Archives for Settembre 2025

Conto Termico 3.0: nuove opportunità per l’efficientamento energetico degli edifici

Il Conto Termico 3.0 è realtà: il Decreto del 7 agosto 2025 del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 26 settembre 2025 e entrerà in vigore il novantesimo giorno successivo, cioè il 25 dicembre 2025. Con questo provvedimento si aggiorna in modo strutturale la disciplina degli incentivi per interventi di piccole dimensioni volti al miglioramento dell’efficienza energetica e alla produzione di energia termica da fonti rinnovabili, superando il perimetro del DM 16 febbraio 2016 e allineando il meccanismo alle nuove priorità di transizione energetica del Paese.

Per chi opera nell’edilizia e nella riqualificazione del patrimonio immobiliare, la prima novità rilevante riguarda l’ampliamento dei soggetti ammessi e degli ambiti d’intervento. Le amministrazioni pubbliche possono attivare l’intero spettro degli interventi previsti dal decreto, sia di efficienza energetica sia di produzione termica da rinnovabili. I soggetti privati, invece, vedono una distinzione netta: per l’efficientamento dell’involucro e degli impianti sono ammessi quando gli interventi insistono su edifici dell’ambito terziario; per la produzione di energia termica e per i sistemi ad alta efficienza possono intervenire anche in ambito residenziale. È inoltre formalizzata l’assimilazione al mondo PA degli enti del terzo settore non economici, che possono quindi accedere alle medesime misure dedicate al pubblico. Questo cambio di perimetro sposta il baricentro del meccanismo verso una riqualificazione più capillare degli edifici non residenziali, senza trascurare la spinta alla generazione termica rinnovabile nelle abitazioni.

Nel merito degli interventi ammessi per l’efficienza energetica, il decreto conferma e amplia la gamma di attività strategiche per ridurre i fabbisogni e migliorare le prestazioni. Rientrano l’isolamento termico delle superfici opache, la sostituzione delle chiusure trasparenti con infissi performanti e l’installazione di schermature solari esterne. In un’ottica di passi più ambiziosi, il legislatore incentiva anche la trasformazione degli edifici esistenti in nZEB (Nearly Zero Energy Building, ovvero “edificio a energia quasi zero”) con un approccio integrato che combina involucro e impianti e—quando necessario—demolizione e ricostruzione coerenti con i titoli edilizi. Completano il quadro la sostituzione degli impianti di illuminazione con sistemi efficienti e l’adozione di tecnologie di building automation per il controllo dei servizi energetici, inclusa la termoregolazione e la contabilizzazione del calore. Un elemento innovativo, che connette edilizia e mobilità, è la possibilità di finanziare l’infrastrutturazione per la ricarica dei veicoli elettrici, a condizione che si proceda contestualmente alla sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con pompe di calore elettriche. Allo stesso modo, l’installazione di fotovoltaico con sistemi di accumulo è incentivabile quando associata alla sostituzione degli impianti invernali con pompe di calore, favorendo così progetti integrati edificio–impianto.

Sul fronte della produzione di energia termica da rinnovabili, il decreto orienta con decisione verso tecnologie mature e ad alta resa. Sono ammessi la sostituzione degli impianti invernali con pompe di calore elettriche o a gas che sfruttano energia aerotermica, geotermica o idrotermica; i sistemi ibridi “factory made” o bivalenti e le configurazioni con pompe di calore “add on”; i generatori a biomassa anche per utenze produttive e reti di teleriscaldamento; il solare termico, compreso l’abbinamento al solar cooling, con obbligo di contabilizzazione oltre i 100 m²; gli scaldacqua a pompa di calore; l’allaccio a teleriscaldamento efficiente; e perfino la microcogenerazione alimentata da fonti rinnovabili. Questo paniere consente di disegnare interventi su misura per il terziario e per il residenziale, con un’elevata integrazione tra involucro e impianti.

