impianto elettrico

Massetto realizzato a regola d’arte: tutto quello che devi sapere

Se devi ristrutturare casa o un locale commerciale e con lavori edili importanti (ad esempio sostituzione pavimenti e nuovi impianti), o magari sei alle prese con una nuova costruzione, presto o tardi ti troverai ad affrontare la posa in opera del nuovo massetto.

Il massetto è infatti lo strato di supporto della pavimentazione posato in cantiere su relativo sottofondo (lo strato che si trova tra solaio e massetto deve accogliere le tubazioni dell’impianto idrico, termico e i cavi dell’impianto elettrico) o su uno strato intermedio isolante. Si tratta di quello strato che deve resistere alle varie sollecitazioni meccaniche impartite sulla pavimentazione. Il massetto deve quindi consentire un livello preciso della pavimentazione finale, ripartire opportunamente i carichi sia statici che dinamici, eventualmente ricoprire l’impianto radiante a pavimento e infine ricevere la pavimentazione.

Un massetto realizzato a regola d’arte deve essere compatto, planare, non deve presentare “croste” ed essere omogeneo in tutte le stanze, senza salti di quota o pendenze che possano ostacolare l’appoggio degli arredi o l’apertura delle porte.

Dopo la stesura, la superficie del massetto si presenta come un intonaco grezzo, leggermente porosa e uniforme. Proprio la porosità del massetto consente l’incollaggio delle piastrelle: se fosse troppo liscio l’aderenza del collante sarebbe inferiore e meno efficiente.

Il cosiddetto tempo di maturazione del massetto dipende dal suo spessore. Per un massetto standard di 5 cm si considera un tempo di maturazione del calcestruzzo di circa 28-30 giorni. Tempi lunghi che non sempre collimano con le esigenze di cantiere: si consiglia comunque di non posare il pavimento prima dei 20 gg per non compromettere la compattezza del massetto. È bene ricordare anche che il massetto non deve essere lasciato a lungo senza la pavimentazione sovrastante, in particolare se realizzato all’esterno ed esposto alle intemperie. In questi casi potrebbe essere necessario intervenire in un secondo momento per un corretto ripristino.

Bisogna anche sottolineare che la durabilità di una pavimentazione in ceramica o gres è influenzata dalle caratteristiche del massetto, del metodo e dei prodotti utilizzati per per la sua realizzazione, della attenzione alla corretta stagionatura dell’impasto. Tutte queste variabili incidono profondamente sul risultato finale, al punto che il massetto deve essere considerato parte integrante del pavimento e trattato con la stessa cura e precisione.

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Impianti elettrici a norma: i tre livelli delle dotazioni impiantistico-funzionali

Da una recente indagine nel ramo dell’Edilizia è emerso che in Italia circa 12 milioni di appartamenti sono dotati di impianti elettrici non a norma. Gli incidenti domestici e i guasti relativi al malfunzionamento degli impianti elettrici si aggirano intorno ai 45.000 casi ogni anno.

Quando si parla di ristrutturazioni e di realizzazione di impianti elettrici civili, anche per uso domestico, occorre fare riferimento a precise normative che evitano il verificarsi di situazioni potenzialmente pericolose per persone e unità abitative. In questo articolo riassumeremo la norma CEI 64-8, attualmente in vigore in Italia.

Norma CEI 64-8

La norma di riferimento per la realizzazione di un impianto elettrico civile è la CEI 64-8. All’interno della norma è possibile reperire le prescrizioni di legge riguardanti il progetto, la messa in opera e la verifica degli impianti elettrici. Lo scopo di tutte le disposizioni è quello di realizzare un impianto corretto non solo dal punto di vista normativo, ma anche della sicurezza delle persone che abitano l’appartamento.

Dal 1° marzo 2019 è in vigore la Variante 5 della CEI 64-8, che rispetto alle varianti precedenti ha introdotto nuove linee guida che prevedono il percorso di allineamento delle norme nazionali degli impianti elettrici civili alle normative europee, oltre a introdurre le prestazioni minime di cui devono essere dotati gli impianti elettrici.

