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Certificato di idoneità statica: cos’è, quando serve e perché è fondamentale in edilizia

Nel settore delle costruzioni, la sicurezza strutturale è una priorità assoluta. Il certificato di idoneità statica (CIS) rappresenta uno strumento tecnico fondamentale per attestare che un edificio sia sicuro e conforme all’uso previsto, anche in assenza di collaudo statico originario. In particolare, il CIS certifica che le strutture portanti dell’immobile sono in grado di sostenere i carichi previsti dalla normativa vigente al momento della costruzione.

Quando è obbligatorio il certificato di idoneità statica

Il certificato di idoneità statica trova applicazione in diversi contesti normativi, tra cui:

  • Condoni edilizi: secondo quanto previsto dalla Legge 47/1985, il certificato è obbligatorio per le opere abusive superiori a 450 m³, da allegare alla richiesta di sanatoria e da depositare presso il Genio Civile.

  • Edifici in zona sismica: in presenza di vincoli sismici, il CIS è sempre necessario, anche per opere di minori dimensioni.

  • Rilascio dell’agibilità: quando manca il collaudo statico, ad esempio negli edifici costruiti prima del 1972 o in quelli privi di struttura in cemento armato edificati in aree non sismiche.

In tutti questi casi, il certificato colma un vuoto normativo e documentale, attestando – attraverso una valutazione tecnica aggiornata – l’idoneità statica dell’edificio.

CIS e collaudo statico: differenze da conoscere

Sebbene entrambi attestino la stabilità dell’immobile, CIS e collaudo statico hanno scopi e requisiti differenti.

  • Il collaudo statico è un atto obbligatorio per le nuove costruzioni in cemento armato e deve essere redatto da un tecnico con almeno dieci anni di iscrizione all’albo, non coinvolto nella progettazione o esecuzione.

  • Il certificato di idoneità statica, invece, si applica a edifici esistenti, spesso privi di collaudo originario, e può essere redatto da un professionista abilitato senza requisiti temporali sull’iscrizione all’albo.

Come si redige un certificato di idoneità statica

Il rilascio del certificato di idoneità statica richiede una serie di verifiche approfondite da parte di un tecnico qualificato, tra cui:

  • Analisi documentale dei progetti e dei calcoli strutturali (se disponibili);

  • Rilievi in situ e ispezioni visive dell’intero edificio;

  • Valutazione delle caratteristiche del terreno e dei materiali costruttivi;

  • Prove di laboratorio, ove necessario;

  • Verifica del comportamento sismico in base alla normativa vigente;

  • Compatibilità strutturale in caso di ampliamenti o sopraelevazioni.

Particolare attenzione va riservata agli edifici in muratura o legno, che richiedono un’accurata analisi dello stato di conservazione e delle tecniche costruttive adottate.

Un’opportunità per la sicurezza e la valorizzazione del patrimonio edilizio

Il certificato di idoneità statica non è solo un obbligo normativo: rappresenta un’opportunità concreta per valutare lo stato di salute degli immobili, soprattutto se datati o soggetti a usi intensivi. In un contesto di crescente attenzione alla sicurezza, alla rigenerazione urbana e al patrimonio edilizio esistente, il CIS può guidare interventi di consolidamento e valorizzazione, contribuendo a prevenire criticità strutturali future.

Global Società Cooperativa, grazie alla propria esperienza nel campo dell’edilizia e alle competenze tecniche certificate, supporta i committenti pubblici e privati in tutti i processi legati alla sicurezza statica degli edifici. Global Società Cooperativa è in possesso delle attestazioni necessarie per operare in diversi ambiti dell’edilizia pubblica e privata, dalle opere di urbanizzazione agli interventi di ristrutturazione, fino ai lavori specializzati e impiantistici.

Essere in possesso delle certificazioni UNI EN ISO 9001:2015UNI EN ISO 14001:2015 e dell’attestazione SOA significa per Global Società Cooperativa offrire ai propri clienti un servizio completo, sicuro e conforme alle migliori pratiche del settore.

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Le certificazioni delle aziende nel settore edile: perché ISO e SOA sono garanzia di qualità e affidabilità

Nel campo dell’edilizia moderna, distinguersi per competenza e affidabilità non è solo una questione di esperienza: è anche una questione di certificazioni. Una delle più importanti, in particolare per le imprese che operano su progetti complessi e in ambito pubblico e privato, è la UNI EN ISO 9001:2015, il riferimento internazionale per i Sistemi di Gestione della Qualità.

Global, da sempre impegnata a garantire elevati standard di efficienza e professionalità, ha ottenuto questa certificazione con l’obiettivo di offrire ai clienti servizi di costruzione affidabili, sicuri e conformi alle normative più recenti.

Che cos’è la ISO 9001:2015?

La certificazione ISO 9001:2015 attesta che un’azienda ha messo in atto un sistema di gestione della qualità conforme agli standard internazionali. Significa che ogni fase, dalla progettazione alla realizzazione di un’opera, viene pianificata, monitorata e migliorata costantemente. Nel settore edile, questo si traduce in lavori eseguiti con precisione, attenzione al dettaglio e rispetto delle tempistiche.

I vantaggi della certificazione per il cliente

Scegliere un’impresa certificata UNI EN ISO 9001:2015 significa affidarsi a un partner che ha processi interni ben organizzati, personale formato e controlli rigorosi sulla qualità. I benefici sono molteplici:

  • Riduzione degli errori e degli sprechi durante le lavorazioni

  • Maggiore soddisfazione del cliente, grazie al rispetto degli standard e delle scadenze

  • Controllo costante dei fornitori e dei materiali

  • Capacità di risposta rapida alle problematiche e gestione efficiente dei reclami

In un mondo in cui qualità e affidabilità sono requisiti sempre più richiesti da privati, aziende e pubbliche amministrazioni, la ISO 9001:2015 rappresenta una garanzia concreta di serietà. Per Global Società Cooperativa, questa certificazione è uno strumento operativo quotidiano, utilizzato per migliorare l’efficienza dei processi, prevenire criticità e rispondere alle esigenze specifiche di ogni cliente.

