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Ristrutturazione bagno: tutti gli incentivi fiscali per risparmiare

La ristrutturazione del bagno è un intervento che al momento può usufruire di una sola agevolazione fiscale: il Bonus Ristrutturazioni. Il bagno però è comunque una stanza afferente all’unità immobiliare, dotata di infissi, pavimento e arredamento. Per questo, con un po’ di attenzione, è possibile accedere anche ad altri tipi di incentivi.

In questo articolo vi diremo tutto quello che c’è da sapere sulla ristrutturazione del bagno e sulle relative agevolazioni fiscali.

Ristrutturazione bagno: Bonus Ristrutturazioni come incentivo principale

Partiamo innanzitutto col dire che l’incentivo che “ufficialmente” consente il rifacimento del bagno è il Bonus Ristrutturazioni 2021, che ammette lavori di manutenzione straordinaria. L’agevolazione concede una detrazione IRPEF pari al 50% su una spesa massima di 96.000 euro, da ripartire in 10 quote per 10 anni. In alcuni casi è anche possibile beneficiare dell’incentivo con le due opzioni alternative dello sconto in fattura o della cessione del credito.

Il Bonus Ristrutturazioni, per quanto riguarda il rinnovo del bagno, si configura nelle seguenti declinazioni:

  • Realizzazione ex novo del bagno, ma senza modificarne forma, superficie o volume. In sostanza, senza modifiche strutturali;
  • Rifacimento dell’impianto idrico e sostituzione delle tubature;
  • Interventi mirati all’abbattimento delle barriere architettoniche, come montaggio di sanitari rialzati o ampliamento della porta d’ingresso;
  • Nuova costruzione del bagno con modifiche strutturali (solo per le unità abitative danneggiate o demolite a causa di calamità naturali per le quali è stato dichiarato lo Stato di Emergenza). In questo caso, eccezionalmente, si concede di utilizzare il bonus ristrutturazioni per la costruzione da zero dell’intera unità danneggiata, e non solo del bagno.

Gli interventi sono rivolti solo alle unità abitative residenziali (indipendenti o condominio), e non agli immobili con destinazione d’uso commerciale.

Ecobonus, Bonus Mobili o Superbonus 110%, in base agli interventi da eseguire

Con il Bonus Ristrutturazioni è possibile eseguire numerosi lavori nel bagno usufruendo di corposi incentivi, ma esistono altre possibilità per detrarre ulteriori spese.

Se quindi volete optare per altri interventi mirati a specifici elementi da sostituire o rinnovare, ecco tutto quello che potete fare in bagno con le altre agevolazioni fiscali:

  • Sostituzione degli infissi, con Ecobonus tradizionale o Superbonus 110%;
  • Abbattimento delle barriere architettoniche, con Bonus Ristrutturazioni o con Superbonus 110% ;
  • Acquisto di nuovi mobili per il bagno o per la casa con il Bonus Mobili;
  • Rifacimento pavimento con Ecobonus tradizionale o Superbonus 110%, se si riesce a ottenere un miglioramento delle prestazioni energetiche dell’unità (per esempio installando un sistema di riscaldamento a pavimento).

Bonus Idrico

Con la Legge di Bilancio 2021 è arrivato anche il Bonus Idrico. Per favorire il risparmio di risorse idriche è riconosciuto un bonus di 1.000 euro alle persone fisiche, residenti in Italia, che sostituiscono su edifici esistenti, parti di edifici esistenti o singole unità immobiliari

  • i sanitari in ceramica con nuovi apparecchi a scarico ridotto;
  • la rubinetteria, i soffioni e le colonne doccia con nuovi apparecchi a flusso d’acqua limitato.

