Il Governo, per risollevare l’economia italiana nel post Covid-19, ha introdotto importanti azioni di sostegno a cittadini e imprese con il nuovo Decreto Rilancio. Una delle principali novità è il cosiddetto Superbonus 110%, che permette di azzerare i costi su tutta una serie di lavori di efficientamento energetico di un edificio, e che va ad aggiungersi ai bonus sulle ristrutturazioni e al bonus facciate.

Tra gli interventi rientranti nelle recenti facilitazioni statali, di rilievo e sicuro interesse, sono anche quelli di sostituzione degli impianti di climatizzazione. Ma cosa significa? Prima di tutto occorre evitare fraintendimenti e utilizzare i termini corretti. Ecco una piccola panoramica sul mondo della climatizzazione domestica.

Differenze tra climatizzatori e condizionatori per la casa

I condizionatori sono macchine che raffreddano l’aria senza gestirne il ricambio e senza deumidificare l’ambiente. I climatizzatori, invece, permettono il riciclo dell’aria, la filtrano e la purificano e sono in grado di deumidificare e, in alcuni casi, anche riscaldare l’ambiente. Oggi la maggior parte dei prodotti per il condizionamento sul mercato sono climatizzatori che raffrescano, riscaldano e deumidificano l’ambiente.

Tecnologia “on-off” e tecnologia “inverter”

La tecnologia “on-off”, quella classica dei primi impianti di condizionamento, è caratterizzata da periodi di attivazione e disattivazione della macchina, a seconda della temperatura dell’ambiente. La tecnologia inverter consente di regolare in continuazione e automaticamente la potenza e la velocità di funzionamento dei climatizzatori. Quale delle due tecnologie scegliere per un impianto di condizionamento? La tecnologia inverter comporta un risparmio energetico di circa il 40%!

Consigli su come scegliere l’impianto di condizionamento per la casa

Esistono varie tipologie di climatizzatori, ma come facciamo a scegliere il migliore impianto per la nostra casa? Ecco le caratteristiche da tenere in considerazione per un acquisto consapevole:

– La potenza, che dovrà essere direttamente proporzionale alla grandezza della stanza da climatizzare. L’unità di misura è espressa in BTU/h e per scegliere il modello giusto è sufficiente moltiplicare 340 per i metri quadrati della stanza.

– La classe energetica è importante per determinare quanto il nostro impianto inciderà sulla bolletta elettrica. La classe più efficiente in commercio è la A+++, si consiglia di acquistare almeno un impianto classe A+.

– Il grado di rumorosità è da tenere ben presente in fase di acquisto. La rumorosità è indicata in etichetta con l’unità di misura Decibel (dB).

Per dimensionare correttamente l’impianto, oltre ai volumi da raffrescare è bene tenere in considerazione anche altri fattori, come l’isolamento termico, le caratteristiche e il numero degli infissi, oltre che l’esposizione al sole della stanza.

Raffrescamento a pavimento

Il raffrescamento (o il riscaldamento) a pavimento è una valida alternativa ai climatizzatori ad aria fin qui trattati, e può garantire temperature confortevoli e un grande risparmio di energia.

Il funzionamento di un impianto di raffrescamento a pavimento è per irraggiamento: all’interno delle serpentine posate sotto il pavimento viene fatta scorrere acqua refrigerata alla temperatura di 15-18°C (l’acqua viene riscaldata a 30-40°C in caso di riscaldamento). La differenza di temperatura è capace di mitigare il clima di tutta la casa.

Trattandosi di sistemi con un’inerzia elevata, però, vanno progettati con attenzione e valutati in base alle esigenze. Se si pensa a un impianto che rinfreschi la casa in poco tempo, il raffrescamento a pavimento non è la soluzione più efficiente per un’abitazione.

Bonus condizionatori al 110% con Ecobonus: quando spetta?

Si può ottenere una detrazione pari al 110% della spesa per tutti i lavori di sostituzione degli impianti di climatizzazione esistenti con impianti centralizzati per il riscaldamento, il raffrescamento o la fornitura di acqua calda sanitaria a condensazione, con efficienza almeno pari alla classe A, a pompa di calore, ibridi o geotermici con abbinamento eventuale ai sistemi fotovoltaici.

Bonus condizionatori 2020 al 65% e al 50%:

Attenzione, il bonus condizionatori 2020 è un’agevolazione fiscale che spetta ai contribuenti con o senza ristrutturazione. Infatti, quando il cittadino procede all’acquisto di un condizionatore d’aria che sia in pompa di calore, ossia, che valga sia per il riscaldamento nella stagione invernale, ad integrazione o in sostituzione dell’impianto di riscaldamento già esistente, che per il raffreddamento, ha diritto a detrarre la spesa dalla dichiarazione dei redditi.

L’installazione di un nuovo condizionatore o la sua sostituzione, beneficia quindi di una delle seguenti detrazioni che variano a seconda dell’ambito nel quale viene effettuato l’acquisto:

Bonus condizionatori con ristrutturazione edile: detrazione pari al 50%, se il nuovo impianto è a pompa di calore, anche a non alta efficienza ma mira al risparmio energetico + riduzione IVA al 10%. Solo su unità immobiliari residenziali o parti comuni, condomini.

Bonus climatizzatori risparmio energetico: detrazione al 65% per condizionatori con pompa di calore ad alta efficienza che sostituiscono l’impianto di riscaldamento esistente. Detrazione fruibile sia per abitazioni, uffici, negozi ecc.

Bonus condizionatori con bonus mobili con ristrutturazione: detrazione 50%, quando si realizza una ristrutturazione edilizia straordinaria su singole abitazioni o condomini, è possibile fruire della detrazione se si acquistano mobili e grandi elettrodomestici A+ (A per i forni), ivi compresi i climatizzatori.

Bonus condizionatori senza ristrutturazione: se non vengono effettuati lavori di ristrutturazione, è possibile lo stesso fruire dell’agevolazione fiscale, ma solo se si intende sostituire il vecchio ed intero impianto di climatizzatore con un condizionatore, ossia, un nuovo impianto a pompa di calore e ad alta efficienza energetica. In tal caso si ha diritto alla detrazione del 65%.