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Bonus edilizi 2026: proroghe, scadenze e vantaggi per chi deve ristrutturare casa

Il Governo Italiano ha confermato la proroga fino al 2026 delle detrazioni al 50% per le ristrutturazioni edilizie sulla prima casa. Una decisione che mette in sicurezza migliaia di interventi di recupero edilizio, evitando il ritorno al 36% previsto dalle normative precedenti. Anche gli altri immobili potranno beneficiare della stessa aliquota, assicurando continuità e stabilità a chi intende realizzare lavori di riqualificazione.

Buone notizie anche per chi programma interventi di efficienza energetica: l’Ecobonus continuerà ad essere attivo, mantenendo le stesse modalità di accesso. Restano invece in scadenza al 31 dicembre 2025 il Bonus Barriere Architettoniche e il Bonus Mobili, due misure molto utilizzate che potrebbero non essere rinnovate.

Chi può usufruire della detrazione del 50% nel 2026? Quali lavori sono ammessi? E quali documenti servono per non perdere l’incentivo? Ecco una panoramica completa aggiornata, curata da Global Società Cooperativa, impresa edile specializzata in ristrutturazioni e lavori certificati in Sardegna.

Prima casa e bonus ristrutturazioni: requisiti e regole per ottenere la detrazione del 50%

Anche nel 2026, chi effettuerà lavori di ristrutturazione sulla prima casa potrà usufruire della detrazione IRPEF al 50%. Per prima casa si intende l’abitazione in cui il contribuente risiede stabilmente o dove hanno la residenza i suoi familiari. Il beneficio si estende anche agli immobili acquistati per essere ristrutturati, a patto che la residenza venga trasferita al termine dei lavori.

Il bonus è valido anche per i condomini, ma con una distinzione: chi risiede effettivamente nell’immobile potrà godere della detrazione piena, mentre per le seconde case si applicherà l’aliquota ridotta al 36%.

Un aspetto importante riguarda la titolarità delle spese: il bonus può essere richiesto non solo dal proprietario, ma anche da familiari conviventi, inquilini o comodatari, purché sostengano le spese e ne risultino intestatari. I pagamenti devono essere sempre tracciabili e intestati a chi richiede la detrazione.

Quali lavori rientrano nel bonus ristrutturazioni 2026

L’agevolazione copre una vasta gamma di interventi edilizi, sia di manutenzione straordinaria che di ristrutturazione vera e propria. Tra i lavori ammessi figurano:

  • rifacimento di impianti elettrici e idraulici,

  • sostituzione di infissi e serramenti,

  • installazione di climatizzatori, caldaie e pompe di calore,

  • opere di efficientamento energetico,

  • costruzione o ristrutturazione di box auto,

  • interventi antisismici,

  • acquisto di immobili facenti parte di edifici ristrutturati da imprese di costruzione.

Ampio spazio viene dato agli interventi green, come l’installazione di impianti fotovoltaici e sistemi di accumulo, in linea con le normative sulla transizione energetica.

Il massimale di spesa resta fissato a 96.000 euro per unità immobiliare, con ripartizione in dieci rate annuali di pari importo. Tutti i pagamenti devono essere effettuati con bonifico parlante, che riporti i dati del beneficiario e la causale fiscale.

Ecobonus 2026: conferme e vantaggi per l’efficienza energetica

L’Ecobonus 2026 è stato confermato, mantenendo le aliquote e le modalità operative attuali. L’incentivo premia gli interventi di miglioramento energetico degli edifici esistenti, come:

  • sostituzione di caldaie e pompe di calore;

  • installazione di pannelli solari termici e impianti fotovoltaici;

  • realizzazione di cappotti termici e coibentazioni dell’involucro edilizio;

  • installazione di schermature solari e tende tecniche.

La misura resta in vigore fino al 31 dicembre 2027, salvo ulteriori proroghe. I tetti di spesa variano in base al tipo di intervento: da 30.000 euro per gli impianti di climatizzazione fino a 60.000 euro per gli interventi sull’involucro edilizio.

Come per il bonus casa, i pagamenti devono avvenire tramite bonifico parlante. La detrazione si suddivide in dieci quote annuali di pari importo.

Bonus barriere architettoniche: ultimi mesi per usufruirne

Il Bonus Barriere Architettoniche, con detrazione al 75%, rimane in vigore fino al 31 dicembre 2025. Al momento non sono previste proroghe. L’agevolazione riguarda gli interventi destinati a migliorare l’accessibilità e la mobilità delle persone con disabilità, come:

  • installazione di ascensori e montascale,

  • realizzazione di rampe di accesso,

  • adeguamento dei bagni e degli ingressi alle normative sull’accessibilità.

L’incentivo si applica a tutti gli immobili, senza distinzione tra prima o seconda casa, e può essere richiesto da proprietari, affittuari o familiari conviventi. È necessario allegare un’asseverazione tecnica che certifichi la conformità degli interventi ai requisiti di legge.

Bonus mobili 2025: ultimi mesi per accedere alla detrazione

Il Bonus Mobili, anch’esso con detrazione al 50%, è in scadenza al 31 dicembre 2025. Riguarda l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici destinati ad arredare immobili oggetto di lavori di ristrutturazione.

Per usufruire del beneficio è necessario che i lavori siano già avviati o conclusi nell’anno precedente all’acquisto. L’incentivo è valido per tutte le abitazioni, senza distinzione tra prima e seconda casa, a condizione che il contribuente abbia diritto al bonus ristrutturazioni.

I pagamenti devono essere effettuati con strumenti tracciabili – bonifico, carta di credito o bancomat – ma non serve il bonifico parlante. La detrazione è ripartita in dieci quote annuali fino al raggiungimento del tetto di spesa previsto.

Affidati a Global Società Cooperativa: disponibilità, efficienza e competenza

Le proroghe dei bonus edilizi 2026 rappresentano un’occasione concreta per chi desidera ristrutturare, migliorare l’efficienza energetica o eliminare barriere architettoniche nella propria abitazione. Pianificare per tempo gli interventi e affidarsi a professionisti qualificati come Global Società Cooperativa consente di accedere agli incentivi in modo sicuro, ottimizzando tempi, costi e benefici fiscali.