I livelli minimi delle dotazioni impiantistico-funzionali

I livelli rappresentati dalla normativa CEI 64-8 sono tre:

– nel Livello 1 rientra la predisposizione di un impianto elettrico provvisto delle dotazioni minime obbligatorie, per la conformità ai sensi della CEI 64-8; inoltre, in tal modo verrà data una garanzia circa la sicurezza dello stesso e la sua (seppur minima) funzionalità;

– nel livello 2 rientrano gli impianti realizzati con un numero maggiore di prese di corrente e di circuiti, oltre al citofono e ai dispositivi di controllo dei carichi elettrici;

– al livello 3, infine, vengono inseriti gli impianti innovativi, cioè quelli scomposti in diverse sezioni e dotati, magari, anche di domotica.

Questa ripartizione delle dotazioni degli impianti elettrici è utile non solo all’elettricista che dovrà realizzare il progetto e rilasciare la certificazione di conformità, ma anche al committente il quale, avendo chiari i vari livelli, potrà operare una scelta sul tipo di intervento da far svolgere al professionista.

Ecco una semplice schematizzazione per ogni livello, con l’indicazione delle dotazioni minime che l’elettricista dovrà installare.

Livello 1

Il Primo Livello rappresenta un impianto elettrico di base, che l’elettricista predisporrà per far si che l’appartamento possa essere dotato di certificazione di conformità , oltre a garantire i requisiti di sicurezza e fruibilità: la norma CEI 64-8 prevede che ogni stanza venga dotata di un numero minimo di dispositivi.

Per un appartamento di dimensioni inferiori ai 50 mq, l’elettricista dovrà predisporre un impianto elettrico a due circuiti: ciò significa che dal quadro generale dovrà partire un cavo che alimenta un magnetotermico / differenziale per la linea della luce (quindi i lampadari e le luci in generale) e un magnetotermico / differenziale per la linea delle prese.

Se l’appartamento è più grande rispetto al primo, ma non supera i 75 mq, i circuiti dovranno essere almeno tre: dal contatore generale, quindi, partiranno un magnetotermico / differenziale dedicato esclusivamente all’ambiente cucina e un magnetotermico / differenziale che a sua volta suddividerà la linea ad altri due magnetotermici / differenziali per la luce e per le prese.

Passando ai singoli dispositivi, in conclusione, nell’ingresso andranno previsti almeno una presa, un punto luce, stessa cosa per il corridoio e il ripostiglio. Per le camere da letto, a seconda della dimensione, occorreranno dalle 4 alle 6 prese, 1 o 2 punti luce e almeno una presa tv. Nella cucina, invece, potranno essere installare dalle 2 alle 4 prese (a seconda che vi sia cucina o angolo cottura) e almeno un punto luce e un punto antenna. In bagno risultano necessarie almeno 2 prese e 2 punti luce (uno per lo specchio e uno per il soffitto). Infine, andranno predisposti i punti luce esterni (uno per il balcone e uno sulla porta d’ingresso) e una presa per il telefono.

Livello 2

Il Secondo Livello rappresenta un impianto elettrico di base, maggiorato con sistemi antintrusione, allarmi e videocitofono.

Perciò, rispetto al primo livello avremmo un numero maggiore di prese e punti luce: per le camere da letto, a seconda della dimensione, verranno installate dalle 5 alle 8 prese, 2 o 3 punti luce e almeno una presa tv; nella cucina saranno presenti dalle 2 alle 6 prese (a seconda che vi sia cucina o angolo cottura), 2 punti luce e un punto antenna, mentre nel bagno la predisposizione è identica al livello base, quindi 2 prese e 2 punti luce.

Per quanto riguarda i circuiti, questi, a seconda della dimensione dell’appartamento, saranno minimo 3 (per aree fino ai 75 mq) e massimo 6 (per aree maggiori di 125 mq).

Livello 3

Il Terzo Livello è definito anche impianto domotico in quanto oltre a garantire una soluzione più completa sotto l’aspetto della funzionalità, della sicurezza e della protezione, prevede anche la gestione delle singole zone della casa, attraverso il controllo da remoto.

Un impianto elettrico civile domotico oltre a comprendere i dispositivi classici, quali prese e punti luce, vede la presenza di supporti di comunicazione atti al contrasto delle intrusioni di estranei in casa, della gestione e del controllo delle luci, della regolazione della temperatura degli ambienti e per la verifica dei carichi.

Inoltre, con un impianto di tale livello è possibile anche gestire ogni singolo ambiente, quindi, chiudere o aprire la tapparella di una stanza, spegnere e accendere la luce, diffondere la musica e collegare anche dispositivi di sicurezza quali i sistemi anti allagamento e di rilevazione fughe di gas.

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