In particolare, l’agevolazione è riconosciuta per le spese sostenute per

  • la fornitura e la posa in opera di vasi sanitari in ceramica con volume massimo di scarico uguale o inferiore a 6 litri e relativi sistemi di scarico, compresi le opere idrauliche e murarie collegate e lo smontaggio e la dismissione dei sistemi preesistenti;
  • la fornitura e l’installazione di rubinetti e miscelatori per bagno e cucina, compresi i dispositivi per il controllo di flusso di acqua con portata uguale o inferiore a 6 litri al minuto, e di soffioni doccia e colonne doccia con valori di portata di acqua uguale o inferiore a 9 litri al minuto, compresi le eventuali opere idrauliche e murarie collegate e lo smontaggio e la dismissione dei sistemi preesistenti.

È possibile utilizzare il bonus fino al 31 dicembre 2021.

Impianti elettrici a norma: i tre livelli delle dotazioni impiantistico-funzionali

Da una recente indagine nel ramo dell’Edilizia è emerso che in Italia circa 12 milioni di appartamenti sono dotati di impianti elettrici non a norma. Gli incidenti domestici e i guasti relativi al malfunzionamento degli impianti elettrici si aggirano intorno ai 45.000 casi ogni anno.

Quando si parla di ristrutturazioni e di realizzazione di impianti elettrici civili, anche per uso domestico, occorre fare riferimento a precise normative che evitano il verificarsi di situazioni potenzialmente pericolose per persone e unità abitative. In questo articolo riassumeremo la norma CEI 64-8, attualmente in vigore in Italia.

Norma CEI 64-8

La norma di riferimento per la realizzazione di un impianto elettrico civile è la CEI 64-8. All’interno della norma è possibile reperire le prescrizioni di legge riguardanti il progetto, la messa in opera e la verifica degli impianti elettrici. Lo scopo di tutte le disposizioni è quello di realizzare un impianto corretto non solo dal punto di vista normativo, ma anche della sicurezza delle persone che abitano l’appartamento.

Dal 1° marzo 2019 è in vigore la Variante 5 della CEI 64-8, che rispetto alle varianti precedenti ha introdotto nuove linee guida che prevedono il percorso di allineamento delle norme nazionali degli impianti elettrici civili alle normative europee, oltre a introdurre le prestazioni minime di cui devono essere dotati gli impianti elettrici.

I livelli minimi delle dotazioni impiantistico-funzionali

I livelli rappresentati dalla normativa CEI 64-8 sono tre:

– nel Livello 1 rientra la predisposizione di un impianto elettrico provvisto delle dotazioni minime obbligatorie, per la conformità ai sensi della CEI 64-8; inoltre, in tal modo verrà data una garanzia circa la sicurezza dello stesso e la sua (seppur minima) funzionalità;

– nel livello 2 rientrano gli impianti realizzati con un numero maggiore di prese di corrente e di circuiti, oltre al citofono e ai dispositivi di controllo dei carichi elettrici;

– al livello 3, infine, vengono inseriti gli impianti innovativi, cioè quelli scomposti in diverse sezioni e dotati, magari, anche di domotica.

Questa ripartizione delle dotazioni degli impianti elettrici è utile non solo all’elettricista che dovrà realizzare il progetto e rilasciare la certificazione di conformità, ma anche al committente il quale, avendo chiari i vari livelli, potrà operare una scelta sul tipo di intervento da far svolgere al professionista.

Ecco una semplice schematizzazione per ogni livello, con l’indicazione delle dotazioni minime che l’elettricista dovrà installare.

Livello 1

Il Primo Livello rappresenta un impianto elettrico di base, che l’elettricista predisporrà per far si che l’appartamento possa essere dotato di certificazione di conformità , oltre a garantire i requisiti di sicurezza e fruibilità: la norma CEI 64-8 prevede che ogni stanza venga dotata di un numero minimo di dispositivi.

Per un appartamento di dimensioni inferiori ai 50 mq, l’elettricista dovrà predisporre un impianto elettrico a due circuiti: ciò significa che dal quadro generale dovrà partire un cavo che alimenta un magnetotermico / differenziale per la linea della luce (quindi i lampadari e le luci in generale) e un magnetotermico / differenziale per la linea delle prese.

