ristrutturazione edilizia

Umidità e muffa sulle pareti di casa: come prevenire i problemi in vista dell’inverno

La muffa è un problema comune in molte abitazioni, specialmente in ambienti umidi e poco ventilati. Questa proliferazione di funghi microscopici avviene quando l’umidità relativa (UR) nell’aria e sulle superfici supera determinate soglie, favorendo la crescita delle spore. Per evitare che l’UR superi il 65% nell’aria e il 70-80% sulle superfici, è necessario adottare una serie di misure preventive.

1. Ventilazione: il metodo più semplice ed efficace

L’aerazione regolare degli ambienti è una delle soluzioni più immediate per prevenire la formazione della muffa. Aprire frequentemente le finestre, anche per brevi periodi, permette di ridurre l’umidità all’interno della casa. Non basta però arieggiare una sola volta al giorno per periodi prolungati: l’ideale è farlo più volte, per pochi minuti ogni volta, garantendo un numero sufficiente di ricambi d’aria giornalieri. La formula raccomandata è 0,3 ricambi d’aria per ora, che equivalgono a circa 7,2 ricambi completi al giorno.

Se la semplice apertura delle finestre non è sufficiente, soprattutto in ambienti chiusi o senza sbocchi esterni, è utile installare un sistema di ventilazione meccanica controllata (VMC). Questo dispositivo assicura una ventilazione costante, riducendo drasticamente i livelli di umidità e prevenendo la formazione di muffe anche nei punti critici della casa.

2. Trattamenti chimici per superfici a rischio

Le superfici fredde, come quelle soggette a ponti termici, sono particolarmente vulnerabili alla formazione di condensa e, di conseguenza, alla muffa. In questi casi, l’applicazione di trattamenti chimici può essere molto efficace. Prodotti disinfettanti e antifungini, come i sali di boro o gli ioni di rame e argento, agiscono prevenendo la proliferazione delle spore. Questi trattamenti vanno applicati sulle superfici interessate, preferibilmente dopo averle pulite e asciugate, e assicurano una protezione a lungo termine contro muffe e batteri.

3. Materiali igroscopici e riduzione dell’umidità

Per le superfici particolarmente fredde e soggette a condensa, come i ponti termici, è possibile utilizzare materiali igroscopici, in grado di assorbire e ridistribuire l’umidità. Questa soluzione, seppur meno comune e pratica, aiuta a mantenere l’umidità relativa al di sotto dei livelli critici, riducendo la probabilità di formazione di muffe.

4. Attenzione ai falsi miti

Quando si parla di prevenzione della muffa, è importante sfatare alcuni miti diffusi. Le lampade di sale o le vaschette con sale igroscopico, ad esempio, non sono soluzioni sufficienti per combattere il problema in modo efficace. Allo stesso modo, aerare gli ambienti solo al mattino per lunghi periodi non è la soluzione ideale: è preferibile una ventilazione frequente e costante.

5. Deumidificatori e ventilazione meccanica

I deumidificatori sono spesso utilizzati per ridurre l’umidità, ma hanno un costo energetico non indifferente. Consumano tra i 200 e i 300 W per rimuovere 3-5 litri di umidità al giorno, ricircolando però la stessa aria senza scambiarla con l’esterno. Una soluzione più efficiente è rappresentata dai sistemi di ventilazione meccanica controllata, che con un consumo di soli 5 W sono in grado di eliminare fino a 10 litri di umidità al giorno, garantendo un continuo ricambio d’aria, soprattutto nei mesi invernali.

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Se hai riscontrato problemi di muffa o vuoi prevenirli, contattare un esperto è la soluzione migliore. Global Società Cooperativa Sociale offre consulenze, sopralluoghi e soluzioni personalizzate per affrontare il problema della muffa o dell’umidità da risalita e migliorare la qualità dell’aria nella tua casa.

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Bonus Ristrutturazioni e regime forfettario: come accedere agli incentivi?

Il Bonus Ristrutturazioni è uno degli incentivi di maggior successo del Governo Italiano. Si tratta di una detrazione d’imposta pari al 50% per l’esecuzione di interventi di ristrutturazione edilizia, mirati al recupero, al restauro, all’abbattimento delle barriere architettoniche, al risparmio energetico, alle nuove costruzioni in caso di danneggiamento per cause climatiche.

Una domanda che ci viene posta spesso è quella relativa alla possibilità di accedere all’agevolazione fiscale (mediante Bonus Ristrutturazioni, ma non solo) anche da parte di contribuenti che hanno aperto una partita IVA con regime forfettario. Un regime particolarmente vantaggioso e molto utilizzato anche dai contribuenti residenti in Sardegna, ma che presenta anche lo svantaggio di non poter portare in detrazione le spese, comprese quelle per le ristrutturazioni edilizie.

Bonus Ristrutturazioni: chi può accedere all’incentivo?

Prima di tutto bisogna ricordare che si può accedere al Bonus Ristrutturazioni fino al 31 dicembre 2021, ma che è attesa una proroga fino al 2024. I soggetti fiscali che possono godere del Bonus Ristrutturazioni sono:

  1. Persone fisiche che sostengono le spese, tra cui:
  • Proprietario e nudo proprietario;
  • Titolare di diritto reale di godimento, inquilino o comodatario;
  • Convivente senza matrimonio, coniuge, parenti diretti entro il 3° grado, parenti affini entro il 2° grado;
  • Coniuge separato al quale è stata assegnata la casa di proprietà dell’altro coniuge;
  1. Soci di cooperative divise e indivise;
  2. Soci delle società semplici;
  3. Imprenditori individuali, ad esclusione degli immobili merce o strumentali.

Regime forfettario: come si può accedere agli incentivi?

I soggetti in regime forfettario, non potendo portare in detrazione le spese, possono usufruire del Bonus Ristrutturazioni, così come di altri bonus casa ai quali prima non potevano accedere, grazie all’introduzione delle opzioni alternative: cessione del credito d’imposta o sconto in fattura immediato. La stesso discorso si applica anche per tutti gli altri bonus casa che ammettono almeno una delle due opzioni, ovvero il Superbonus 110%, l’Ecobonus, il Sismabonus, il Sismabonus Acquisti e il Bonus Facciate.

Un grande passo avanti, dal momento che, fino a maggio 2020, per i soggetti che non possedevano un’imposta lorda da detrarre era impossibile accedere agli incentivi fiscali, perché appunto l’unico modo di usufruirne era la detrazione d’imposta in sede di Dichiarazione dei Redditi. La cessione del credito d’imposta e lo sconto in fattura immediato, dunque, allarga la platea dei beneficiari degli incentivi fiscali e danno la possibilità di monetizzare il credito da subito senza attendere i tempi lunghi del rimborso rateizzato in sede di dichiarazione fiscale.

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