Il Bonus Ristrutturazioni è uno degli incentivi di maggior successo del Governo Italiano. Si tratta di una detrazione d’imposta pari al 50% per l’esecuzione di interventi di ristrutturazione edilizia, mirati al recupero, al restauro, all’abbattimento delle barriere architettoniche, al risparmio energetico, alle nuove costruzioni in caso di danneggiamento per cause climatiche.
Una domanda che ci viene posta spesso è quella relativa alla possibilità di accedere all’agevolazione fiscale (mediante Bonus Ristrutturazioni, ma non solo) anche da parte di contribuenti che hanno aperto una partita IVA con regime forfettario. Un regime particolarmente vantaggioso e molto utilizzato anche dai contribuenti residenti in Sardegna, ma che presenta anche lo svantaggio di non poter portare in detrazione le spese, comprese quelle per le ristrutturazioni edilizie.
Bonus Ristrutturazioni: chi può accedere all’incentivo?
Prima di tutto bisogna ricordare che si può accedere al Bonus Ristrutturazioni fino al 31 dicembre 2021, ma che è attesa una proroga fino al 2024. I soggetti fiscali che possono godere del Bonus Ristrutturazioni sono:
- Persone fisiche che sostengono le spese, tra cui:
- Proprietario e nudo proprietario;
- Titolare di diritto reale di godimento, inquilino o comodatario;
- Convivente senza matrimonio, coniuge, parenti diretti entro il 3° grado, parenti affini entro il 2° grado;
- Coniuge separato al quale è stata assegnata la casa di proprietà dell’altro coniuge;
- Soci di cooperative divise e indivise;
- Soci delle società semplici;
- Imprenditori individuali, ad esclusione degli immobili merce o strumentali.
Regime forfettario: come si può accedere agli incentivi?
I soggetti in regime forfettario, non potendo portare in detrazione le spese, possono usufruire del Bonus Ristrutturazioni, così come di altri bonus casa ai quali prima non potevano accedere, grazie all’introduzione delle opzioni alternative: cessione del credito d’imposta o sconto in fattura immediato. La stesso discorso si applica anche per tutti gli altri bonus casa che ammettono almeno una delle due opzioni, ovvero il Superbonus 110%, l’Ecobonus, il Sismabonus, il Sismabonus Acquisti e il Bonus Facciate.
Un grande passo avanti, dal momento che, fino a maggio 2020, per i soggetti che non possedevano un’imposta lorda da detrarre era impossibile accedere agli incentivi fiscali, perché appunto l’unico modo di usufruirne era la detrazione d’imposta in sede di Dichiarazione dei Redditi. La cessione del credito d’imposta e lo sconto in fattura immediato, dunque, allarga la platea dei beneficiari degli incentivi fiscali e danno la possibilità di monetizzare il credito da subito senza attendere i tempi lunghi del rimborso rateizzato in sede di dichiarazione fiscale.