Se l’appartamento è più grande rispetto al primo, ma non supera i 75 mq, i circuiti dovranno essere almeno tre: dal contatore generale, quindi, partiranno un magnetotermico / differenziale dedicato esclusivamente all’ambiente cucina e un magnetotermico / differenziale che a sua volta suddividerà la linea ad altri due magnetotermici / differenziali per la luce e per le prese.

Passando ai singoli dispositivi, in conclusione, nell’ingresso andranno previsti almeno una presa, un punto luce, stessa cosa per il corridoio e il ripostiglio. Per le camere da letto, a seconda della dimensione, occorreranno dalle 4 alle 6 prese, 1 o 2 punti luce e almeno una presa tv. Nella cucina, invece, potranno essere installare dalle 2 alle 4 prese (a seconda che vi sia cucina o angolo cottura) e almeno un punto luce e un punto antenna. In bagno risultano necessarie almeno 2 prese e 2 punti luce (uno per lo specchio e uno per il soffitto). Infine, andranno predisposti i punti luce esterni (uno per il balcone e uno sulla porta d’ingresso) e una presa per il telefono.

Livello 2

Il Secondo Livello rappresenta un impianto elettrico di base, maggiorato con sistemi antintrusione, allarmi e videocitofono.

Perciò, rispetto al primo livello avremmo un numero maggiore di prese e punti luce: per le camere da letto, a seconda della dimensione, verranno installate dalle 5 alle 8 prese, 2 o 3 punti luce e almeno una presa tv; nella cucina saranno presenti dalle 2 alle 6 prese (a seconda che vi sia cucina o angolo cottura), 2 punti luce e un punto antenna, mentre nel bagno la predisposizione è identica al livello base, quindi 2 prese e 2 punti luce.

Per quanto riguarda i circuiti, questi, a seconda della dimensione dell’appartamento, saranno minimo 3 (per aree fino ai 75 mq) e massimo 6 (per aree maggiori di 125 mq).

Livello 3

Il Terzo Livello è definito anche impianto domotico in quanto oltre a garantire una soluzione più completa sotto l’aspetto della funzionalità, della sicurezza e della protezione, prevede anche la gestione delle singole zone della casa, attraverso il controllo da remoto.

Un impianto elettrico civile domotico oltre a comprendere i dispositivi classici, quali prese e punti luce, vede la presenza di supporti di comunicazione atti al contrasto delle intrusioni di estranei in casa, della gestione e del controllo delle luci, della regolazione della temperatura degli ambienti e per la verifica dei carichi.

Inoltre, con un impianto di tale livello è possibile anche gestire ogni singolo ambiente, quindi, chiudere o aprire la tapparella di una stanza, spegnere e accendere la luce, diffondere la musica e collegare anche dispositivi di sicurezza quali i sistemi anti allagamento e di rilevazione fughe di gas.

Bonus Ristrutturazione 2021, c'è tempo fino al 31 dicembre 2021 per fare domanda

Bonus Ristrutturazione 2021, c’è tempo fino al 31 dicembre 2021 per fare domanda

Il bonus Ristrutturazione 2021 si avvicina alla scadenza, per fare domanda resta tempo fino al 31 dicembre. Ecco a chi spetta e quali sono i requisiti

Il bonus Ristrutturazioni è stato ulteriormente prorogato con la Legge di Bilancio 2021, ma ormai si avvia a scadenza e probabilmente non ci saranno ulteriori slittamenti della data di decadenza di questa agevolazione che risulta attualmente confermata al 31 dicembre 2021.

Non resta molto tempo quindi per beneficiare di questo incentivo introdotto dal governo Conte bis per andare incontro ai cittadini che intendono intervenire con lavori di ristrutturazione di uno stabile finalizzati tra le altre cose al miglioramento della classe energetica dello stesso.

La Legge di Bilancio 2021 ha prolungato la validità del bonus Ristrutturazioni di un anno rispetto alla scadenza originale che era stata fissata al 31 dicembre 2020, e non è da escludere che la Legge di Bilancio 2022 estenda ulteriormente la validità dell’agevolazione, tuttavia ancora è troppo presto per confermare o escludere questa possibilità.