Che cos’è la ISO 14001:2015?

Nel settore delle costruzioni, anche l’attenzione verso l’ambiente è diventata un criterio imprescindibile. L’edilizia moderna deve infatti confrontarsi con normative sempre più severe e con la crescente consapevolezza dei cittadini sull’impatto ambientale dei lavori. La certificazione UNI EN ISO 14001:2015 rappresenta dunque uno strumento essenziale per le imprese che scelgono la strada della sostenibilità.

Global Società Cooperativa ha conseguito questo importante riconoscimento per garantire un approccio responsabile alla gestione ambientale, ridurre l’impatto delle proprie attività e contribuire in modo concreto alla tutela del territorio sardo.

La certificazione UNI EN ISO 14001:2015 definisce i requisiti di un Sistema di Gestione Ambientale (SGA) che consente alle aziende di individuare, controllare e ridurre l’impatto delle proprie attività sull’ambiente. È una norma riconosciuta a livello internazionale, progettata per promuovere un miglioramento continuo delle prestazioni ambientali.

Per il settore edile, questo significa ridurre la produzione di rifiuti, ottimizzare l’uso delle risorse, contenere le emissioni e garantire la conformità alle normative ambientali locali, nazionali ed europee.

I vantaggi per clienti e comunità

Operare secondo i principi della ISO 14001:2015 significa lavorare con criteri ambientali rigorosi, minimizzando l’impatto del cantiere e adottando soluzioni sostenibili. Per chi affida i propri progetti a un’impresa certificata, i vantaggi sono chiari:

  • Rispetto delle norme ambientali vigenti

  • Tracciabilità e gestione corretta dei rifiuti di cantiere

  • Riduzione del rischio ambientale legato ai lavori

  • Maggiore trasparenza e attenzione al contesto naturale e urbano

Per Global Società Cooperativa, la certificazione ISO 14001:2015 non è solo un adempimento formale, ma una scelta strategica. Significa integrare la sostenibilità in ogni fase del processo edilizio, dalla progettazione alla consegna dell’opera, con particolare attenzione alla tutela del paesaggio sardo e alla valorizzazione delle risorse locali.

Che cos’è la SOA?

La SOA (Società Organismo di Attestazione) rappresenta un passaggio obbligato per tutte le aziende che vogliono partecipare a gare per l’esecuzione di lavori pubblici di importo superiore a 150.000 euro. Global Società Cooperativa è in possesso dell’attestazione SOA, una certificazione di qualificazione che attesta ufficialmente il possesso dei requisiti previsti dalla normativa vigente (D.P.R. 207/2010) in termini di capacità economica, tecnica e organizzativa.

La qualità non è un’opzione, ma una scelta precisa.

L’attestazione SOA è rilasciata da enti autorizzati e ha validità quinquennale, con verifica al terzo anno. Non si tratta di una semplice autocertificazione, ma di un riconoscimento che viene concesso solo dopo accurate verifiche documentali e procedurali.

Nel dettaglio, la SOA certifica che un’impresa:

  • È in possesso di requisiti economici, finanziari e tecnici idonei

  • Ha eseguito regolarmente lavori nel settore di riferimento

  • Rispetta le norme sulla sicurezza nei cantieri

  • È conforme alle normative fiscali, contributive e legali

Un vantaggio competitivo per clienti pubblici e privati

Per un ente pubblico, affidare un appalto a un’impresa in possesso dell’attestazione SOA significa scegliere un partner affidabile e competente. Anche per i clienti privati, questa certificazione è sinonimo di garanzia: dimostra che l’impresa è organizzata, controllata e trasparente.

Inoltre, la SOA si articola in categorie di opere e in classifiche di importo, consentendo di valutare con precisione l’ambito operativo e la capacità realizzativa dell’impresa.

L’impegno di Global

Global Società Cooperativa è in possesso delle attestazioni necessarie per operare in diversi ambiti dell’edilizia pubblica e privata, dalle opere di urbanizzazione agli interventi di ristrutturazione, fino ai lavori specializzati e impiantistici.

Essere in possesso delle certificazioni UNI EN ISO 9001:2015, UNI EN ISO 14001:2015 e dell’attestazione SOA significa per Global Società Cooperativa offrire ai propri clienti un servizio completo, sicuro e conforme alle migliori pratiche del settore.

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Demolizione e ricostruzione di un rudere: attenzione all’iter edilizio e ai pareri del Comune

Tra le pratiche edilizie più richieste negli ultimi anni, la demolizione e ricostruzione di ruderi o edifici fatiscenti rappresenta una valida opportunità per riqualificare il patrimonio edilizio esistente. Tuttavia, prima di procedere con un intervento edilizio di questo tipo, è fondamentale conoscere in modo preciso le normative e le responsabilità del Comune in materia autorizzativa.

Uno degli errori più frequenti, soprattutto nei casi di fabbricati diruti o parzialmente crollati, è quello di richiedere un parere informale preventivo al Comune, spesso per avere indicazioni sulla fattibilità dell’intervento. Tuttavia, come chiarito di recente da una sentenza del TAR, un parere negativo non ufficiale non ha alcun valore legale e in caso di parere negativo non può essere impugnato. Solo un atto formale, come un diniego su SCIA o permesso di costruire, può essere contestato.