Contatti aziendali:
Global Società Cooperativa
Telefono: 070.2348800
Email: info@globalsocietacooperativa.com

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Coibentazione nel 2025: ultimi mesi per ottenere il 65% di detrazione per l’isolamento termico dell’edificio

Intervenire sull’involucro edilizio per migliorare l’isolamento termico è una delle soluzioni più efficaci per ridurre il consumo energetico e aumentare il comfort abitativo. Anche in Sardegna, tetti, pareti e pavimenti rappresentano i punti critici principali da cui si disperde il calore in inverno e si accumula in estate, con un impatto diretto sulle bollette e sull’efficienza complessiva della casa.

Per tutto il 2025, grazie all’Ecobonus, è possibile beneficiare di una detrazione fiscale del 65% per i lavori di coibentazione su edifici esistenti, purché vengano rispettati specifici requisiti tecnici e il miglioramento energetico sia effettivo e documentato.

Superfici coibentabili e limiti di detrazione

La normativa riconosce la detrazione per gli interventi di coibentazione delle strutture opache che delimitano il volume riscaldato dell’edificio. Sono quindi agevolabili:

  • Pareti esterne (strutture opache verticali);

  • Coperture e sottotetti, nonché pavimenti verso l’esterno, locali non riscaldati o il terreno (strutture opache orizzontali).

L’obiettivo dell’intervento è ridurre la trasmittanza termica delle superfici, ovvero la capacità di dispersione del calore. Per questo è necessario impiegare materiali isolanti certificati, conformi ai valori limite di legge, variabili in base alla zona climatica.

L’art. 1, comma 345 della Legge 296/2006 stabilisce che la detrazione per la coibentazione ammonta al 65% delle spese sostenute, fino a un massimo di 60.000 euro per singola unità immobiliare. Lo stesso limite si applica alle parti comuni condominiali, con ripartizione tra i condòmini.

Per la sostituzione di infissi e serramenti, la detrazione scende al 50%, mentre resta al 65% per cappotti termici e isolamenti di tetti e pavimenti. Gli interventi devono riguardare edifici esistenti, accatastati (o in corso di accatastamento) e dotati di impianto di riscaldamento funzionante o riattivabile.

Requisiti tecnici minimi e materiali isolanti ammessi

Per accedere alla detrazione è indispensabile rispettare i valori limite di trasmittanza termica (U) previsti dalla normativa, certificati da un tecnico abilitato. I principali riferimenti normativi sono:

  • il Decreto Requisiti Minimi del 26 giugno 2015 (per lavori antecedenti il 6 ottobre 2020);

  • il Decreto MISE 6 agosto 2020, che nell’Allegato E – Tabella 1 stabilisce i valori di trasmittanza massima in funzione della zona climatica.

Il tecnico (ingegnere, architetto o geometra) deve asseverare il rispetto dei requisiti e trasmettere la documentazione all’ENEA entro 90 giorni dalla conclusione dei lavori.

Sono ammessi tutti i materiali isolanti che rispettano il Regolamento UE n. 305/2011 (CPR) e possiedono marcatura CE:

  • Sintetici: polistirene, poliuretano, polietilene espanso;

  • Minerali: lana di roccia, lana di vetro, perlite, vermiculite;

  • Naturali ed ecologici: fibra di legno, sughero, canapa, lana di pecora, cellulosa.

L’intervento può essere eseguito con cappotto termico esterno, isolamento interno (in presenza di vincoli architettonici) o isolamento in intercapedine. Sono comprese anche le opere accessorie, come rifacimento degli intonaci o sistemazione dei serramenti, purché funzionali alla coibentazione.

Spese ammissibili e documentazione necessaria

Per ottenere la detrazione del 65%, è fondamentale che tutte le spese siano pertinenti, documentate e pagate correttamente. Le spese detraibili comprendono:

  • fornitura e posa in opera del materiale isolante;

  • demolizioni, ricostruzioni e opere murarie collegate;

  • ponteggi e dispositivi di sicurezza;

  • spese professionali per progettazione, asseverazioni, direzione lavori;

  • redazione dell’Attestato di Prestazione Energetica (APE) post intervento;

  • IVA, imposte di bollo, diritti comunali e collaudi finali.

Anche i materiali acquistati separatamente dal committente sono detraibili, se installati da operatori qualificati e correttamente fatturati.

I pagamenti devono essere effettuati con bonifico bancario o postale parlante, indicando:

  • la causale del versamento con riferimento alla Legge 296/2006, art. 1 comma 345;

  • il codice fiscale del beneficiario della detrazione;

  • la partita IVA o il codice fiscale dell’impresa che esegue i lavori.

I titolari di reddito d’impresa possono utilizzare mezzi di pagamento tracciabili ordinari.

La documentazione da conservare comprende:

  • fatture e ricevute dei bonifici;

  • asseverazione tecnica e APE;

  • ricevuta dell’invio all’ENEA;

  • eventuali CILA o SCIA;

  • documentazione fotografica prima e dopo i lavori.

L’assenza anche di uno solo di questi documenti può far decadere il diritto alla detrazione.

Cumulabilità con altri bonus edilizi

L’Ecobonus 65% per la coibentazione può essere compatibile con altri incentivi, ma non per le stesse spese. In particolare:

  • non è cumulabile con il Superbonus 110% o 90% per lo stesso intervento;

  • non è cumulabile con altri contributi pubblici se riguardano le stesse voci di spesa;

  • è ammessa la cumulabilità parziale per lavori distinti e contabilmente separati (es. Ecobonus per coibentazione + Bonus Ristrutturazioni 50% per lavori interni).

Coibentazione con Global Società Cooperativa: efficienza e competenza

Affidarsi a un’impresa qualificata come Global Società Cooperativa significa realizzare interventi di coibentazione a regola d’arte, nel pieno rispetto delle normative tecniche e dei requisiti per l’accesso alle detrazioni fiscali.

L’azienda, certificata UNI EN ISO 9001:2015 e UNI EN ISO 14001:2015, garantisce qualità dei materiali, professionalità nelle lavorazioni e assistenza completa nella gestione della documentazione tecnica e fiscale necessaria per l’Ecobonus 2025.

Dal cappotto termico alla coibentazione del tetto o del solaio, Global Società Cooperativa opera in tutta la Sardegna con un approccio orientato all’efficienza energetica e alla sostenibilità ambientale, contribuendo a ridurre i consumi e migliorare il comfort abitativo delle abitazioni e degli edifici pubblici.