Un tema sempre centrale è l’intensità dell’incentivo. Il Conto Termico 3.0 stabilisce un tetto generale pari al 65% delle spese ammissibili, con un’eccezione di rilievo: gli interventi realizzati su edifici di comuni fino a 15.000 abitanti e quelli su edifici pubblici ad uso scolastico o sanitario possono beneficiare di un incentivo fino al 100%, nei limiti di potenza, superficie e massimali previsti. Le modalità di erogazione sono altrettanto pragmatiche: per i privati, se l’importo complessivo non supera 15.000 euro, il contributo è liquidato in unica rata; diversamente, si procede per rate annuali costanti per una durata definita in tabella. Le amministrazioni, quando utilizzano la prenotazione, possono richiedere acconti e rate intermedie, migliorando la gestione del cantiere e del cash flow.

Dal punto di vista operativo, tutto transita dal Portaltermico del GSE. Il decreto prevede che il MASE approvi, su proposta del GSE, le nuove Regole Applicative entro sessanta giorni dall’entrata in vigore; a loro volta, entro altri sessanta giorni il GSE aggiorna la piattaforma telematica per la presentazione delle istanze. In termini pratici, il cronoprogramma consente agli operatori di preparare i progetti in coerenza con i requisiti tecnici e documentali, nell’attesa dell’adeguamento del portale e della messa a disposizione dei nuovi tracciati e modelli.

Merita attenzione anche la definizione regolatoria delle “piccole dimensioni”, perché condiziona la progettazione e i capitolati. Il decreto qualifica come piccoli gli impianti con potenza termica fino a 2 MW e i campi solari termici con superficie fino a 2.500 m², mentre per impianti solari superiori a 100 m² scatta l’obbligo di contabilizzazione del calore. Questi limiti rafforzano la vocazione del Conto Termico ad accompagnare interventi diffusi e replicabili, tipici del patrimonio edilizio esistente.

Affidati ai professionisti dell’edilizia in Sardegna

Per Global Società Cooperativa, impresa edile certificata, il Conto Termico 3.0 diventa un acceleratore di qualità progettuale: dagli interventi sull’involucro fino alle trasformazioni nZEB, passando per l’integrazione con pompe di calore e sistemi di controllo, la misura consente di orchestrare cantieri che riducono in modo misurabile i consumi, migliorano il comfort e incrementano il valore immobiliare. L’assistenza nelle fasi di diagnosi, pratiche GSE, gestione della documentazione e coordinamento di cantiere sarà decisiva per massimizzare il contributo pubblico e rispettare i requisiti di conformità tecnica e amministrativa.

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Global Società Cooperativa
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Casa più calda e sicura: 5 lavori di ristrutturazione da fare prima dell’inverno

L’autunno è appena iniziato e le temperature sono ancora miti, ma la brutta stagione sta per arrivare ed è necessario preparare la casa all’abbassamento delle temperature e alle piogge più frequenti. Come? Con alcuni semplici interventi che possono migliorare l’isolamento termico dell’abitazione e portare a un notevole risparmio energetico.

Sono diverse le soluzioni possibili e variano molto a seconda della tipologia della struttura, della latitudine e delle particolari esigenze dei proprietari: in questo articolo cercheremo di suggeritivi cinque interventi da tenere in considerazione se si vuole ristrutturare casa in Sardegna in vista dell’inverno.

1. Sostituzione degli infissi: perché cambiare quelli vecchi conviene

Uno dei problemi più comuni che comportano un isolamento termico scadente è sicuramente la qualità dei serramenti. Quelli più vecchi possono lasciar passare spifferi, con un abbassamento delle temperature all’interno della casa. Gli infissi più moderni sono realizzati in modo da assicurare un buon isolamento termico durante tutto l’anno, in particolare quelli in PVC e quelli in alluminio con profilo a taglio termico. Molto importante anche la tipologia del vetro e la qualità: ormai la lastra singola è stata abbandonata in favore di due o tre lastre di vetro. Il vetro doppio è costituito da un vetro esterno semplice o stratificato, da un’intercapedine chiamata camera (e perciò detto anche “vetrocamera”) e da un vetro esterno. Il doppio vetro altro non è quindi che un vetro su cui vengono installate due lastre accoppiate e distanziate. Il vetro triplo ha le stesse caratteristiche di quello doppio ma oltre ad avere un vetro ed una camera in più ha subito un’ulteriore trattamento di bassa emissività.