Il quadro normativo sulla demolizione e ricostruzione

Secondo l’art. 3, comma 1, lettera d) del D.P.R. 380/2001 (Testo Unico dell’Edilizia), anche la demolizione e ricostruzione può rientrare nella categoria della ristrutturazione edilizia, a condizione che vengano rispettati i volumi preesistenti. Le leggi urbanistiche locali possono tuttavia consentire eventuali incrementi volumetrici, che devono essere verificati caso per caso.

Nel caso specifico esaminato dal TAR, il Comune aveva espresso un parere negativo non formalizzato, senza un’istruttoria completa. Ma l’assenza di una vera istanza edilizia formale, come una SCIA o un permesso di costruire, rende quel diniego privo di effetti giuridici.

Anche quando si tratta di immobili situati in zona vincolata, l’autorizzazione paesaggistica ai sensi dell’art. 146 del D.lgs. 42/2004 ha efficacia solo se integrata all’interno dell’iter edilizio ordinario. Il parere paesaggistico non può mai sostituire il titolo edilizio.

Come muoversi per demolire e ricostruire un rudere in modo corretto

Per chi desidera avviare un progetto di recupero edilizio su un rudere o un edificio in condizioni critiche, il primo passo è evitare scorciatoie o richieste informali. Un parere preventivo del Comune non vincolante può portare a situazioni di incertezza e blocchi procedurali.

Il percorso corretto prevede la presentazione di una SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) oppure di una richiesta formale di permesso di costruire, corredate da una documentazione tecnica dettagliata: rilievi fotografici, planimetrie, visure catastali storiche, relazioni tecniche e ogni elemento utile a dimostrare la consistenza dell’edificio originario.

Soprattutto nel caso di edifici collabenti, la precisione nella ricostruzione dello stato legittimo è cruciale per ottenere un parere favorevole e per dimostrare la legittimità dell’intervento. In presenza di vincoli paesaggistici, l’iter dovrà includere anche il passaggio in Commissione per il Paesaggio e l’ottenimento dell’autorizzazione specifica, senza però saltare o sostituire la richiesta edilizia principale.

Global Società Cooperativa: esperienza e supporto tecnico nei recuperi edilizi

Global Società Cooperativa opera in tutta la Sardegna con competenza nel settore della ristrutturazione, demolizione e ricostruzione di edifici. Grazie alla profonda conoscenza del quadro normativo e all’esperienza nella gestione delle pratiche edilizie complesse, accompagniamo privati e tecnici nel corretto avvio di ogni progetto. Dalla verifica preliminare dei vincoli urbanistici alla redazione della documentazione tecnica, fino al confronto con le autorità competenti, offriamo un servizio completo, affidabile e conforme alle normative.

Per ogni progetto di demolizione e ricostruzione in Sardegna, affidati a chi conosce bene il territorio e le sue regole: www.globalsocietacooperativa.com

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Bonus casa 2025: le nuove regole fiscali per ristrutturazioni e risparmio energetico in Italia e in Sardegna

Con la pubblicazione della Circolare n. 8/E del 19 giugno 2025, l’Agenzia delle Entrate ha fornito importanti chiarimenti sulle nuove detrazioni fiscali previste dalla Legge di Bilancio 2025. Le novità riguardano Ecobonus, Sismabonus, Superbonus e bonus ristrutturazioni, strumenti fondamentali per il comparto edile anche in Sardegna, dove l’efficienza energetica e la riqualificazione del patrimonio abitativo rappresentano un’opportunità strategica.

Le modifiche puntano a ridurre gradualmente le aliquote di detrazione, eliminare i bonus per impianti inquinanti e incentivare chi investe nella prima casa. Attenzione alle nuove scadenze e ai requisiti: solo chi si muove per tempo potrà accedere ai benefici maggiori.

Detrazioni fiscali e Testo Unico: anticipi e riduzioni

La circolare modifica l’art. 16-bis del TUIR, anticipando al 1° gennaio 2025 la riduzione dell’aliquota al 30% per i lavori di recupero edilizio ed efficientamento energetico, con tre anni di anticipo rispetto alla precedente scadenza del 2028. Tuttavia, restano al 50% le detrazioni per interventi di sostituzione di gruppi elettrogeni con generatori a gas evoluti, coerenti con le direttive europee.

Per la Sardegna, dove l’ammodernamento degli impianti è cruciale anche per ridurre i costi energetici isolani, questa misura selettiva rappresenta un incentivo a investire in tecnologie sostenibili.

Ecobonus e Bonus Ristrutturazioni: nuove aliquote 2025-2027

Dal 1° gennaio 2025, le detrazioni per gli interventi di ristrutturazione e riqualificazione energetica calano al 36%, per poi scendere al 30% nel 2026 e 2027.

Chi interviene sull’abitazione principale avrà diritto a una maggiorazione: 50% nel 2025 e 36% nei due anni successivi. Il tetto massimo resta di 96.000 euro per unità immobiliare.

Esclusi dagli incentivi gli impianti alimentati da combustibili fossili. In Sardegna, dove molte abitazioni utilizzano ancora vecchie caldaie a gasolio o GPL, sarà fondamentale pianificare un passaggio a soluzioni più ecologiche.

Sismabonus: proroga e detrazione ridotta

Il Sismabonus viene prorogato fino al 2027 ma con aliquote più basse: 36% nel 2025 e 30% nei due anni successivi. Anche in questo caso, per la prima casa si sale al 50% e al 36%.

Le detrazioni potenziate fino all’85% per interventi strutturali o demolizione e ricostruzione non sono più previste. In Sardegna, regione a rischio sismico moderato, questa misura potrebbe rallentare alcuni progetti in aree sensibili come il centro Sardegna e le zone collinari.

Bonus mobili: confermati importi e requisiti

Il bonus mobili è stato confermato anche per il 2025 con detrazione al 50% su un massimo di 5.000 euro, per chi effettua ristrutturazioni edilizie. Gli acquisti devono essere tracciabili e gli elettrodomestici devono rispettare le classi energetiche minime.

