L’autunno è iniziato da circa un mese anche se le temperature, in questo fine ottobre del 2023, sono rimaste pressoché estive fino agli ultimi giorni. Con la fine del caldo però, diminuisce il tempo di apertura delle finestre e torna anche il problema dell’umidità in casa, fastidioso e di difficile risoluzione in molte aree della Sardegna, soprattutto in case molto vecchie oppure realizzate senza le opportune misure preventive.

I sintomi dell’eccessiva umidità di un edificio possono essere la condensa sulle finestre, la muffa sulle pareti o sui mobili, la pittura sulle pareti che presenta bolle o scrostature. Si tratta di difetti che compromettono l’estetica dell’abitazione ma soprattutto che mettono a rischio la salubrità degli ambienti domestici e non  sempre è facile trovare una soluzione definitiva al problema: il punto di partenza, comunque, è cercare di capire le cause dell’umidità per poter intervenire con gli opportuni rimedi.

L’eccessiva umidità sulle pareti o sul soffitto può avere diversi fattori scatenanti: potrebbe trattarsi di condensa che si forma per un’areazione insufficiente degli ambienti, oppure potrebbe trattarsi di umidità da risalita dal terreno, oppure di infiltrazioni di acqua piovana da fessure nei muri esterni o dal tetto.

Le conseguenze – sul lungo periodo – possono diventare di tipo strutturale, con danni anche molto evidenti alla casa (bolle d’aria sotto la pittura, muri scrostati, intonaco danneggiato, battiscopa allentati, presenza di aloni scuri sulle pareti, etc). Ma come detto poc’anzi, l’umidità influisce moltissimo anche sulla salubrità dell’aria. Le muffe che prosperano in ambienti umidi diffondono nell’aria spore che possono causare problemi respiratori, irritazioni e allergie. Una ambiente domestico umido rappresenta un rischio maggiore per le persone sensibili che soffrono di malattie croniche o che hanno un sistema immunitario debole, come gli anziani.

I segnali di una casa troppo umida

Ci sono dei segnali che possono metterci in allerta. Imparare a riconoscerli è importante, perché è fondamentale intervenire tempestivamente alla causa del problema, prima di dover affrontare guai peggiori. Tra i sintomi più facilmente riconoscibili annoveriamo:

  • macchie nere di muffa o depositi di salnitro sulle pareti o sul soffitto;
  • condensa sui vetri persistente;
  • odore di muffa;
  • pittura scrostata, carta da parati gonfia, intonaco danneggiato;
  • macchie di umidità scolorite sulle pareti;
  • battiscopa allentati, danneggiamento o scolorimento del rivestimento del pavimento;
  • goccioline negli angoli della stanza.

Se qualcuno di questi “segnali visivi” è presente in una casa, è consigliabile contattare un professionista il prima possibile, per valutare le possibili soluzioni e intervenire rapidamente, prima che i danni diventino insanabili. Bisogna infatti tenere a mente che le cause possono essere molteplici e le soluzioni “fai-da-te” spesso nascondono il problema estetico, senza risolvere la criticità alla base.

Umidità in casa: tipologie e soluzioni

Esistono diverse strategie, in base alle cause dell’eccessiva umidità, per risolvere definitivamente il problema. Il fattore più importante è l’adeguata ventilazione delle stanze, anche di quelle senza finestre (ad esempio, un bagno cieco). Nei casi in cui sia impossibile l’areazione naturale, è bene prevedere un sistema di ventilazione. Anche un condizionatore moderno, in modalità “deumidificatore” aiuta sensibilmente a ridurre il livello di umidità domestico. Tra i comportamenti sconsigliati, invece, c’è l’abitudine di stendere panni ad asciugare dentro casa, docce molto lunghe che producono quantità importanti di vapore acqueo e il mancato utilizzo delle cappe in cucina.

In base alla posizione e alla tipologia dell’umidità, è possibile risalire alle cause e mettere in atto delle contromosse efficaci.

Se l’acqua piovana entra in casa dalle pareti si parla di infiltrazioni. La soluzione è quella di impermeabilizzare la facciata, riparando eventuali crepe ed effettuando un trattamento con un rivestimento trasparente idrorepellente. Se la facciata ha già subito danni molto importanti, potrebbe essere necessario un intervento di ripristino o un rivestimento della facciata con materiali impermeabili.

Se si tratta di umidità da risalita capillare si può iniettare un gel idrorepellente nelle pareti. La barriera chimica (o taglio chimico, in contrapposizione al taglio fisico che prevede un vero e proprio taglio nel muro per permettere l’inserimento di una guaina o lastra impermeabilizzante) viene formata iniettando del liquido impregnante che forma nel muro uno strato idro-repellente che blocca, respingendola, l’acqua in risalita.

Se si tratta di umidità da condensa, significa che l’areazione della stanza è insufficiente. La soluzione a costo zero è quella di aprire in maniera naturale e costante le finestre: se ciò non si rivelasse sufficiente è consigliabile l’installazione di un sistema di ventilazione forzata e purificazione dell’aria.

Può anche capitare che l’umidità in eccesso derivi da una perdita dell’impianto idraulico. In questi casi le macchie sulle pareti e la muffa sono circoscritte e in corrispondenza del passaggio di un tubo. In questi casi, un idraulico potrà aiutarvi a risalire al punto esatto della rottura: non sempre è necessario rompere pareti e pavimenti, quindi i costi potrebbero essere comunque contenuti, se si interviene tempestivamente.

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