Prorogati fino a fine 2021 tutti i bonus edilizi

C’è ancora tempo quindi per beneficiare del bonus Ristrutturazioni, ma come funziona questa agevolazione, quali spese copre e quali sono i requisiti per potervi accedere? Diciamo anzitutto che si tratta di un bonus che copre il 50% delle spese sostenute nell’ambito degli interventi di ristrutturazione, ma ci sono anche alcune novità introdotte successivamente.

Con la manovra economica varata a fine 2020 sono state prorogate interamente le agevolazioni per la casa introdotte dal governo Conte, senza che venissero apportate modifiche sostanziali per quel che riguarda le aliquote di riferimento per la detrazione.

Tuttavia alcune novità sono state introdotte con la proroga contenuta nella Legge di Bilancio 2021 per i bonus edilizi. Nel testo leggiamo che la proroga serve a “favorire gli investimenti sul patrimonio edilizio, anche per aumentare la resilienza e sostenibilità e sostenere la ripresa del settore delle costruzioni”.

Con la Legge di Bilancio 2021 quindi è stato prorogato il bonus Ristrutturazioni da usare nell’ambito di interventi di recupero edilizio e che prevede una detrazione Irpef del 50% sulle spese sostenute. Ad essere prorogati con scadenza a fine 2021 sono anche l’Ecobonus, il bonus Facciate, il bonus Mobili ed Elettrodomestici e il bonus Verde.

Le novità sul bonus Ristrutturazioni 2021

Il bonus Ristrutturazioni va a coprire tutte quelle spese che vengono sostenute nel periodo compreso tra il 26 giugno 2012 e il 31 dicembre 2021, e grazie ad esso è possibile ottenere una detrazione fiscale del 50% sulle spese sostenute per l’intervento fino ad un limite massimo di 96.000 euro di spesa. L’importo del bonus può arrivare quindi fino a 48.000 euro.

Per quanto riguarda le modalità di utilizzo del bonus ricordiamo che deve essere effettuata la comunicazione ENEA, che è obbligatorio presentare entro 90 giorni dalla data in cui sono stati conclusi gli interventi edilzi finalizzati ad ottenere un aumento della classe energetica dell’edificio.

Sappiamo quindi che il bonus Ristrutturazione è stato prorogato dalla Legge di Bilancio 2021 senza particolari modifiche, ma vi sono comunque alcune novità da evidenziare.

Alcune novità sono state introdotte con il decreto Rilancio e riguardano:

  • la possibilità di beneficiare della detrazione in 10 anni attraverso la dichiarazione dei redditi
  • l’opzione cessione del credito a terzi compresi istituti di credito
  • lo sconto in fattura nel caso in cui vi sia un accordo tra chi ha sostenuto la spesa per i lavori e l’impresa che li ha materialmente svolti.

Altre novità invece, come accennato, sono state introdotte con la scorsa legge di Bilancio. La principale novità riguarda la possibilità di inserire tra le spese su cui si applicherà la detrazione Irpef al 50% anche quelle sostenute per la sostituzione del gruppo elettrico.

Inoltre la scorsa finanziaria ha introdotto un nuovo incentivo per la sostituzione di sanitari e rubinetteria e per l’installazione di sistemi di filtraggio di acqua potabile.

Quali spese sono coperte dal bonus Ristrutturazione 2021

Il bonus Ristrutturazione 2021 può essere richiesto per specifici interventi e relative spese che sono indicati dall’Agenzia delle Entrate in una guida pratica il cui ultimo aggiornamento è del luglio 2019.

Per il 2021 le novità le troviamo nel comma 60 dell’articolo 1 della Legge di Bilancio. Una di esse riguarda la possibilità di applicare la detrazione del 50% anche alle spese sostenute per interventi di sostituzione del gruppo elettrogeno di emergenza esistente con generatori di emergenza a gas di ultima generazione.