Un’opportunità utile anche per chi rinnova la propria casa in Sardegna con arredi sostenibili e a basso consumo.

Stop ai bonus per caldaie a combustibili fossili

Dal 2025 non saranno più ammesse detrazioni per la sostituzione o nuova installazione di caldaie alimentate da gas, gasolio o combustibili fossili, neanche se a condensazione. Le agevolazioni restano per pompe di calore, generatori a biomassa, microcogeneratori e sistemi ibridi.

Per molte famiglie sarde, specie nei territori non metanizzati, la scelta di impianti alternativi sarà una necessità: la riqualificazione degli impianti rappresenta anche un passo concreto verso l’autonomia energetica.

Superbonus 2025: detrazione al 65% solo con requisiti precisi

Dal 2025, il Superbonus è ridotto al 65% e accessibile solo a chi avvia i lavori entro il 15 ottobre 2024 presentando CILA o richiesta di titolo abilitativo. Per le spese del 2023 è possibile optare per la detrazione in 10 anni, da comunicare entro il 31 ottobre 2025.

Una misura importante anche per i cantieri in Sardegna, dove le tempistiche autorizzative e logistiche possono essere più lente: è fondamentale muoversi in anticipo.

Detrazioni maggiorate per la prima casa

Ecobonus, Sismabonus e Bonus ristrutturazioni prevedono aliquote più alte per chi investe nella prima casa. Le condizioni sono:

  • proprietà o diritto reale sull’immobile
  • utilizzo come abitazione principale al momento del pagamento o avvio lavori

Sono incluse anche le pertinenze e le quote condominiali. In Sardegna, dove il patrimonio immobiliare è spesso composto da unità indipendenti o bifamiliari, questa misura può risultare particolarmente vantaggiosa. La detrazione maggiorata resta valida anche se negli anni successivi l’immobile cambia destinazione.

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Con un’esperienza consolidata nel settore delle costruzioni, dell’impiantistica e della cura del verde, Global Società Cooperativa ti offre un servizio completo nel mondo dell’edilizia: sopralluogo tecnico, progettazione su misura e realizzazione degli interventi, tutto con un unico interlocutore. Contattaci per una consulenza o per un preventivo!

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Finestre

Ampliamento finestre e modifiche ai prospetti: quando serve il permesso di costruire

Nel settore dell’edilizia, anche un intervento apparentemente semplice come l’ampliamento di una finestra può richiedere un preciso inquadramento normativo. Spostare un’apertura, modificarne l’altezza o le dimensioni, non è mai un’azione neutra e può comportare conseguenze rilevanti dal punto di vista urbanistico e legale. Secondo una recente sentenza del TAR, infatti, tali modifiche rientrano a pieno titolo nella categoria della ristrutturazione edilizia, per la quale è sempre richiesto il permesso di costruire.

Intervenire sull’aspetto esterno di un fabbricato, anche solo per modificare vani già esistenti, implica una trasformazione percepibile del prospetto. La giurisprudenza è chiara: l’estetica e la volumetria di un edificio non sono solo questioni di forma, ma elementi tutelati dall’ordinamento, specie in presenza di vincoli paesaggistici. Per questo motivo, ogni intervento che alteri in modo visibile l’organismo edilizio — sia esso una finestra spostata, ampliata o chiusa — deve essere valutato nella sua globalità e richiede un titolo abilitativo.

L’errore più comune è considerare queste modifiche come semplice manutenzione straordinaria. Tuttavia, l’articolo 10 del D.P.R. 380/2001 stabilisce che ogni trasformazione che incida su sagoma, prospetti o funzionalità dell’immobile rientra nella ristrutturazione edilizia. Il permesso di costruire, in questi casi, è imprescindibile. La normativa non fa distinzione sulla dimensione dell’intervento, ma valuta il suo impatto sull’equilibrio generale dell’edificio. E in presenza di vincoli, come accade in molte aree del territorio sardo, la tolleranza per le opere prive di autorizzazione è pari a zero: in caso di abuso edilizio, la demolizione è inevitabile.

Per chi opera in edilizia, come Global, è fondamentale accompagnare ogni progetto con un’attenta analisi normativa. Ristrutturare, migliorare l’efficienza o rendere più luminosi gli spazi non può mai prescindere dal rispetto delle regole. Interventi che modificano l’esterno dell’edificio, anche se di modesta entità, devono essere sempre inquadrati all’interno di una progettazione autorizzata e condivisa con gli enti preposti.

Globalesperienza competenza nei lavori edili in tutta la Sardegna

Global Società Cooperativa garantisce assistenza tecnica e consulenza qualificata per tutti gli interventi soggetti a titolo edilizio, guidando il committente attraverso ogni fase dell’iter burocratico e urbanistico. Operare nel rispetto delle norme significa costruire valore, tutelare il patrimonio edilizio e garantire interventi sicuri, sostenibili e pienamente legittimi.

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Piscina in Cortile

Un sogno chiamato piscina: quali permessi occorrono per la costruzione?

Realizzare una piscina in giardino è il sogno di tante persone. Soprattutto in estate, con il caldo torrido che contraddistingue la Sardegna e il suo entroterra, una piscina domestica fornirebbe un sollievo piacevolissimo e un’opportunità di svago in qualunque momento della giornata.  Tra le domande che ci sentiamo rivolgere più spesso sulle piscine, la maggior parte riguardano autorizzazioni e permessi. In questo articolo cercheremo di fornire tutte le informazioni principali, per fugare ogni dubbio.