Contatti aziendali:
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Casa più calda e sicura: 5 lavori di ristrutturazione da fare prima dell’inverno

L’autunno è appena iniziato e le temperature sono ancora miti, ma la brutta stagione sta per arrivare ed è necessario preparare la casa all’abbassamento delle temperature e alle piogge più frequenti. Come? Con alcuni semplici interventi che possono migliorare l’isolamento termico dell’abitazione e portare a un notevole risparmio energetico.

Sono diverse le soluzioni possibili e variano molto a seconda della tipologia della struttura, della latitudine e delle particolari esigenze dei proprietari: in questo articolo cercheremo di suggeritivi cinque interventi da tenere in considerazione se si vuole ristrutturare casa in Sardegna in vista dell’inverno.

1. Sostituzione degli infissi: perché cambiare quelli vecchi conviene

Uno dei problemi più comuni che comportano un isolamento termico scadente è sicuramente la qualità dei serramenti. Quelli più vecchi possono lasciar passare spifferi, con un abbassamento delle temperature all’interno della casa. Gli infissi più moderni sono realizzati in modo da assicurare un buon isolamento termico durante tutto l’anno, in particolare quelli in PVC e quelli in alluminio con profilo a taglio termico. Molto importante anche la tipologia del vetro e la qualità: ormai la lastra singola è stata abbandonata in favore di due o tre lastre di vetro. Il vetro doppio è costituito da un vetro esterno semplice o stratificato, da un’intercapedine chiamata camera (e perciò detto anche “vetrocamera”) e da un vetro esterno. Il doppio vetro altro non è quindi che un vetro su cui vengono installate due lastre accoppiate e distanziate. Il vetro triplo ha le stesse caratteristiche di quello doppio ma oltre ad avere un vetro ed una camera in più ha subito un’ulteriore trattamento di bassa emissività.

2. Lavori di impermeabilizzazione per terrazzi e balconi: perché sono fondamentali

Con l’arrivo dell’autunno e dell’inverno aumenta anche l’esposizione delle abitazioni alle piogge e all’umidità. Tra i rischi più comuni ci sono le infiltrazioni d’acqua, che possono compromettere non solo il comfort degli ambienti interni, ma anche la salubrità dell’aria a causa della formazione di muffe e condense. Se trascurato, questo fenomeno può evolversi in un danno ben più serio, arrivando a deteriorare l’intonaco e, nel tempo, persino la struttura portante dell’edificio.

Per questo motivo la corretta impermeabilizzazione di terrazzi e balconi rappresenta un intervento fondamentale da programmare in vista della stagione fredda. Oltre ai lavori strutturali più complessi, oggi esistono anche soluzioni pratiche e poco invasive, come l’applicazione di vernici impermeabilizzanti specifiche che possono essere stese direttamente sulla pavimentazione, migliorando la protezione dalle infiltrazioni senza interventi demolitori.

3. Ristrutturazione tetto: l’importanza di rifare l’isolamento termico

Un altro elemento da controllare prima di addentrarsi nell’inverno è la copertura della casa, essendo questa una superficie particolarmente esposta agli agenti atmosferici. Se non sono stati eseguiti interventi da diverso tempo è bene fare un controllo per accertarsi che non sia necessario eseguire qualche riparazione. Se è un tetto non isolato in questa occasione si potrebbe investire nella trasformazione in un tetto coibentato o in un tetto ventilato, entrambi in grado di migliorare notevolmente le prestazioni di efficienza energetica dell’edificio.

4. Cappotto termico esterno: la soluzione ideale contro il freddo invernale

Come dice il nome stesso, il cappotto termico è un’opera edile in grado di isolare l’edificio dall’ambiente esterno, garantendo un’ottimizzazione e un efficientamento energetico che si traducono, infine, in un notevole risparmio nella bolletta elettrica e del gas. Il cappotto termico esterno è composto da lastre, affiancate e posate come “piastrelle” sulle pareti esterne di un edificio. Ogni lastra è composta da più strati di materiali isolanti, che possono essere biologici o sintetici. I materiali biologici più utilizzati per creare il cappotto termico sono la fibra di legno, la fibra di vetro, il sughero e la lana di roccia.  Tra i materiali sintetici annoveriamo il poliuretano estruso, il poliuretano espanso e il PVC.  I materiali sintetici hanno solitamente un costo minore ma anche una resa minore rispetto a quelli naturali: oltre all’isolamento termico, infatti, bisogna valutarne anche il più rapido degrado nel tempo e l’isolamento acustico inferiore rispetto alle fibre naturali.

5. Soluzioni di riscaldamento sostenibile: stufa a pellet e pompa di calore

Dopo aver garantito alla casa un adeguato isolamento dagli agenti esterni, il passo successivo è quello di scegliere il sistema di riscaldamento più efficiente. Oggi il mercato offre numerose soluzioni, ma l’andamento altalenante dei costi energetici e dei combustibili negli ultimi mesi ha reso ancora più importante valutare attentamente l’investimento. Tra le opzioni disponibili, le stufe a pellet e le pompe di calore si confermano le soluzioni più convenienti e sostenibili.

Le stufe a pellet hanno molti pregi che le rendono un’ottima scelta – anche di design, con modelli più moderni – per il riscaldamento domestico. Sono ecologiche (il pellet è naturale al 100%, rilasciano pochi residui dalla combustione e producono poco fumo. Un motivo per installare una stufa a pellet è la sua capacità di rendere la casa ancora più accogliente grazie alla magia della fiamma (laddove non viene più utilizzato il camino a legna, è un’ottima alternativa romantica).

I climatizzatori con pompa di calore oltre a raffrescare durante l’estate sono efficaci per riscaldare la casa durante l’inverno, optando per modelli dai consumi ridotti. Si possono usare in combinazione con altri sistemi di riscaldamento oppure, in zone dal clima particolarmente mite durante l’inverno, possono essere sufficienti ad alzare di qualche grado la temperatura di una stanza. Installare un condizionatore con pompa di calore è quindi una soluzione da considerare prima dell’arrivo dell’inverno per sostituire altri sistemi più ingombranti ed energivori.