2. Lavori di impermeabilizzazione per terrazzi e balconi: perché sono fondamentali

Con l’arrivo dell’autunno e dell’inverno aumenta anche l’esposizione delle abitazioni alle piogge e all’umidità. Tra i rischi più comuni ci sono le infiltrazioni d’acqua, che possono compromettere non solo il comfort degli ambienti interni, ma anche la salubrità dell’aria a causa della formazione di muffe e condense. Se trascurato, questo fenomeno può evolversi in un danno ben più serio, arrivando a deteriorare l’intonaco e, nel tempo, persino la struttura portante dell’edificio.

Per questo motivo la corretta impermeabilizzazione di terrazzi e balconi rappresenta un intervento fondamentale da programmare in vista della stagione fredda. Oltre ai lavori strutturali più complessi, oggi esistono anche soluzioni pratiche e poco invasive, come l’applicazione di vernici impermeabilizzanti specifiche che possono essere stese direttamente sulla pavimentazione, migliorando la protezione dalle infiltrazioni senza interventi demolitori.

3. Ristrutturazione tetto: l’importanza di rifare l’isolamento termico

Un altro elemento da controllare prima di addentrarsi nell’inverno è la copertura della casa, essendo questa una superficie particolarmente esposta agli agenti atmosferici. Se non sono stati eseguiti interventi da diverso tempo è bene fare un controllo per accertarsi che non sia necessario eseguire qualche riparazione. Se è un tetto non isolato in questa occasione si potrebbe investire nella trasformazione in un tetto coibentato o in un tetto ventilato, entrambi in grado di migliorare notevolmente le prestazioni di efficienza energetica dell’edificio.

4. Cappotto termico esterno: la soluzione ideale contro il freddo invernale

Come dice il nome stesso, il cappotto termico è un’opera edile in grado di isolare l’edificio dall’ambiente esterno, garantendo un’ottimizzazione e un efficientamento energetico che si traducono, infine, in un notevole risparmio nella bolletta elettrica e del gas. Il cappotto termico esterno è composto da lastre, affiancate e posate come “piastrelle” sulle pareti esterne di un edificio. Ogni lastra è composta da più strati di materiali isolanti, che possono essere biologici o sintetici. I materiali biologici più utilizzati per creare il cappotto termico sono la fibra di legno, la fibra di vetro, il sughero e la lana di roccia.  Tra i materiali sintetici annoveriamo il poliuretano estruso, il poliuretano espanso e il PVC.  I materiali sintetici hanno solitamente un costo minore ma anche una resa minore rispetto a quelli naturali: oltre all’isolamento termico, infatti, bisogna valutarne anche il più rapido degrado nel tempo e l’isolamento acustico inferiore rispetto alle fibre naturali.

5. Soluzioni di riscaldamento sostenibile: stufa a pellet e pompa di calore

Dopo aver garantito alla casa un adeguato isolamento dagli agenti esterni, il passo successivo è quello di scegliere il sistema di riscaldamento più efficiente. Oggi il mercato offre numerose soluzioni, ma l’andamento altalenante dei costi energetici e dei combustibili negli ultimi mesi ha reso ancora più importante valutare attentamente l’investimento. Tra le opzioni disponibili, le stufe a pellet e le pompe di calore si confermano le soluzioni più convenienti e sostenibili.

Le stufe a pellet hanno molti pregi che le rendono un’ottima scelta – anche di design, con modelli più moderni – per il riscaldamento domestico. Sono ecologiche (il pellet è naturale al 100%, rilasciano pochi residui dalla combustione e producono poco fumo. Un motivo per installare una stufa a pellet è la sua capacità di rendere la casa ancora più accogliente grazie alla magia della fiamma (laddove non viene più utilizzato il camino a legna, è un’ottima alternativa romantica).