Occorrono delle autorizzazioni per costruire una piscina nel cortile di casa? La risposta è sì. In Italia infatti le piscine non rientrano nel campo dell’edilizia libera e dunque è necessario ottenere i relativi permessi per costruire. La normativa è complessa e regolamentata da accordi Stato-Regione recepiti e interpretati in modo diverso dai singoli governi regionali e, talvolta, dalle singole province.

Come districarsi tra le varie normative? Sicuramente la soluzione più semplice è quella di rivolgersi all’ufficio tecnico comunale, che saprà fugare ogni dubbio, o rivolgersi a un professionista che abbia esperienza nella realizzazione delle piscine nel territorio (il passaparola, come spesso accade, risolve tanti problemi).

Permessi per costruire una piscina

Come stabilito dal  Decreto del Presidente della Repubblica 380/2001 è necessario rivolgersi a un tecnico abilitato alla progettazione e presentare al Comune di pertinenza la richiesta del permesso di costruire.

Per la costruzione della piscina, il permesso di costruire è necessario quando:
– la piscina ha un volume superiore al 20% dell’edificio principale
– le norme tecniche degli strumenti urbanistici la qualificano come intervento di nuova costruzione.

La domanda va presentata all’ufficio di pertinenza del Comune, insieme a:
– titolo di legittimazione;
– elaborati progettuali richiesti dal regolamento edilizio;
– autocertificazione circa la conformità del progetto alle norme igienico sanitarie.

La realizzazione della piscina potrebbe essere soggetta agli oneri urbanizzazione, variabili da Comune a Comune, che possono pesare sulle spese burocratiche (art. 20 legge 380/2001). Per questo è bene avere idea delle spese globali per non sforare il budget che ci si era prefissati in partenza.

Piscine interrate: quando basta la DIA?

In alcuni casi è possibile realizzare la piscina in giardino con una semplice Dichiarazione di Inizio Attività. Ciò è possibile quando c’è un rapporto di “pertinenza”, cioè la costruzione è progettata ad uso esclusivo e permanente dell’edificio principale, e si rispettino i seguenti punti:
– gli interventi hanno un volume pari o inferiore al 20% rispetto all’edificio principale;
– gli interventi non la qualificano come nuova costruzione secondo specifici regolamenti urbanistici, ambientali o paesaggistici del Comune.

La DIA deve essere presentata all’ufficio comunale da un professionista (geometra, architetto, ingegnere), che potrà verificare se nel Comune di pertinenza ci sono vincoli di tipo paesaggistico, storico-architettonico o di altro tipo nel piano regolatore.

Piscine non interrate: permesso non necessario

Il discorso cambia se la piscina non è interrata, ma viene poggiata fuori terra, al di sopra del suolo del giardino. In questo caso, la struttura viene considerata come arredo, al pari di un mobile o di un tavolino posizionato all’aperto. Inoltre si tratta di una costruzione mobile, che può essere rimossa e che non richiede interventi di ristrutturazione per essere posizionata e non costituisce una nuova volumetria a sé.

Affidarsi a professionisti esperti significa realizzare una piscina di qualità, evitando problemi futuri e garantendo risparmio sui costi di manutenzione e gestione. Che si tratti di nuove realizzazioni o di riqualificazione di spazi esistenti, Global Società Cooperativa  è il partner ideale per piscine sicure, sostenibili e conformi a tutte le normative vigenti.

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Riqualificazione edilizia in Sardegna: interventi trainati dai bonus fiscali secondo il Rapporto ENEA 2024

Anche in Sardegna il settore dell’edilizia continua a evolversi, sostenuto dagli incentivi fiscali nazionali che hanno favorito numerosi interventi di efficientamento energetico e ristrutturazione. Il Rapporto Annuale ENEA 2024 sulle detrazioni fiscali fotografa con precisione l’andamento degli interventi realizzati grazie a misure come Ecobonus, Bonus Casa, Bonus Facciate e SuperEcobonus, offrendo dati preziosi per professionisti del settore e cittadini.

Considerando il contesto sardo, caratterizzato da un patrimonio edilizio spesso risalente a decenni fa, questi strumenti rappresentano una leva concreta per migliorare l’efficienza energetica e il comfort abitativo, riducendo al contempo l’impatto ambientale.

Scarica il report ENEA

Interventi in crescita: infissi e caldaie in testa tra gli Ecobonus

Secondo ENEA, nel 2023 gli interventi realizzati con l’Ecobonus hanno prodotto investimenti pari a 5,86 miliardi di euro. Le opere più frequenti riguardano la sostituzione di infissi e la riqualificazione degli impianti termici, in particolare con caldaie a condensazione e pompe di calore.

Anche in Sardegna queste soluzioni si stanno diffondendo, soprattutto nelle zone in cui l’esposizione al vento e agli agenti atmosferici rende fondamentale migliorare l’isolamento degli edifici. In particolare, nelle aree costiere, ma anche in quelle rurali e nei piccoli centri dell’interno, il rinnovo degli impianti consente di ottenere un duplice beneficio: riduzione dei consumi e maggiore sostenibilità ambientale, in una regione che fa del turismo e del rispetto del territorio le sue colonne portanti.

Bonus Casa: impianti fotovoltaici e pompe di calore sempre più diffusi

Il Bonus Casa continua a essere una delle agevolazioni più apprezzate, anche sull’isola. ENEA segnala una forte crescita dell’installazione di impianti fotovoltaici e pompe di calore nel 2023. Gli impianti solari, in particolare, hanno registrato un incremento superiore al 100% rispetto all’anno precedente, confermando l’interesse per l’autoproduzione di energia elettrica.

In Sardegna, dove la disponibilità di sole è tra le più alte d’Europa, il fotovoltaico rappresenta una risorsa strategica. Gli incentivi hanno stimolato l’adozione di sistemi integrati per il riscaldamento, la climatizzazione e la produzione di energia, migliorando le prestazioni degli edifici e riducendo la dipendenza da fonti fossili.