Affidati solo a professionisti dell’edilizia in Sardegna

Global Società Cooperativa, con la propria esperienza nel settore edile e nelle ristrutturazioni in Sardegna, rappresenta un punto di riferimento per chi desidera approfittare delle ultime opportunità del 2025 offerte dal bonus barriere architettoniche e pianificare gli interventi futuri in un’ottica di qualità e sicurezza.

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Conto Termico

Conto Termico 3.0: incentivi edilizi per riqualificazione ed efficienza energetica

Il Conto Termico 3.0, in attesa di entrare ufficialmente in vigore dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, rappresenta un passo avanti decisivo nelle politiche di efficienza energetica in Italia. Con un budget annuo di 900 milioni di euro, la nuova misura prevede importanti novità anche per il settore edilizio e amplierà gli interventi ammissibili offrendo importanti incentivi.

Di cosa si tratta? Il Conto Termico 3.0 è il nuovo incentivo gestito dal GSE che mira a promuovere l’efficienza energetica e l’uso delle rinnovabili con rimborsi diretti fino al 65% delle spese. Introduce novità significative, ampliando platea dei beneficiari (inclusi enti del Terzo Settore) e consentendo anche l’installazione congiunta di fotovoltaico con accumulo e colonnine di ricarica, con un tetto di spesa annuo di 900 milioni di euro. Le domande si presentano sul portale del GSE entro 60 giorni dalla fine dei lavori, e il contributo viene erogato direttamente dal gestore. 

Chi può accedere? Privati cittadini e imprese, Pubbliche Amministrazioni, Enti del Terzo Settore. 

La principale innovazione in materia edilizia riguarda l’apertura agli interventi di riqualificazione per immobili del terziario, purché dotati di impianto di climatizzazione. Gli incentivi coprono una vasta gamma di opere, tra cui l’isolamento termico delle superfici opache, la sostituzione di infissi, l’installazione di sistemi di schermatura solare e l’efficientamento degli impianti di illuminazione interna ed esterna. È prevista anche la possibilità di trasformare gli edifici esistenti in “edifici a energia quasi zero” (nZEB), in linea con le normative europee.

Grande attenzione viene data alle tecnologie di building automation, come sistemi di termoregolazione, contabilizzazione del calore e gestione automatizzata degli impianti termici ed elettrici, strumenti ormai fondamentali per una gestione intelligente e sostenibile degli edifici. Un altro elemento di rilievo è la possibilità di installare colonnine per la ricarica di veicoli elettrici, purché integrate con pompe di calore, a conferma della visione integrata di transizione ecologica promossa dal decreto.

Per i Comuni sotto i 15 mila abitanti, gli incentivi possono arrivare al 100% delle spese ammissibili. Sarà in questo modo favorita la riqualificazione del patrimonio edilizio pubblico e la riduzione dei consumi energetici. Anche i privati potranno beneficiare del meccanismo, con rimborsi immediati alternativi alle detrazioni fiscali, semplificando l’accesso ai contributi.

Il Conto Termico 3.0 diventerà quindi uno strumento strategico per l’edilizia in Sardegna, utile per migliorare l’efficienza energetica e per rilanciare interventi di riqualificazione sostenibile che coniugano risparmio, innovazione e tutela ambientale.

Affidati a Global Società Cooperativa

Per ogni progetto edile in Sardegna, piccolo o grande che sia, la nostra priorità è costruire valore duraturo nel rispetto delle regole, dell’ambiente e delle persone. Contattaci per una consulenza o per un preventivo!

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Barriere architettoniche

Bonus barriere architettoniche: ultime opportunità per le detrazioni fino al 75% anche in Sardegna

Il bonus 75% per l’eliminazione delle barriere architettoniche si avvia alla conclusione. Salvo proroghe dell’ultimo minuto, l’agevolazione terminerà il 31 dicembre 2025, offrendo ancora pochi mesi di tempo a chi desidera realizzare interventi di accessibilità negli edifici. Dal 2026, infatti, la misura confluirà nel bonus ristrutturazioni, con aliquote più basse e differenziate.

Cos’è il bonus 75% barriere architettoniche

Il bonus consiste in una detrazione Irpef e Ires pari al 75% delle spese sostenute per la rimozione delle barriere architettoniche. Possono usufruirne persone fisiche, condomìni e imprese che effettuano i pagamenti tramite bonifico parlante entro la fine del 2025.

I tetti di spesa previsti sono:

  • fino a 50.000 euro per edifici unifamiliari o unità immobiliari indipendenti;

  • fino a 40.000 euro per unità in edifici da due a otto appartamenti;

  • fino a 30.000 euro per unità in edifici con più di otto appartamenti.

La detrazione viene recuperata in cinque rate annuali di pari importo.

Il bonus prevede alcune limitazioni per i redditi superiori a 75.000 euro, con importi base ridotti e coefficienti legati al numero di figli a carico. Una misura che rende più selettivo l’accesso alle detrazioni, pur garantendo agevolazioni mirate alle famiglie.

Interventi agevolati

Gli interventi ammessi riguardano scale, rampe, ascensori, servoscala e piattaforme elevatrici, purché rispettino i requisiti del DM 236/1989 e siano asseverati da tecnici abilitati.

In Sardegna, dove molti edifici datati non sono pienamente accessibili, questa agevolazione rappresenta un’occasione importante per riqualificare il patrimonio edilizio e migliorare la vivibilità sia negli immobili privati che in quelli condominiali.

Cosa succede dal 2026

Dal 1° gennaio 2026, l’agevolazione sarà assorbita dal bonus ristrutturazioni:

  • detrazione del 36% per lavori sulla prima casa;

  • detrazione del 30% per le altre abitazioni.

Il tetto massimo di spesa sarà di 96.000 euro fino al 2027, mentre dal 2028 al 2033 scenderà a 48.000 euro con aliquota unica al 30%.

Questa transizione segna un cambio di passo importante: solo i proprietari e i titolari di diritti reali di godimento potranno accedere all’aliquota maggiore, mentre locatari e comodatari avranno diritto solo al 30%.

Un’opportunità per l’edilizia in Sardegna

Per le imprese edili sarde, come Global Società Cooperativa, il bonus barriere architettoniche è stato un incentivo determinante per promuovere cantieri inclusivi e sostenibili. In una regione dove il patrimonio immobiliare è spesso datato e necessita di adeguamenti, la possibilità di usufruire della detrazione al 75% ha favorito interventi di riqualificazione che hanno migliorato l’accessibilità di abitazioni private, strutture pubbliche e condomìni.