I climatizzatori con pompa di calore oltre a raffrescare durante l’estate sono efficaci per riscaldare la casa durante l’inverno, optando per modelli dai consumi ridotti. Si possono usare in combinazione con altri sistemi di riscaldamento oppure, in zone dal clima particolarmente mite durante l’inverno, possono essere sufficienti ad alzare di qualche grado la temperatura di una stanza. Installare un condizionatore con pompa di calore è quindi una soluzione da considerare prima dell’arrivo dell’inverno per sostituire altri sistemi più ingombranti ed energivori.

Affidati solo a professionisti dell’edilizia in Sardegna

Global Società Cooperativa, con la propria esperienza nel settore edile e nelle ristrutturazioni in Sardegna, rappresenta un punto di riferimento per chi desidera approfittare delle ultime opportunità del 2025 offerte dal bonus barriere architettoniche e pianificare gli interventi futuri in un’ottica di qualità e sicurezza.

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Impianti smart domotici e risparmio energetico: come ottenere detrazioni fino al 65% in Sardegna

L’adozione di impianti domotici intelligenti nelle abitazioni non è soltanto un elemento di comfort, ma rappresenta una vera e propria strategia di efficienza energetica. In Sardegna, dove il tema del risparmio energetico si intreccia con le sfide climatiche e con l’esigenza di ridurre i costi delle bollette, la domotica assume un ruolo di primo piano. I sistemi smart consentono infatti di gestire in maniera ottimizzata il riscaldamento e la climatizzazione degli ambienti e garantiscono un significativo abbattimento dei consumi.

Per questo motivo, come dimostrato da uno studio di qualche mese fa, una casa efficiente vale fino all’80% in più rispetto a una da ristrutturare.

Un ulteriore incentivo alla ristrutturazione in chiave di efficientamento energetico arriva dalle agevolazioni fiscali legate all’Ecobonus, che riconosce una detrazione fino al 65% delle spese sostenute per l’acquisto e l’installazione di dispositivi domotici destinati al controllo intelligente della temperatura.

Cosa prevede la normativa per gli impianti smart in Sardegna

L’Agenzia delle Entrate ha recentemente chiarito che l’acquisto e la messa in opera di dispositivi multimediali per la gestione da remoto degli impianti di riscaldamento o climatizzazione rientra tra gli interventi incentivati dall’Ecobonus. La detrazione si applica a condizione che i sistemi installati siano progettati per migliorare l’efficienza energetica dell’abitazione, favorendo un utilizzo più consapevole delle risorse.

Secondo lo Stato non si tratta quindi di un semplice aggiornamento tecnologico, ma di un investimento finalizzato a rendere gli impianti domestici più sostenibili. È un’opportunità concreta per chi in Sardegna desidera ridurre i consumi senza rinunciare al comfort abitativo, con il vantaggio aggiuntivo di un sostegno economico rilevante.

Quali dispositivi smart rientrano nella detrazione

Non tutti i prodotti connessi o controllabili tramite app sono ammessi all’agevolazione fiscale. La normativa circoscrive il beneficio ai dispositivi destinati al risparmio energetico degli impianti di climatizzazione. Tra questi rientrano:

  • cronotermostati intelligenti, programmabili e gestibili da remoto;

  • sensori ambientali capaci di rilevare la temperatura e regolare automaticamente gli impianti;

  • centraline smart che ottimizzano accensione e spegnimento in base alla presenza in casa o alle condizioni climatiche;

  • sistemi domotici integrati che monitorano e riducono i consumi energetici complessivi.

Questi dispositivi non solo consentono di controllare la temperatura attraverso smartphone o computer, ma contribuiscono anche a un utilizzo più efficiente degli impianti, riducendo sprechi e costi.

Adempimenti per accedere all’Ecobonus

Per ottenere la detrazione del 65% è necessario rispettare una serie di requisiti formali e documentali. Il pagamento deve avvenire tramite bonifico bancario o postale parlante, riportando i dati richiesti dalla normativa. Occorre inoltre conservare tutte le fatture e la documentazione tecnica relativa ai dispositivi installati, insieme alle certificazioni rilasciate dal produttore e dall’installatore.