SuperEcobonus: focus sulla riqualificazione del patrimonio edilizio esistente

Il SuperEcobonus 110%, nonostante la progressiva rimodulazione, ha lasciato un segno importante nella trasformazione del patrimonio edilizio italiano. Il Rapporto ENEA evidenzia come molti degli edifici interessati dagli interventi siano stati costruiti tra il 1946 e il 1980, un dato che si rispecchia anche in molte aree urbane e periferiche della Sardegna.

Gli interventi più comuni includono isolamento termico, sostituzione degli infissi e installazione di impianti ad alta efficienza. Oltre al risparmio energetico, questi lavori contribuiscono a un miglioramento estetico e funzionale degli edifici, in linea con le direttive europee per la rigenerazione urbana e il “Nuovo Bauhaus Europeo”.

Efficienza energetica e comfort abitativo: le soluzioni più efficaci

L’analisi dei dati ENEA consente di individuare gli interventi edilizi più vantaggiosi realizzati nel 2023, che trovano riscontro anche nell’esperienza diretta delle imprese sarde come Global Società Cooperativa, da anni attiva nel settore delle costruzioni e delle ristrutturazioni in tutta l’isola:

  • Sostituzione degli infissi e isolamento termico: migliorano il comfort abitativo, riducono i consumi e valorizzano l’immobile.

  • Fotovoltaico: consente di sfruttare appieno il potenziale energetico del sole sardo, con un ritorno economico significativo.

  • Pompe di calore e caldaie a condensazione: fondamentali per la transizione verso un sistema energetico più sostenibile, specie nei contesti extra-urbani.

Incentivi e normativa: attenzione alle scadenze

Il rapporto ENEA ricorda che per accedere alle detrazioni è fondamentale inviare entro 90 giorni dalla fine dei lavori le schede descrittive tramite i portali dedicati. Un passaggio tecnico che richiede attenzione, in particolare in attesa dell’aggiornamento delle piattaforme ENEA secondo la nuova Legge di Bilancio.

Per questo, è fondamentale affidarsi a imprese qualificate, capaci di gestire ogni fase degli interventi, dalla progettazione alla rendicontazione.

La professionalità di Global Società Cooperativa

Global Società Cooperativa opera in tutta la Sardegna nel settore delle costruzioni e delle ristrutturazioni, con un team di tecnici specializzati e personale qualificato. Ogni intervento viene seguito con attenzione fin dalla fase di progettazione, garantendo opere edilizie conformi alle normative vigenti, sicure e durature nel tempo.

Affidarsi a professionisti esperti significa realizzare edifici di qualità, evitando criticità future e assicurando un risparmio in termini di manutenzione ed efficienza. Che si tratti di nuove costruzioni o di interventi di riqualificazione, Global Società Cooperativa è il partner ideale per un’edilizia solida, sostenibile e a norma di legge.

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Dichiarazione di conformità degli impianti: cos’è e perché è importante la DiCo

Nel settore dell’edilizia e dell’impiantistica, la dichiarazione di conformità (DiCo) è un documento essenziale che attesta che un impianto (elettrico, idrico, termico o a gas) è stato realizzato secondo le normative vigenti. La DiCo viene rilasciata dall’azienda installatrice al termine dei lavori, come previsto dal Decreto Ministeriale 37/2008.

Per Global Società Cooperativa, la corretta realizzazione degli impianti e il rilascio della dichiarazione di conformità sono una garanzia di qualità e sicurezza. Questa certificazione è fondamentale per l’attivazione dei servizi e per evitare sanzioni o problemi legali in caso di controlli.

Cos’è la dichiarazione di conformità

La dichiarazione di conformità certifica che un impianto è stato installato nel rispetto delle norme tecniche e di sicurezza in vigore. È obbligatoria per:

  • Nuove installazioni – Quando viene realizzato un nuovo impianto elettrico, idrico o termico.
  • Modifiche rilevanti – In caso di interventi strutturali o di ampliamenti sugli impianti esistenti.
  • Cambio di destinazione d’uso – Quando un edificio o una parte di esso cambia funzione (esempio: da residenziale a commerciale).

La DiCo deve contenere:

  • I dati dell’impresa esecutrice e del responsabile tecnico;
  • La descrizione dell’impianto e delle normative seguite;
  • La tipologia dei materiali utilizzati;
  • Lo schema dell’impianto e il certificato di collaudo (se previsto);
  • La dichiarazione firmata di conformità ai progetti e alle norme di sicurezza.

Quando è obbligatoria la dichiarazione di conformità

Se un impianto non è certificato, potrebbero verificarsi problemi nell’allaccio alle utenze di gas, acqua ed elettricità, poiché i gestori richiedono la dichiarazione di conformità per attivare i servizi. In caso di vendita o locazione dell’immobile, l’assenza della certificazione può complicare le trattative, rendendo necessario un adeguamento o il rilascio di una dichiarazione di rispondenza (DiRi) da parte di un tecnico abilitato.

La dichiarazione di conformità è obbligatoria nei seguenti casi:

  • Installazione di un nuovo impianto – Ogni nuovo impianto deve essere certificato dall’installatore.
  • Modifica strutturale di un impianto esistente – La sostituzione di una caldaia o il rifacimento dell’impianto elettrico richiedono una nuova dichiarazione.
  • Ampliamento di un impianto esistente – Aggiunta di punti luce, termosifoni o estensione di tubature.
  • Adeguamento di impianti non a norma – Se un impianto viene aggiornato secondo le nuove normative.
  • Cambio di destinazione d’uso di un immobile – Quando l’edificio cambia funzione (ad esempio, da residenziale a commerciale).