Di seguito pubblichiamo l’elenco completo di tutte le spese coperte dal bonus Ristrutturazioni:

  • interventi di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia effettuati su tutte le parti comuni degli edifici residenziali o sulle singole unità immobiliari residenziali di qualsiasi categoria catastale, anche rurali e sulle loro pertinenze
  • interventi necessari alla ricostruzione o al ripristino dell’immobile danneggiato a seguito di eventi calamitosi
  • interventi relativi alla realizzazione di autorimesse o posti auto
  • lavori finalizzati all’eliminazione delle barriere architettoniche (ascensori o montacarichi, installazione di strumenti idonei alla mobilità interna ed esterna di portatori di handicap gravi)
  • interventi relativi all’adozione di misure finalizzate a prevenire il rischio del compimento di atti illeciti da parte di terzi (cancelli, grate, porte blindate, casseforti, fotocamere collegate a vigilanza privata, ecc..)
  • interventi finalizzati alla cablatura degli edifici e al contenimento dell’inquinamento acustico
  • interventi effettuati per il conseguimento di risparmi energetici
  • interventi per l’adozione di misure antisismiche come opere per la messa in sicurezza statica
  • interventi di bonifica dall’amianto e opere per evitare gli infortuni domestici
  • riparazione di impianti per la sicurezza domestica (ad es. sostituzione del tubo del gas o riparazione di una presa non funzionante
  • installazione di apparecchi di rilevazione di gas
  • monitoraggio di vetri anti-infortunio
  • installazione corrimano
  • sostituzione di porte interne

Si può applicare la detrazione Irpef del 50% prevista dal bonus Ristrutturazioni anche nel caso di spese:

  • relative alla progettazione o per altre prestazioni professionali connesse
  • sostenute per prestazioni professionali comunque richieste in base alla tipologia di intervento effettuato
  • necesssarie per la messa in regola degli edifici come previsto dal DM 37/2008 – ex legge 46/90 (impianti elettrici) e dalle norme Unicig per gli impianti a metano (legge 1083/71)
  • sostenute per l’acquisto dei materiali
  • relative al compenso corrisposto per la relazione di conformità dei lavori alle leggi vigenti
  • sostenute per l’effettuazione di perizie e sopralluoghi
  • il pagamento dell’Iva, dell’imposta di bollo e dei diritti per le concessioni, le autorizzazioni e le dichiarazioni di inizio lavori
  • sostenute per il pagamento degli oneri di urbanizzazione previsti dal Comune in cui si trova lo stabile
  • sostenute per altri eventuali costi strettamente legati alla realizzazione degli interventi nonché agli adempimenti stabiliti dal regolamento di attuazione degli interventi agevolati.

A chi spetta il bonus Ristrutturazioni 2021

Cambia ben poco per quel che riguarda la platea di beneficiari del bonus Ristrutturazioni 2021, infatti con l’ultima legge di Bilancio in tal senso non sono state apportate modifiche. Ciò vuol dire in sostanza che si tratta di un’agevolazione che può essere richiesta da tutti i contribuenti soggetti al pagamento delle imposte sui redditi, residenti o non residenti in Italia.

A richiedere il bonus Ristrutturazioni per mezzo del quale è possibile accedere alla detrazione del 50% sulle spese sostenute per gli interventi che abbiamo sopra elencato dovrà essere necessariamente il proprietario dell’immobile oppure il titolare dei diritti di godimento e in generale coloro che sosterranno le spese per i lavori di ristrutturazione.

Possono quindi richiedere il bonus Ristrutturazioni 2021 e beneficiare della detrazione fiscale prevista i seguenti soggetti:

  • proprietari e nudi proprietari dell’immobile interessato dagli interventi di ristrutturazione edilizia
  • titolari di un diritto reale di godimento quali uso, usufrutto, abitazione o superficie
  • locatari e comodatari dell’immobile
  • soci di cooperative divise e indivise
  • imprenditori individuali, per gli immobili che non rientrano tra i beni strumentali o merce
  • coloro che producono redditi in forma associata (società semplici, in nome collettivo, in accomandita semplice e soggetti a questi equiparati, nonché le imprese familiari) alle stesse condizioni previste per gli imprenditori individuali.

