Covid-19, ha introdotto importanti azioni di sostegno a cittadini e imprese con il nuovo Decreto Rilancio. Una delle principali novità è il cosiddetto Superbonus 110%, che permette di azzerare i costi su tutta una serie di lavori di efficientamento energetico di un edificio, e che va ad aggiungersi ai bonus sulle ristrutturazioni e al bonus facciate.

Tra gli interventi rientranti nelle recenti facilitazioni statali, di rilievo e sicuro interesse, sono anche quelli di sostituzione degli impianti di climatizzazione. Ma cosa significa? Prima di tutto occorre evitare fraintendimenti e utilizzare i termini corretti. Ecco una piccola panoramica sul mondo della climatizzazione domestica.

Differenze tra climatizzatori e condizionatori per la casa

I condizionatori sono macchine che raffreddano l’aria senza gestirne il ricambio e senza deumidificare l’ambiente. I climatizzatori, invece, permettono il riciclo dell’aria, la filtrano e la purificano e sono in grado di deumidificare e, in alcuni casi, anche riscaldare l’ambiente. Oggi la maggior parte dei prodotti per il condizionamento sul mercato sono climatizzatori che raffrescano, riscaldano e deumidificano l’ambiente.

Tecnologia “on-off” e tecnologia “inverter”

La tecnologia “on-off”, quella classica dei primi impianti di condizionamento, è caratterizzata da periodi di attivazione e disattivazione della macchina, a seconda della temperatura dell’ambiente. La tecnologia inverter consente di regolare in continuazione e automaticamente la potenza e la velocità di funzionamento dei climatizzatori. Quale delle due tecnologie scegliere per un impianto di condizionamento? La tecnologia inverter comporta un risparmio energetico di circa il 40%!

Consigli su come scegliere l’impianto di condizionamento per la casa

Esistono varie tipologie di climatizzatori, ma come facciamo a scegliere il migliore impianto per la nostra casa? Ecco le caratteristiche da tenere in considerazione per un acquisto consapevole:

– La potenza, che dovrà essere direttamente proporzionale alla grandezza della stanza da climatizzare. L’unità di misura è espressa in BTU/h e per scegliere il modello giusto è sufficiente moltiplicare 340 per i metri quadrati della stanza.

– La classe energetica è importante per determinare quanto il nostro impianto inciderà sulla bolletta elettrica. La classe più efficiente in commercio è la A+++, si consiglia di acquistare almeno un impianto classe A+.

– Il grado di rumorosità è da tenere ben presente in fase di acquisto. La rumorosità è indicata in etichetta con l’unità di misura Decibel (dB).

Per dimensionare correttamente l’impianto, oltre ai volumi da raffrescare è bene tenere in considerazione anche altri fattori, come l’isolamento termico, le caratteristiche e il numero degli infissi, oltre che l’esposizione al sole della stanza.

Raffrescamento a pavimento

Il raffrescamento (o il riscaldamento) a pavimento è una valida alternativa ai climatizzatori ad aria fin qui trattati, e può garantire temperature confortevoli e un grande risparmio di energia.

Il funzionamento di un impianto di raffrescamento a pavimento è per irraggiamento: all’interno delle serpentine posate sotto il pavimento viene fatta scorrere acqua refrigerata alla temperatura di 15-18°C (l’acqua viene riscaldata a 30-40°C in caso di riscaldamento). La differenza di temperatura è capace di mitigare il clima di tutta la casa.

Trattandosi di sistemi con un’inerzia elevata, però, vanno progettati con attenzione e valutati in base alle esigenze. Se si pensa a un impianto che rinfreschi la casa in poco tempo, il raffrescamento a pavimento non è la soluzione più efficiente per un’abitazione.

Bonus condizionatori al 110% con Ecobonus: quando spetta?

Si può ottenere una detrazione pari al 110% della spesa per tutti i lavori di sostituzione degli impianti di climatizzazione esistenti con impianti centralizzati per il riscaldamento, il raffrescamento o la fornitura di acqua calda sanitaria a condensazione, con efficienza almeno pari alla classe A, a pompa di calore, ibridi o geotermici con abbinamento eventuale ai sistemi fotovoltaici.

Bonus condizionatori 2020 al 65% e al 50%:

Attenzione, il bonus condizionatori 2020 è un’agevolazione fiscale che spetta ai contribuenti con o senza ristrutturazione. Infatti, quando il cittadino procede all’acquisto di un condizionatore d’aria che sia in pompa di calore, ossia, che valga sia per il riscaldamento nella stagione invernale, ad integrazione o in sostituzione dell’impianto di riscaldamento già esistente, che per il raffreddamento, ha diritto a detrarre la spesa dalla dichiarazione dei redditi.

L’installazione di un nuovo condizionatore o la sua sostituzione, beneficia quindi di una delle seguenti detrazioni che variano a seconda dell’ambito nel quale viene effettuato l’acquisto:

Bonus condizionatori con ristrutturazione edile: detrazione pari al 50%, se il nuovo impianto è a pompa di calore, anche a non alta efficienza ma mira al risparmio energetico + riduzione IVA al 10%. Solo su unità immobiliari residenziali o parti comuni, condomini.

Bonus climatizzatori risparmio energetico: detrazione al 65% per condizionatori con pompa di calore ad alta efficienza che sostituiscono l’impianto di riscaldamento esistente. Detrazione fruibile sia per abitazioni, uffici, negozi ecc.

Bonus condizionatori con bonus mobili con ristrutturazione: detrazione 50%, quando si realizza una ristrutturazione edilizia straordinaria su singole abitazioni o condomini, è possibile fruire della detrazione se si acquistano mobili e grandi elettrodomestici A+ (A per i forni), ivi compresi i climatizzatori.

Bonus condizionatori senza ristrutturazione: se non vengono effettuati lavori di ristrutturazione, è possibile lo stesso fruire dell’agevolazione fiscale, ma solo se si intende sostituire il vecchio ed intero impianto di climatizzatore con un condizionatore, ossia, un nuovo impianto a pompa di calore e ad alta efficienza energetica. In tal caso si ha diritto alla detrazione del 65%.

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