Quali impianti necessitano della dichiarazione di conformità

La dichiarazione di conformità è richiesta per le varie tipologie di impianti presenti negli edifici, sia residenziali che commerciali e industriali. Se un impianto non è certificato, il primo passo è verificare se l’installatore originale può ancora emettere la dichiarazione di conformità. Se ciò non è possibile, è possibile richiedere una dichiarazione di rispondenza (DiRi) a un tecnico abilitato, che eseguirà un controllo approfondito per verificare la conformità dell’impianto alle norme vigenti. Se emergono irregolarità, sarà necessario intervenire per adeguare l’impianto e metterlo in sicurezza prima di ottenere la certificazione.

Il DM 37/2008 prevede l’obbligo della DiCo per:

  • Impianti elettrici – Impianti di distribuzione dell’energia elettrica, quadri elettrici e sistemi di messa a terra.
  • Impianti idraulici e sanitari – Reti di distribuzione dell’acqua potabile e scarichi fognari.
  • Impianti di riscaldamento e climatizzazione – Caldaie, termosifoni, condizionatori e pompe di calore.
  • Impianti a gas – Tubazioni e dispositivi di regolazione della pressione per uso domestico e industriale.
  • Impianti di protezione antincendio – Sistemi di rilevazione fumi e sprinkler.
  • Impianti di automazione e domotica – Sistemi di controllo accessi e gestione intelligente dell’energia.

La professionalità di Global Società Cooperativa

Global Società Cooperativa opera in tutta la Sardegna con un team di tecnici specializzati, garantendo la realizzazione di impianti certificati e conformi alle normative. La competenza e l’attenzione nella fase di progettazione e installazione permettono di ottenere impianti sicuri, efficienti e pronti per l’attivazione.

Affidarsi a professionisti qualificati significa avere la certezza di impianti sicuri e a norma, evitando problemi futuri e garantendo un risparmio a lungo termine. Per ogni progetto di installazione o ristrutturazione, Global Società Cooperativa è il partner ideale per un lavoro di qualità e a norma di legge.

Contatti aziendali:
Global Società Cooperativa
Telefono: 070.2348800
Email: info@globalsocietacooperativa.com

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Ristrutturazione del bagno in Sardegna

Detrazioni fiscali per la sostituzione di box doccia e piatto doccia: tutto quello che c’è da sapere nel 2025

Nel 2025 è possibile ottenere una detrazione fiscale per la sostituzione di box doccia e piatto doccia, ma solo a determinate condizioni. La normativa fiscale italiana prevede infatti agevolazioni per gli interventi di ristrutturazione edilizia, ma non tutti i lavori rientrano automaticamente tra quelli detraibili. Vediamo nel dettaglio cosa stabilisce la legge e quando è possibile beneficiare di questa agevolazione.

Detrazioni fiscali per la ristrutturazione del bagno nel 2025

Tra le spese legate alla ristrutturazione del bagno, la sostituzione di box doccia e piatto doccia è uno degli interventi più richiesti. Tuttavia, per poter accedere alla detrazione fiscale, questi lavori devono rientrare in una categoria di interventi specifica definita dalla legge di bilancio 2025.

Secondo quanto previsto dalla Legge n. 207/2024 (Legge di Bilancio 2025), è possibile ottenere una detrazione fiscale del 36% sulle spese sostenute per interventi di manutenzione straordinaria fino a un massimo di 96.000 euro per unità immobiliare. Se i lavori riguardano un’abitazione principale e vengono eseguiti da chi detiene un diritto di proprietà o di godimento, la detrazione sale al 50%.

Per saperne di più sui servizi di ristrutturazione offerti da Global Società Cooperativa, visita la pagina dedicata alla ristrutturazione.

Quando la sostituzione del box doccia è detraibile?

Non tutte le operazioni di ristrutturazione del bagno danno diritto alla detrazione fiscale. La sostituzione del box doccia o del piatto doccia, se eseguita come intervento isolato, non rientra tra le spese detraibili. La detrazione diventa applicabile solo se la sostituzione avviene nell’ambito di un’opera di manutenzione straordinaria, come ad esempio il rifacimento completo dell’impianto idraulico o la ristrutturazione generale del bagno.

Questo principio è stato confermato dall’Agenzia delle Entrate, che ha chiarito come la semplice sostituzione di elementi del bagno non sia sufficiente per ottenere l’agevolazione, a meno che non venga inserita in un contesto di lavori più ampio.

Importo massimo e modalità di rimborso

Per le spese di ristrutturazione sostenute nel 2025, la detrazione è calcolata su un importo massimo di 96.000 euro per singola unità immobiliare. L’agevolazione viene suddivisa in 10 quote annuali di pari importo.

Ad esempio, se si effettuano lavori di ristrutturazione per un totale di 50.000 euro, si potrà ottenere una detrazione del 36% (18.000 euro), che verrà suddivisa in 10 rate annuali di 1.800 euro ciascuna. Se invece l’intervento riguarda un’abitazione principale e rientra nella manutenzione straordinaria, la detrazione sale al 50%, con un rimborso complessivo di 25.000 euro (2.500 euro all’anno per 10 anni).

Affidati ai professionisti dell’edilizia in Sardegna

La sostituzione del box doccia e del piatto doccia nel 2025 potrà beneficiare della detrazione fiscale solo se inserita in un progetto di manutenzione straordinaria che coinvolge l’intero impianto idraulico o altri lavori di ristrutturazione. Per ottenere la detrazione, è essenziale che l’intervento rispetti le condizioni stabilite dalla legge di bilancio e che venga eseguito su un’abitazione principale.

Se stai pensando di rinnovare il bagno o eseguire una ristrutturazione più ampia, rivolgiti a Global Società Cooperativa per un sopralluogo e un preventivo su misura. Intervenire tempestivamente significa preservare la struttura della tua casa e migliorare il comfort abitativo durante tutto l’anno.