In quei casi in cui è stato stipulato un contratto preliminare di vendita, il cosiddetto compromesso, colui che ha acquistato l’immobile può beneficiare dell’agevolazione prevista dal bonus Ristrutturazioni 2021 se:

  • risulta immesso nel possesso dell’immobile
  • effettua i lavori di ristrutturazione a proprie spese
  • il compromesso è stato regolarmente registrato

È anche possibile richiedere il bonus Ristrutturazioni laddove chi effettua materialmente gli interventi è lo stesso beneficiario dell’agevolazione. In questo caso il bonus andrà a coprire il 50% delle spese sostenute per l’acquisto dei materiali necessari a portare ad effettuare i lavori che appunto vengono svolti in autonomia dal diretto interessato.

Quali documenti servono per richiedere il bonus Ristrutturazioni

Come per gli altri bonus edilizi, anche per richiedere l’agevolazione prevista dal bonus Ristrutturazioni occorre presentare la documentazione prevista dalla normativa. Il contribuente interessato alla detrazione fiscale del 50% prevista dal bonus è tenuto infatti a conservare alcuni documenti per presentare la domanda presso gli uffici dell’Agenzia delle Entrate.

documenti necessari per la richiesta del bonus Ristrutturazioni 2021 sono i seguenti:

  • domanda di accatastamento
  • ricevute di pagamento dell’IMU
  • nel caso di lavori che interessano parti comuni di edifici residenziali, la delibera dell’assemblea per l’esecuzione dei lavori e la tabella della ripartizione delle spese
  • dichiarazione di consenso all’esecuzione degli interventi di ristrutturazione edilizia
  • concessioni, autorizzazioni allo svolgimento dei lavori o dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà indicante data di inizio dei lavori e compatibilità con le spese ammesse al Bonus ristrutturazioni.

Per tutti i lavori effettuati a partire dal 1° gennaio 2018 inoltre bisogna inviare regolare comunicazione all’ENEA sulle spese di ristrutturazione sostenute.

Per inoltrare la comunicazione all’Enea è necessario compilare dei moduli che dovranno contenere tutta una serie di informazioni. Per sapere in che modo va compilata la comunicazione si può fare affidamento alle istruzioni riportate nella guida pubblicata il 21 novembre 2018 che si può trovare sul sito dell’ENEA.

Per quanto riguarda l’obbligo di presentare la comunicazione all’Enea, questo non è da considerarsi esteso a tutti i lavori per i quali si richiede il bonus Ristrutturazioni, ma solo per quegli interventi attraverso i quali si ottiene un risparmio energetico e quindi il passaggio ad una classe energetica più alta.

Come deve essere effettuato il pagamento per beneficiare del bonus Ristrutturazioni

Le spese sostenute per gli interventi di ristrutturazione edilizia che danno accesso alle agevolazioni previste dal bonus dovranno essere pagate con metodi tracciabili. Il metodo di pagamento utilizzato non può essere denaro contante, ma sono accettati pagamenti quali bonifico postale o bancario.

Nel bonifico dovranno essere riportati i seguenti dati:

  • la causale del versamento che deve riportare la seguente dicitura: “Bonifico relativo a lavori edilizi che danno diritto alla detrazione prevista dall’articolo 16-bis del Dpr 917/1986”
  • il codice fiscale del beneficiario della detrazione
  • il codice fiscale o la partita Iva dell’impresa che ha effettuato i lavori cioè del beneficiario del pagamento.

Nel caso di interventi che riguardano parti comuni dei condomini al codice fiscale dei condomini si dovrà aggiungere il codice fiscale dell’amministratore del condominio o del condomino che effettua materialmente il pagamento.

Se le spese per gli interventi di ristrutturazione edilizia vengono sostenute da più persone e ve n’è più di una che intende beneficiare delle detrazione fiscale prevista dal bonus, allora nel bonifico si dovrà indicare anche il codice fiscale di ciascuna delle persone interessate a beneficiare dell’agevolazione.