Fondamentale è anche la trasmissione all’ENEA, entro 90 giorni dalla conclusione dei lavori, dei dati relativi all’intervento. Senza questo passaggio, l’accesso all’incentivo non è garantito. Un ulteriore requisito riguarda il titolo sull’immobile: l’intervento deve essere effettuato su un edificio detenuto in proprietà, affitto o altro titolo idoneo.

La prospettiva per le abitazioni in Sardegna

In Sardegna, dove i costi per l’energia elettrica sono mediamente più alti rispetto al resto d’Italia, la gestione dei consumi energetici è una priorità per famiglie e imprese: l’adozione di impianti smart rappresenta un passo avanti verso una edilizia moderna, sicura e sostenibile. Le imprese certificate che operano nel settore edilizio e impiantistico hanno oggi un ruolo strategico, perché possono accompagnare i cittadini nella scelta delle soluzioni più adatte e nella corretta gestione degli adempimenti burocratici.

L’esperienza di Global nel ramo della domotica

Grazie alla sua esperienza pluridecennale, Global si propone come partner affidabile per interventi di costruzione e riqualificazione energetica in ottica smart. L’azienda promuove un’edilizia integrata, tecnologica e sostenibile, collaborando con progettisti, fornitori e clienti per garantire soluzioni efficienti e durature. Investire nella domotica e nello smart building non è solo una scelta responsabile, ma un’opportunità concreta per aumentare il valore del proprio immobile e contribuire attivamente alla transizione energetica.

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Conto Termico

Conto Termico 3.0: incentivi edilizi per riqualificazione ed efficienza energetica

Il Conto Termico 3.0, in attesa di entrare ufficialmente in vigore dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, rappresenta un passo avanti decisivo nelle politiche di efficienza energetica in Italia. Con un budget annuo di 900 milioni di euro, la nuova misura prevede importanti novità anche per il settore edilizio e amplierà gli interventi ammissibili offrendo importanti incentivi.

Di cosa si tratta? Il Conto Termico 3.0 è il nuovo incentivo gestito dal GSE che mira a promuovere l’efficienza energetica e l’uso delle rinnovabili con rimborsi diretti fino al 65% delle spese. Introduce novità significative, ampliando platea dei beneficiari (inclusi enti del Terzo Settore) e consentendo anche l’installazione congiunta di fotovoltaico con accumulo e colonnine di ricarica, con un tetto di spesa annuo di 900 milioni di euro. Le domande si presentano sul portale del GSE entro 60 giorni dalla fine dei lavori, e il contributo viene erogato direttamente dal gestore. 

Chi può accedere? Privati cittadini e imprese, Pubbliche Amministrazioni, Enti del Terzo Settore. 

La principale innovazione in materia edilizia riguarda l’apertura agli interventi di riqualificazione per immobili del terziario, purché dotati di impianto di climatizzazione. Gli incentivi coprono una vasta gamma di opere, tra cui l’isolamento termico delle superfici opache, la sostituzione di infissi, l’installazione di sistemi di schermatura solare e l’efficientamento degli impianti di illuminazione interna ed esterna. È prevista anche la possibilità di trasformare gli edifici esistenti in “edifici a energia quasi zero” (nZEB), in linea con le normative europee.

Grande attenzione viene data alle tecnologie di building automation, come sistemi di termoregolazione, contabilizzazione del calore e gestione automatizzata degli impianti termici ed elettrici, strumenti ormai fondamentali per una gestione intelligente e sostenibile degli edifici. Un altro elemento di rilievo è la possibilità di installare colonnine per la ricarica di veicoli elettrici, purché integrate con pompe di calore, a conferma della visione integrata di transizione ecologica promossa dal decreto.

Per i Comuni sotto i 15 mila abitanti, gli incentivi possono arrivare al 100% delle spese ammissibili. Sarà in questo modo favorita la riqualificazione del patrimonio edilizio pubblico e la riduzione dei consumi energetici. Anche i privati potranno beneficiare del meccanismo, con rimborsi immediati alternativi alle detrazioni fiscali, semplificando l’accesso ai contributi.