Con l’arrivo delle nuove regole dal 2026, sarà comunque fondamentale affidarsi a professionisti qualificati e ad imprese certificate, in grado di seguire i lavori secondo le normative e di garantire il corretto accesso alle agevolazioni fiscali.

Global Società Cooperativa, con la propria esperienza nel settore edile e nelle ristrutturazioni in Sardegna, rappresenta un punto di riferimento per chi desidera approfittare delle ultime opportunità del 2025 offerte dal bonus barriere architettoniche e pianificare gli interventi futuri in un’ottica di qualità e sicurezza.

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Ristrutturare casa in Sardegna: gli 8 consigli pratici di un’impresa edile certificata

Affrontare una ristrutturazione può sembrare un’impresa ardua, ma con la giusta guida e l’esperienza di un’impresa edile certificata come Global Società Cooperativa, ogni fase del percorso può trasformarsi in un’occasione per valorizzare il proprio immobile, migliorare l’efficienza energetica e ottenere ambienti più funzionali e sicuri.

Ecco otto consigli fondamentali per ristrutturare una casa in Sardegna senza stress, valorizzando ogni investimento in ambito edilizio.

1. Parti da un’idea chiara e realistica

La ristrutturazione di una casa, soprattutto in Sardegna, deve sempre partire da una visione chiara e concreta del risultato finale desiderato. Prima di contattare un’impresa edile, è fondamentale elaborare un progetto – anche solo preliminare – che tenga conto non solo dell’aspetto estetico, ma anche delle normative urbanistiche locali, spesso differenti da Comune a Comune. In particolare, nei contesti paesaggistici e storici della Sardegna, è indispensabile rispettare vincoli e regolamenti che tutelano il patrimonio edilizio esistente. Affidarsi a un tecnico qualificato, in collaborazione con un’impresa edile abilitata e certificata, consente di affrontare con consapevolezza ogni vincolo urbanistico e strutturale. Il supporto di professionisti locali è essenziale per evitare sanzioni, errori progettuali o abusi edilizi.

2. Affronta la ristrutturazione con metodo e serenità

Ristrutturare un immobile significa compiere un percorso complesso, che coinvolge molteplici figure professionali e che può generare tensioni e imprevisti. Tuttavia, con una pianificazione strutturata e l’affiancamento di una ditta specializzata in ristrutturazioni come Global Società Cooperativa, è possibile ridurre notevolmente il rischio di stress. Il nostro consiglio è quello di affidarsi sempre a professionisti seri, che conoscano le tempistiche, i materiali e le logiche costruttive del territorio sardo. Un’impresa affidabile, dotata di certificazioni come le ISO 9001:2015, ISO 14001:2015 è in grado di garantire processi trasparenti, scelte tecniche condivise e un coordinamento efficiente tra tutte le maestranze coinvolte.

3. Pianifica con attenzione le tempistiche

Le tempistiche in edilizia sono uno degli aspetti più critici da gestire. In Sardegna, il fattore tempo è influenzato anche dalla stagionalità dei lavori, dalla reperibilità dei materiali (specialmente per le zone interne) e dalla disponibilità delle maestranze. Una ristrutturazione totale, che comprenda opere murarie, impiantistiche e finiture, non può essere conclusa in tempi irrealistici. Occorre considerare le fasi di rilievo, progettazione, richiesta permessi, approvvigionamento materiali, esecuzione lavori e finiture. In qualità di impresa con esperienza pluriennale, ti consigliamo di iniziare i lavori solo dopo aver definito un cronoprogramma dettagliato, evitando pressioni inutili sulle squadre operative. La qualità richiede tempo: accelerare i lavori può compromettere la resa finale e far lievitare i costi.

4. Definisci il budget in modo trasparente

Una ristrutturazione ben riuscita inizia da una valutazione realistica del budget. È essenziale comunicare sin dall’inizio alla propria impresa edile l’ammontare massimo disponibile, per consentire una progettazione coerente e una selezione mirata dei materiali. In Sardegna, i costi di ristrutturazione possono variare sensibilmente in base alla località (zona costiera o interna), alla difficoltà logistica e al tipo di finiture richieste. I prezzi medi nazionali nel 2025 si attestano intorno ai 1.000-1.200 €/mq, ma possono salire in presenza di materiali pregiati o soluzioni personalizzate. Un’impresa affidabile proporrà soluzioni equilibrate, evitando sprechi e tenendo conto di un margine del 10% per eventuali imprevisti in corso d’opera. Trasparenza, progettazione accurata e confronto costante con il cliente sono gli strumenti per evitare brutte sorprese.

5. Non trascurare la gestione delle emozioni

La componente psicologica in una ristrutturazione viene spesso sottovalutata, ma può determinare il successo o l’insuccesso del progetto. In quadri abitativi come quelli della Sardegna, dove la casa è spesso legata alla tradizione familiare o al turismo, ogni scelta può diventare fonte di stress. Affidarsi a un’impresa edile empatica, capace di comunicare in modo chiaro e di instaurare un clima di fiducia, permette di affrontare il cantiere con maggiore serenità. Global Società Cooperativa sa quanto sia importante creare un rapporto umano oltre che professionale, e accompagna il cliente in ogni fase con disponibilità e competenza. Scegliere un team in grado di ascoltare, risolvere problemi e spiegare ogni passaggio aiuta a vivere l’esperienza con consapevolezza e fiducia.

6. Organizza ogni fase con precisione

La gestione logistica del cantiere è un elemento chiave per la buona riuscita di una ristrutturazione. Dalla sequenza delle opere alla prenotazione delle maestranze specializzate, nulla può essere lasciato al caso. In particolare è fondamentale considerare le difficoltà di approvvigionamento e i tempi di attesa per alcuni materiali o fornitori locali. La nostra impresa propone soluzioni “chiavi in mano” per chi desidera semplificare il processo, oppure formule flessibili per chi preferisce mantenere il controllo su alcune scelte. L’importante è procedere per fasi ben pianificate, evitando sovrapposizioni e ritardi. Una corretta pianificazione riduce i costi, ottimizza le risorse e permette di affrontare la ristrutturazione con maggiore tranquillità.

