Apportare piccole e grandi modifiche alla propria casa è una necessità spesso legata al degrado delle finiture o all’invecchiamento degli impianti che devono essere sostituiti. In altri casi, invece, si tratta di una necessità dovuta all’allargamento della famiglia, ai cambiamenti nelle abitudini oppure semplicemente per una voglia di reinventarsi e rinnovarsi, partendo proprio dalla casa in cui si abita.

Ristrutturare un’abitazione implica naturalmente una serie di decisioni che, a seconda delle circostanze, possono riguardare l’organizzazione degli spazi o solo l’aspetto estetico. Innanzitutto, per capire di che professionisti avremo bisogno e di quali permessi si dovrà fare richiesta, è opportuno aver ben chiaro che tipo di lavori si andranno ad effettuare.

  • Lavori di manutenzione ordinaria (interventi che riguardano opere di riparazione, rinnovamento e sostituzione delle finiture e quelle necessarie ad integrare o mantenere in efficienza gli impianti tecnologici esistenti: non occorre alcun titolo essendo attività di edilizia libera
  • Lavori di manutenzione straordinaria pesante (interventi edilizi per conservare l’edificio e assicurarne la funzionalità quali il consolidamento, il ripristino e il rinnovo degli elementi costitutivi dell’edificio): SCIA, Segnalazione Certificata di Inizio Attività.
  • Lavori di manutenzione straordinaria leggera (sono intese le opere necessarie a sostituire parti di edifici non alterando però la volumetria complessiva degli edifici e senza che vi siano mutamenti urbanisticamente rilevanti delle destinazioni d’uso): occorre la CILA, comunicazione di inizio lavori asseverata, disciplinata dall’art. 6 bis del D.P.R. 380/2001-Testo Unico Edilizia introdotto dall’art. 3 d.lgs n° 222 del 2016.
  • Lavori di ristrutturazione edilizia semplice o leggera (sono tali le opere quali il ripristino o la sostituzione di alcuni elementi costitutivi dell’edificio, l’emissione e la modifica di nuovi elementi ed impianti a patto che non si aumenti il volume complessivo, non si modifichi la sagoma di edifici vincolati, non vi siano mutamenti d’uso): attività libera
  • Lavori di ristrutturazione pesante che porti ad un organismo edilizio in tutto o in parte diverso dal precedente e che comporti modifiche della volumetria complessiva degli edifici: in tal caso occorre la Scia
  • Lavori di restauro e risanamento conservativo leggero (sono compresi interventi di ripristino e rinnovo degli elementi costitutivi dell’edificio, l’inserimento degli elementi accessori e degli impianti richiesti dalle esigenze dell’uso): CILA
  • Installazione di pompe di calore di potenza termina utile nominale inferiore a 12 kw: attività edilizia libera
  • Eliminazione delle barriere architettoniche che non comportino la realizzazione di ascensori esterni ovvero di manufatti che alterino la sagoma dell’edificio: attività libera.

Alcuni esempi pratici

Eliminare o spostare un muro nella propria casa è un intervento che modifica il progetto dell’abitazione, oltre che la distribuzione delle funzioni, e pertanto è subordinato alla presentazione di una pratica edilizia, trattandosi di manutenzione straordinaria. Se, invece, un tramezzo viene demolito e ricostruito nella stessa posizione, senza variare il progetto della casa né le dimensioni delle stanze, si parla di manutenzione ordinaria in edilizia libera.

Per poter effettuare lavori di manutenzione straordinaria serve la Cila, Comunicazione di inizio lavori asseverata, disciplinata dall’art. 6 bis del Testo Unico, alla quale vanno abbinati gli elaborati grafici inerenti il progetto di ristrutturazione. Con la Cila è possibile iniziare i lavori subito dopo la presentazione della pratica presso lo “Sportello Unico per l’Edilizia” del Comune territorialmente competente. Se invece si intendono avviare lavori di manutenzione straordinaria pesante occorre la SCIA, Segnalazione Certificata di Inizio Attività. Nella definizione rientrano gli interventi edilizi per conservare una struttura e assicurarne la funzionalità quali il consolidamento, il ripristino e il rinnovo degli elementi costitutivi dell’edificio.

La sola sostituzione degli infissi (in assenza di vincoli paesaggistici ai sensi dell’Art. 146 del D.Lgs. 42/04)  è qualificata come manutenzione ordinaria, per la quale non sono necessari adempimenti burocratici o pratiche edilizie. Se invece si intende modificare la dimensione, o il numero di ante, la tipologia di apertura, o anche il colore esterno) l’opera diventa classificabile come manutenzione straordinaria e, quindi, richiede una pratica.

La sostituzione dei pavimenti, invece, è un’operazione di manutenzione ordinaria e, pertanto, non prevede alcun percorso burocratico, né richiede pratiche edilizie.

Devi ristrutturare la tua casa?

Per qualsiasi dubbio, è sempre consigliabile consultare un professionista esperto per valutare tutta la documentazione necessaria prima di iniziare i lavori. Mettere la propria casa in mano a un progettista affidabile prima, e a una ditta esperta poi, ridurrà al minimo il rischio di errori o intoppi burocratici.

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