Il Conto Termico 3.0 diventerà quindi uno strumento strategico per l’edilizia in Sardegna, utile per migliorare l’efficienza energetica e per rilanciare interventi di riqualificazione sostenibile che coniugano risparmio, innovazione e tutela ambientale.

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Per ogni progetto edile in Sardegna, piccolo o grande che sia, la nostra priorità è costruire valore duraturo nel rispetto delle regole, dell’ambiente e delle persone. Contattaci per una consulenza o per un preventivo!

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Barriere architettoniche

Bonus barriere architettoniche: ultime opportunità per le detrazioni fino al 75% anche in Sardegna

Il bonus 75% per l’eliminazione delle barriere architettoniche si avvia alla conclusione. Salvo proroghe dell’ultimo minuto, l’agevolazione terminerà il 31 dicembre 2025, offrendo ancora pochi mesi di tempo a chi desidera realizzare interventi di accessibilità negli edifici. Dal 2026, infatti, la misura confluirà nel bonus ristrutturazioni, con aliquote più basse e differenziate.

Cos’è il bonus 75% barriere architettoniche

Il bonus consiste in una detrazione Irpef e Ires pari al 75% delle spese sostenute per la rimozione delle barriere architettoniche. Possono usufruirne persone fisiche, condomìni e imprese che effettuano i pagamenti tramite bonifico parlante entro la fine del 2025.

I tetti di spesa previsti sono:

  • fino a 50.000 euro per edifici unifamiliari o unità immobiliari indipendenti;

  • fino a 40.000 euro per unità in edifici da due a otto appartamenti;

  • fino a 30.000 euro per unità in edifici con più di otto appartamenti.

La detrazione viene recuperata in cinque rate annuali di pari importo.

Il bonus prevede alcune limitazioni per i redditi superiori a 75.000 euro, con importi base ridotti e coefficienti legati al numero di figli a carico. Una misura che rende più selettivo l’accesso alle detrazioni, pur garantendo agevolazioni mirate alle famiglie.

Interventi agevolati

Gli interventi ammessi riguardano scale, rampe, ascensori, servoscala e piattaforme elevatrici, purché rispettino i requisiti del DM 236/1989 e siano asseverati da tecnici abilitati.

In Sardegna, dove molti edifici datati non sono pienamente accessibili, questa agevolazione rappresenta un’occasione importante per riqualificare il patrimonio edilizio e migliorare la vivibilità sia negli immobili privati che in quelli condominiali.

Cosa succede dal 2026

Dal 1° gennaio 2026, l’agevolazione sarà assorbita dal bonus ristrutturazioni:

  • detrazione del 36% per lavori sulla prima casa;

  • detrazione del 30% per le altre abitazioni.

Il tetto massimo di spesa sarà di 96.000 euro fino al 2027, mentre dal 2028 al 2033 scenderà a 48.000 euro con aliquota unica al 30%.

Questa transizione segna un cambio di passo importante: solo i proprietari e i titolari di diritti reali di godimento potranno accedere all’aliquota maggiore, mentre locatari e comodatari avranno diritto solo al 30%.

Un’opportunità per l’edilizia in Sardegna

Per le imprese edili sarde, come Global Società Cooperativa, il bonus barriere architettoniche è stato un incentivo determinante per promuovere cantieri inclusivi e sostenibili. In una regione dove il patrimonio immobiliare è spesso datato e necessita di adeguamenti, la possibilità di usufruire della detrazione al 75% ha favorito interventi di riqualificazione che hanno migliorato l’accessibilità di abitazioni private, strutture pubbliche e condomìni.

Con l’arrivo delle nuove regole dal 2026, sarà comunque fondamentale affidarsi a professionisti qualificati e ad imprese certificate, in grado di seguire i lavori secondo le normative e di garantire il corretto accesso alle agevolazioni fiscali.

Global Società Cooperativa, con la propria esperienza nel settore edile e nelle ristrutturazioni in Sardegna, rappresenta un punto di riferimento per chi desidera approfittare delle ultime opportunità del 2025 offerte dal bonus barriere architettoniche e pianificare gli interventi futuri in un’ottica di qualità e sicurezza.

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