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Bonus Ristrutturazione 2025: le nuove aliquote e tutti i lavori ammessi per gli incentivi

Il bonus ristrutturazione 2025 si conferma uno degli strumenti fiscali più rilevanti per chi desidera migliorare o valorizzare la propria abitazione. La nuova Legge di Bilancio 2025, tuttavia, introduce significative modifiche che ridefiniscono l’accesso e l’utilizzo degli incentivi, rendendo il panorama normativo più complesso ma anche più mirato.

Tra i principali cambiamenti, spiccano le aliquote decrescenti nel tempo, pensate per incentivare interventi immediati, e i tetti di spesa diversificati tra prima casa e altre proprietà. Questo approccio ha l’obiettivo di ottimizzare le risorse disponibili e favorire i lavori nelle abitazioni principali.

Un’ulteriore novità riguarda le regole specifiche per i contribuenti con redditi elevati, che vedranno applicate limitazioni personalizzate per la detrazione, basate su fattori familiari come figli a carico o situazioni di disabilità. Dal 2028, inoltre, sono previsti tetti di spesa e percentuali di detrazione ulteriormente ridotti, segnando una transizione verso incentivi più sostenibili nel lungo termine.

Questi aggiornamenti pongono nuove sfide per chi intende pianificare interventi edilizi, richiedendo una maggiore attenzione nella scelta dei tempi e dei lavori da effettuare per massimizzare i benefici fiscali e sfruttare al meglio l’agevolazione.

Vediamo dunque quali sono le novità introdotte dal Bonus Ristrutturazione 2025 per chi intende effettuare interventi edilizi nel nuovo anno.

Aliquote e Limiti di Spesa

  • Prima Casa:
    • 2025: detrazione del 50% su una spesa massima di 96.000 euro.
    • 2026-2027: detrazione ridotta al 36%, con lo stesso limite di spesa.
    • Dal 2028: detrazione al 30% su una spesa massima di 48.000 euro.
  • Altre Abitazioni:
    • 2025: detrazione del 36% su una spesa massima di 96.000 euro.
    • 2026-2027: detrazione al 30%, mantenendo il medesimo limite di spesa.
    • Dal 2028: detrazione al 30% su una spesa massima di 48.000 euro.

Regole per Redditi Elevati

Per i contribuenti con redditi superiori a 75.000 euro, l’importo massimo delle spese detraibili sarà calcolato considerando fattori familiari, come il numero di figli a carico e la presenza di figli con disabilità, nel rispetto dei tetti di spesa stabiliti.

Beneficiari del Bonus

Possono accedere al Bonus Ristrutturazione:

  • Proprietari o nudi proprietari.
  • Titolari di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie).
  • Locatari o comodatari.
  • Soci di cooperative divise e indivise.
  • Imprenditori individuali, per immobili non rientranti fra i beni strumentali o merce.
  • Soggetti indicati nell’articolo 5 del TUIR, che producono redditi in forma associata.

Interventi Ammessi

Il Bonus copre una vasta gamma di interventi, tra cui:

  • Manutenzione Ordinaria (solo per parti comuni di edifici residenziali): riparazioni, rinnovamento o sostituzione delle finiture degli edifici e opere necessarie a mantenere in efficienza gli impianti tecnologici esistenti.
  • Manutenzione Straordinaria: opere e modifiche necessarie per rinnovare e sostituire parti anche strutturali degli edifici, realizzazione e integrazione di servizi igienico-sanitari e tecnologici, senza alterare la volumetria complessiva degli edifici e senza mutamenti delle destinazioni d’uso.
  • Restauro e Risanamento Conservativo: interventi finalizzati a conservare l’immobile e assicurarne la funzionalità, mediante un insieme sistematico di opere che, nel rispetto degli elementi tipologici, formali e strutturali dell’organismo stesso, ne consentano destinazioni d’uso con essi compatibili.
  • Ristrutturazione Edilizia: interventi rivolti a trasformare gli organismi edilizi mediante un insieme sistematico di opere che possono portare a un organismo edilizio in tutto o in parte diverso dal precedente.
  • Interventi per il Risparmio Energetico: lavori volti al miglioramento dell’efficienza energetica dell’immobile, come l’installazione di pannelli solari, la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale, l’installazione di impianti fotovoltaici.

Documentazione Necessaria

Per usufruire del Bonus, è fondamentale conservare:

  • Titolo abilitativo (CILA, SCIA, ecc.) o dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà che attesti la data di inizio lavori e la conformità degli interventi.
  • Fatture e ricevute fiscali relative alle spese sostenute.
  • Ricevute dei bonifici bancari o postali utilizzati per i pagamenti, con causale specifica, codice fiscale del beneficiario della detrazione e partita IVA o codice fiscale del destinatario del pagamento.

Per ulteriori dettagli e aggiornamenti, si consiglia di consultare la guida ufficiale dell’Agenzia delle Entrate.

Perché scegliere Global Società Cooperativa

Grazie alla lunga esperienza nel settore edilizio in Sardegna, e grazie alle importanti certificazioni conseguite, Global Società Cooperativa offre un approccio integrato alla progettazione e costruzione di case o edifici commerciali. L’azienda, che vanta un’esperienza pluridecennale, si impegna a utilizzare tecnologie avanzate per garantire il massimo comfort abitativo, rispettando al contempo l’ambiente e le più recenti e stringenti normative del settore. Se a breve hai in programma lavori di ristrutturazione, ordinaria o straordinaria, per la tua casa o per la tua azienda in Sardegna rivolgiti a Global Società Cooperativa per un preventivo o per un sopralluogo in tutta l’Isola.

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