7. Scegli imprese edili affidabili e certificate

Il settore delle costruzioni ha subito negli ultimi anni un’impennata di richieste legate ai bonus edilizi, ma non sempre con risultati all’altezza. In molti casi, imprese improvvisate hanno operato senza le necessarie competenze o certificazioni, causando gravi disagi ai committenti. Ecco perché è fondamentale selezionare una ditta con esperienza documentata, certificata e radicata nel territorio, come Global Società Cooperativa. Le nostre referenze parlano chiaro: decine di cantieri completati con successo in tutta la Sardegna, un team di tecnici qualificati e operai specializzati, materiali a norma e pratiche edilizie gestite in trasparenza. Chiedere referenze, visitare cantieri realizzati e inserire clausole precise nei contratti è un dovere per ogni committente attento.

8. Valorizza estetica, funzionalità e originalità

La ristrutturazione non è solo un processo tecnico: è anche un’occasione per rinnovare la propria casa con gusto e creatività. In Sardegna, dove architettura tradizionale e design contemporaneo spesso si incontrano, è importante trovare un equilibrio tra estetica e funzionalità. Global Società Cooperativa lavora in sinergia con progettisti e interior designer per proporre soluzioni su misura, pensate per migliorare il comfort abitativo e valorizzare ogni spazio. Scegliere materiali resistenti e sostenibili, giocare con luci e volumi, integrare impianti moderni senza snaturare l’identità dell’immobile: tutto questo è possibile con un progetto integrato e una realizzazione curata nei minimi dettagli. Ogni ristrutturazione è unica, come la casa di chi la abita.

Ristrutturare casa in Sardegna: affidati ai professionisti di Global

Ristrutturare è una scelta importante, che richiede tempo, risorse e consapevolezza. Con l’esperienza e la solidità di un’impresa certificata come Global Società Cooperativa, ogni progetto prende forma in modo sicuro, sostenibile e duraturo. Operiamo in tutta la Sardegna con personale qualificato, materiali certificati e attenzione costante alle esigenze del cliente. Contattaci per una consulenza gratuita: trasformeremo insieme la tua casa in un luogo da vivere al meglio.

Contatti aziendali:
Global Società Cooperativa
Telefono: 070.2348800
Email: info@globalsocietacooperativa.com

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Demolizione e ricostruzione di un rudere: attenzione all’iter edilizio e ai pareri del Comune

Tra le pratiche edilizie più richieste negli ultimi anni, la demolizione e ricostruzione di ruderi o edifici fatiscenti rappresenta una valida opportunità per riqualificare il patrimonio edilizio esistente. Tuttavia, prima di procedere con un intervento edilizio di questo tipo, è fondamentale conoscere in modo preciso le normative e le responsabilità del Comune in materia autorizzativa.

Uno degli errori più frequenti, soprattutto nei casi di fabbricati diruti o parzialmente crollati, è quello di richiedere un parere informale preventivo al Comune, spesso per avere indicazioni sulla fattibilità dell’intervento. Tuttavia, come chiarito di recente da una sentenza del TAR, un parere negativo non ufficiale non ha alcun valore legale e in caso di parere negativo non può essere impugnato. Solo un atto formale, come un diniego su SCIA o permesso di costruire, può essere contestato.

Il quadro normativo sulla demolizione e ricostruzione

Secondo l’art. 3, comma 1, lettera d) del D.P.R. 380/2001 (Testo Unico dell’Edilizia), anche la demolizione e ricostruzione può rientrare nella categoria della ristrutturazione edilizia, a condizione che vengano rispettati i volumi preesistenti. Le leggi urbanistiche locali possono tuttavia consentire eventuali incrementi volumetrici, che devono essere verificati caso per caso.

Nel caso specifico esaminato dal TAR, il Comune aveva espresso un parere negativo non formalizzato, senza un’istruttoria completa. Ma l’assenza di una vera istanza edilizia formale, come una SCIA o un permesso di costruire, rende quel diniego privo di effetti giuridici.

Anche quando si tratta di immobili situati in zona vincolata, l’autorizzazione paesaggistica ai sensi dell’art. 146 del D.lgs. 42/2004 ha efficacia solo se integrata all’interno dell’iter edilizio ordinario. Il parere paesaggistico non può mai sostituire il titolo edilizio.

Come muoversi per demolire e ricostruire un rudere in modo corretto

Per chi desidera avviare un progetto di recupero edilizio su un rudere o un edificio in condizioni critiche, il primo passo è evitare scorciatoie o richieste informali. Un parere preventivo del Comune non vincolante può portare a situazioni di incertezza e blocchi procedurali.

Il percorso corretto prevede la presentazione di una SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) oppure di una richiesta formale di permesso di costruire, corredate da una documentazione tecnica dettagliata: rilievi fotografici, planimetrie, visure catastali storiche, relazioni tecniche e ogni elemento utile a dimostrare la consistenza dell’edificio originario.

Soprattutto nel caso di edifici collabenti, la precisione nella ricostruzione dello stato legittimo è cruciale per ottenere un parere favorevole e per dimostrare la legittimità dell’intervento. In presenza di vincoli paesaggistici, l’iter dovrà includere anche il passaggio in Commissione per il Paesaggio e l’ottenimento dell’autorizzazione specifica, senza però saltare o sostituire la richiesta edilizia principale.

Global Società Cooperativa: esperienza e supporto tecnico nei recuperi edilizi

Global Società Cooperativa opera in tutta la Sardegna con competenza nel settore della ristrutturazione, demolizione e ricostruzione di edifici. Grazie alla profonda conoscenza del quadro normativo e all’esperienza nella gestione delle pratiche edilizie complesse, accompagniamo privati e tecnici nel corretto avvio di ogni progetto. Dalla verifica preliminare dei vincoli urbanistici alla redazione della documentazione tecnica, fino al confronto con le autorità competenti, offriamo un servizio completo, affidabile e conforme alle normative.

Per ogni progetto di demolizione e ricostruzione in Sardegna, affidati a chi conosce bene il territorio e le sue regole: www.globalsocietacooperativa.com

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Ristrutturare un appartamento: consigli utili, tempi e costi da considerare

La ristrutturazione di un appartamento rappresenta un’opportunità per rivoluzionare completamente lo spazio abitativo, migliorandone sia la funzionalità che l’estetica. Quando ci si trova di fronte alla prospettiva di rinnovare un appartamento di dimensioni standard (ad esempio uno di circa 80 metri quadrati), è fondamentale considerare vari aspetti, dalla pianificazione alla gestione dei costi, al fine di ottenere risultati soddisfacenti e rimanere entro il budget stabilito.