Ricordiamo che in ogni caso è possibile ottenere la detrazione prevista dal bonus anche se i lavori sono stati pagati con un finanziamento. In questo caso il contribuente può richiedere lo sconto Irpef del 50% sulle spese sostenute previsto dal bonus ma la società finanziaria dovrà pagare necessariamente tramite bonifico segueno le indicazioni per la compilazione.

La società si premurerà di indicare nella compilazione il codice fiscale del soggetti per il quale viene effettuato il pagamento, e il beneficiario del bonus che ha pagato gli interventi tramite finanziaria sarà tenuto a conservare la ricevuta del bonifico effettuato dalla stessa a favore dell’impresa che ha svolto i lavori.

Global, operazioni di pulizia dei locali e sanificazione certificata

Sanificazione certificata dei luoghi di lavoro, locali pubblici e abitazioni private. Un tema di attualità in queste settimane che precedono la riapertura delle scuole in Sardegna: la Global mette in campo i suoi professionisti per fornire ai clienti la “Certificazione di avvenuta Sanificazione” degli ambienti trattati.

L’argomento è ormai noto: a causa dell’emergenza sanitaria da Covid-19 molte attività ed aziende si trovano a dover modificare le operazioni e modalità di pulizia e sanificazione degli ambienti di lavoro. Il tutto, per rispettare i protocolli dettati dai DPCM e dal Ministero della Salute, ma anche per poter garantire, alla riapertura, la sicurezza richiesta dai nuovi standard per evitare o ridurre al minimo i rischi di contagio da Coronavirus.

Per questo motivo, è spesso più semplice, rapido ed economico, affidarsi ad aziende specializzate in servizi di pulizia, sanificazione ed igienizzazione, che possiedono attrezzature e prodotti specifici per il trattamento di superfici e luoghi di lavoro e conoscono le modalità di applicazione richiesti, che consentono di non incorrere in errori o sanzioni dovute alla scorretta applicazione delle suddette norme.

La Global, vista l’esperienza maturata in anni di servizi di pulizia e sanificazione in ambienti di lavoro – privati, pubblici, industriali e alimentari – implementa i suoi servizi specialistici, offrendo ai propri clienti e in previsione della riapertura delle aziende a dei luoghi di lavoro in generale, un servizio di sanificazione specifico col fine di garantire la riduzione al massimo del rischio di contagio. Tutto questo, tramite l’utilizzo di corrette procedure per le operazioni di pulizia e di sanificazione dei locali, delle attrezzature, delle superfici e dei servizi comuni.

Queste operazioni vengono effettuate da personale appositamente formato, con l’impiego di attrezzature e macchinari professionali. I nostri professionisti sono infatti in grado di valutare e definire le tipologie, le quantità ed i tempi di intervento ottimali che garantiscano una perfetta igienizzazione degli ambienti trattati.

La Global, da oltre dieci anni in possesso dell’abilitazione e dell’’idoneità tecnico professionale ai Servizi di Pulizia e Sanificazione, secondo i requisiti del DM 247/97 e della Certificazione del Sistema di Gestione Qualità UNI EN ISO 9001:2015 e tramite l’utilizzo dei suoi protocolli e processi, può garantire l’esecuzione di Sanificazioni Certificate in locali e ambienti pubblici o privati, di tipo commerciale, alimentare o industriale. Il tutto, nel pieno rispetto delle norme di legge e in previsione dei controlli previsti dalle autorità competenti. Fornendo al committente, la “Certificazione di avvenuta Sanificazione” degli ambienti trattati.

Garantendo perciò alle aziende, sicurezza e protezione per i propri dipendenti e clienti. E alle famiglie, quella dei propri cari, parenti o amici che siano. Per questo, chiunque sia interessato a una sanificazione garantita dei propri ambienti di lavoro o della propria abitazione, può contattarci per un sopralluogo e/o un preventivo gratuito.

Contatta subito Global Società Cooperativa Sociale

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Tel & Fax: +39 070 2348800
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