Scopriamo quindi come pianificare con cura i lavori, identificare le tempistiche minime necessarie e valutare i costi medi associati al progetto.

Da dove iniziare: la valutazione iniziale

La ristrutturazione di un appartamento è un procedimento che richiede una pianificazione curata in ogni dettaglio. Ogni progetto di trasformazione è unico e personalizzato in base alla residenza coinvolta, ma ci sono passaggi “essenziali” che meritano considerazione in tutti i casi.

Il primo stadio di qualsiasi rinnovazione riguarda la rimozione e lo smaltimento degli elementi vecchi, come servizi igienici, serramenti e porte interne. Può includere anche la disinstallazione di controsoffitti, pareti non essenziali, impianti datati, mattonelle da asportare dalle pareti, fino alla sostituzione di pavimenti e massetti.

Successivamente si avanza con le prime opere edili. Tale fase comporta la costruzione di nuove strutture murarie di base, che possono variare a seconda delle esigenze e coinvolgono anche l’installazione di nuove finestre e porte-finestre, insieme alla messa in posa dei cassonetti delle tapparelle.

Una volta completate queste lavorazioni, si procede con la posa delle tubazioni e delle canaline necessarie per gli impianti elettrici e idraulici, un’operazione che richiede la creazione di incassi nelle murature o il passaggio sotto il pavimento, a seconda delle necessità. Successivamente gli impianti vengono coperti e le pareti vengono rifinite, applicando l’intonaco sulle pareti ed eventualmente posando i rivestimenti nei bagni e dei pavimenti in tutto l’appartamento.

Arrivati a questo punto, si procede con il completamento degli impianti elettrici, con le attività di infilatura dei cavi, installazione del quadro elettrico e delle prese elettriche. Gli impianti idraulici vengono finalizzati con l’installazione dei sanitari e delle rubinetterie. Infine vengono installati tutti gli infissi esterni.

Nella fase finale, vengono eseguite le ultime rifiniture edili prima di procedere con l’imbiancatura, dopodiché sarà possibile installare pavimenti in legno, battiscopa, porte interne, placchette e apparecchi illuminanti.

Tempi di ristrutturazione: quanto serve davvero?

Le tempistiche richieste per la ristrutturazione di un appartamento (soprattutto se ci si abita e bisogna organizzare un doppio trasloco prima e a fine lavori) è un fattore cruciale per chi sta progettando di migliorare la propria casa. In ogni caso, è essenziale considerare che la durata complessiva della ristrutturazione è influenzata da diversi fattori, tra cui il topo di lavori richiesti, l’esperienza dei professionisti coinvolti e la complessità del progetto.

Per una ristrutturazione parziale, che potrebbe limitarsi alla sostituzione di alcuni elementi e alla tinteggiatura delle pareti, le tempistiche saranno di solito più contenute. In questo contesto, il progetto potrebbe richiedere da un minimo di qualche settimana fino a un massimo di 2 o 3 mesi, a seconda delle modifiche specifiche apportate.

Per una ristrutturazione completa di un appartamento (basandoci su un appartamento standard di circa 80 mq), che comprende la sostituzione degli impianti elettrici, idraulici e di riscaldamento, l’isolamento termico e acustico delle pareti, la ristrutturazione dei pavimenti e dei soffitti, oltre alla sostituzione degli infissi, è opportuno prevedere un periodo di tempo compreso tra i 3 e i 6 mesi in base alle specifiche del progetto.

Quanto costa ristrutturare un appartamento?

Naturalmente uno dei fattori più importanti per una persona o per una famiglia, è l’impatto dei costi sulle economie domestiche. Come per le tempistiche, le spese sono strettamente correlate al tipo di lavorazioni, livelli di rifinitura, qualità dei materiali, tipologia di infissi, etc. Non è possibile avere una stima precisa senza una descrizione del risultato desiderato, un progetto e un computo metrico redatto da un professionista esperto. Per ottenere un quadro chiaro dei costi, è sempre consigliabile richiedere preventivi da uno o più professionisti di fiducia, per valutare le diverse opzioni e scegliere l’offerta col migliore rapporto qualità/prezzo.

Devi ristrutturare un appartamento? Contatta Global!

Se hai in programma di costruire o ristrutturare la tua casa in Sardegna, affida il tuo progetto a una squadra di professionisti esperti: contattaci per un preventivo o per un sopralluogo. La qualità dei nostri lavori è garantita dai parametri stringenti necessari per ottenere le certificazioni UNI EN ISO 9001:2015, UNI EN ISO 14001:2015 e l’attestazione SOA. Ogni progetto è gestito con cura e attenzione ai dettagli, garantendo un lavoro di qualità che durerà nel tempo.

Con una pianificazione accurata e la giusta squadra di professionisti, puoi trasformare la tua casa in un piccolo gioiello realizzato secondo le tue esigenze e desideri.

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Ristrutturazione esterni: i vantaggi di fare i lavori durante la bella stagione

La ristrutturazione degli esterni è un intervento fondamentale per chi possiede una casa con spazi aperti, come un giardino, un terrazzo o anche solo un balcone abitabile. A questo si aggiungono i lavori strutturali, come il rifacimento della facciata o la manutenzione del tetto, che incidono non solo sull’estetica ma anche sull’efficienza energetica e sulla sicurezza dell’edificio.

Ma qual è il momento migliore per affrontare questi interventi? Senza dubbio la stagione estiva. In particolare in Sardegna, dove il clima mite si estende dalla primavera all’autunno inoltrato, l’estate rappresenta un periodo ideale per ristrutturare. Scopriamo insieme i motivi.

Ristrutturare in estate: tempi più rapidi, risultati migliori

Il primo vantaggio di eseguire i lavori all’esterno in estate riguarda la velocità di esecuzione. Le temperature elevate e l’assenza di pioggia consentono un’asciugatura più rapida di intonaci, pitture e materiali da costruzione, riducendo drasticamente i tempi di attesa. Questo è particolarmente utile per interventi su facciate esterne, intonaci decorativi, muretti di recinzione, pavimentazioni per terrazzi o giardini, e perfino per opere in cartongesso realizzate all’aperto.

Inoltre, il prolungarsi delle ore di luce permette alle squadre di lavorare più a lungo, ottimizzando la produttività e riducendo il numero di giornate necessarie per concludere i lavori.

Interventi sugli infissi e risparmio energetico

Un altro aspetto da non sottovalutare è legato ai lavori su infissi e serramenti. Durante l’estate, è possibile smontare finestre, porte-finestre e altri elementi senza preoccuparsi del freddo, evitando così inutili dispersioni di calore che in inverno farebbero lievitare le spese per il riscaldamento.

In un periodo in cui il costo dell’energia è in continuo aumento, intervenire sugli infissi nei mesi caldi significa ottimizzare i costi e migliorare l’efficienza energetica della casa senza pesare sulla bolletta.

Sardegna: il clima perfetto per le ristrutturazioni esterne

In Sardegna, dove la stagione calda è lunga e stabile, programmare una ristrutturazione esterna nei mesi estivi è una scelta strategica. Che si tratti di rifare il tetto, ridipingere la facciata o sistemare il giardino, il clima dell’isola consente di lavorare in condizioni ottimali, con meno imprevisti dovuti al meteo.

Affidarsi ad aziende specializzate del territorio significa inoltre poter contare su professionisti che conoscono bene le caratteristiche climatiche e costruttive delle abitazioni sarde, garantendo interventi efficaci, duraturi e perfettamente integrati nel contesto locale.

La professionalità di Global

Scegliere di ristrutturare gli esterni in estate è vantaggioso sotto ogni punto di vista: tempi più rapidi, meno problemi legati al meteo, maggior comfort durante i lavori e un importante risparmio energetico. Per chi vive in Sardegna, è il momento perfetto per valorizzare i propri spazi esterni e migliorare l’efficienza della casa in vista dell’autunno e dell’inverno.

Se stai pensando a un intervento di ristrutturazione, contatta Global e approfitta del clima favorevole per trasformare la tua casa in un luogo ancora più accogliente, sicuro e funzionale. Global opera in tutta la Sardegna nel settore delle costruzioni e delle ristrutturazioni, con un team di tecnici specializzati e personale qualificato. Ogni intervento viene seguito con attenzione fin dalla fase di progettazione, garantendo opere edilizie conformi alle normative vigenti, sicure e durature nel tempo.

Affidarsi a professionisti esperti significa realizzare edifici di qualità, evitando criticità future e assicurando un risparmio in termini di manutenzione ed efficienza. Che si tratti di nuove costruzioni o di interventi di riqualificazione, Global Società Cooperativa è il partner ideale per un’edilizia solida, sostenibile e a norma di legge.

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Ristrutturazione del bagno in Sardegna

Detrazioni fiscali per la sostituzione di box doccia e piatto doccia: tutto quello che c’è da sapere nel 2025

Nel 2025 è possibile ottenere una detrazione fiscale per la sostituzione di box doccia e piatto doccia, ma solo a determinate condizioni. La normativa fiscale italiana prevede infatti agevolazioni per gli interventi di ristrutturazione edilizia, ma non tutti i lavori rientrano automaticamente tra quelli detraibili. Vediamo nel dettaglio cosa stabilisce la legge e quando è possibile beneficiare di questa agevolazione.

Detrazioni fiscali per la ristrutturazione del bagno nel 2025

Tra le spese legate alla ristrutturazione del bagno, la sostituzione di box doccia e piatto doccia è uno degli interventi più richiesti. Tuttavia, per poter accedere alla detrazione fiscale, questi lavori devono rientrare in una categoria di interventi specifica definita dalla legge di bilancio 2025.

Secondo quanto previsto dalla Legge n. 207/2024 (Legge di Bilancio 2025), è possibile ottenere una detrazione fiscale del 36% sulle spese sostenute per interventi di manutenzione straordinaria fino a un massimo di 96.000 euro per unità immobiliare. Se i lavori riguardano un’abitazione principale e vengono eseguiti da chi detiene un diritto di proprietà o di godimento, la detrazione sale al 50%.

Per saperne di più sui servizi di ristrutturazione offerti da Global Società Cooperativa, visita la pagina dedicata alla ristrutturazione.

Quando la sostituzione del box doccia è detraibile?

Non tutte le operazioni di ristrutturazione del bagno danno diritto alla detrazione fiscale. La sostituzione del box doccia o del piatto doccia, se eseguita come intervento isolato, non rientra tra le spese detraibili. La detrazione diventa applicabile solo se la sostituzione avviene nell’ambito di un’opera di manutenzione straordinaria, come ad esempio il rifacimento completo dell’impianto idraulico o la ristrutturazione generale del bagno.

Questo principio è stato confermato dall’Agenzia delle Entrate, che ha chiarito come la semplice sostituzione di elementi del bagno non sia sufficiente per ottenere l’agevolazione, a meno che non venga inserita in un contesto di lavori più ampio.

Importo massimo e modalità di rimborso

Per le spese di ristrutturazione sostenute nel 2025, la detrazione è calcolata su un importo massimo di 96.000 euro per singola unità immobiliare. L’agevolazione viene suddivisa in 10 quote annuali di pari importo.

Ad esempio, se si effettuano lavori di ristrutturazione per un totale di 50.000 euro, si potrà ottenere una detrazione del 36% (18.000 euro), che verrà suddivisa in 10 rate annuali di 1.800 euro ciascuna. Se invece l’intervento riguarda un’abitazione principale e rientra nella manutenzione straordinaria, la detrazione sale al 50%, con un rimborso complessivo di 25.000 euro (2.500 euro all’anno per 10 anni).

Affidati ai professionisti dell’edilizia in Sardegna

La sostituzione del box doccia e del piatto doccia nel 2025 potrà beneficiare della detrazione fiscale solo se inserita in un progetto di manutenzione straordinaria che coinvolge l’intero impianto idraulico o altri lavori di ristrutturazione. Per ottenere la detrazione, è essenziale che l’intervento rispetti le condizioni stabilite dalla legge di bilancio e che venga eseguito su un’abitazione principale.

Se stai pensando di rinnovare il bagno o eseguire una ristrutturazione più ampia, rivolgiti a Global Società Cooperativa per un sopralluogo e un preventivo su misura. Intervenire tempestivamente significa preservare la struttura della tua casa e migliorare il comfort abitativo durante tutto l’anno.

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