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Domotica - Casa Smart Sardegna

Smart Building, un concetto ancora poco conosciuto?

Secondo una ricerca di The European House – Ambrosetti: il 64% degli italiani ha una scarsa conoscenza del tema e il 27% pensa che le tecnologie e gli interventi abbiano costi troppo elevati.

La domotica è un tema centralissimo quando si parla di edilizia e risparmio energetico: la conversione degli edifici in ottica smart consentirebbe di ridurre del 20-24% dei consumi di energia elettrica e del 4-5% i consumi di acqua. Aumentare gli investimenti sulla riconversione e sul rinnovamento degli edifici è necessario sia per migliorare le nostre abitazioni rendendole più ecosostenibili, sia per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile fissati dall’Unione Europea e favorire il percorso di decarbonizzazione del Paese.

In Italia però questo processo di modernizzazione è frenato da una scarsa conoscenza del concetto di Smart Building e dalla percezione dei cittadini sulla presenza di diversi ostacoli alla riconversione smart degli immobili di proprietà. Lo ha stabilito una ricerca effettuata da The European House – Ambrosetti che ha evidenziato che il 64% degli italiani possiede informazioni scarse, generiche o nulle riguardo al concetto di Smart Building. Il 25% degli italiani ha una percezione di costi troppo elevati per gli interventi mentre il 26% ha difficoltà a destreggiarsi tra bonus e incentivi fiscali.

Una situazione che evidenzia la necessità per le aziende del comparto e per le Istituzioni di lavorare anche per fornire una maggiore consapevolezza sul tema e sostenere dunque la transizione ecologica del Paese. In Italia infatti oltre l’80% degli edifici è costruito prima del 1990: si tratta di immobili obsoleti, non ottimizzati dal punto di vista energetico e poco “smart”.

Anche se molte persone temono i costi degli interventi, rendere “smart” la propria abitazione è conveniente perché si aumenta il valore dell’immobile e ne si riducono i costi di esercizio. Trasformare un’abitazione tradizionale in una casa smart è facile e i costi si ammortizzano rapidamente grazie al risparmio sui costi di gestione di illuminazione e climatizzazione. La domotica infatti permette il monitoraggio da remoto delle prestazioni degli impianti e la possibilità di interventi rapidi in caso di malfunzionamento delle apparecchiature.

Leggi anche: Domotica: rendere smart la casa oggi conviene!

Il ricorso alla domotica garantisce una riduzione fino al 30% dei consumi energetici, parametro fondamentale per determinare la classe energetica dell’immobile. Uno studio recente ha dimostrato inoltro che il passaggio dalla classe energetica G alla D comporta un aumento del valore dell’immobile di circa il 20% mentre il raggiungimento della classe energetica A può far lievitare il valore della casa di circa il 40%.

Devi ristrutturare la tua casa in Sardegna?

Sono molteplici gli esempi di interventi fattibili senza entrare in quelli strutturarli dell’edificio e possono essere effettuati a costi più che abbordabili. Per qualsiasi dubbio, è sempre consigliabile consultare un professionista esperto per valutare lo stato dell’immobile e valutare i possibili interventi migliorativi, sfruttando gli incentivi e i bonus statali. Mettere la propria casa in mano a un progettista affidabile prima, e a una ditta esperta poi, ridurrà al minimo il rischio di errori o intoppi burocratici.

Se hai in programma lavori di ristrutturazione, ordinaria o straordinaria, per la tua casa in Sardegna contattaci per un preventivo o per un sopralluogo in tutta l’Isola.

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Ponte Giulio | Modulo sanitario

Come rifare il bagno eliminando le barriere architettoniche (e sfruttare il bonus 75%)

Il Bonus Barriere Architettoniche offre la possibilità di beneficiare di una detrazione del 75% sulle spese sostenute per il rifacimento del bagno, purché rispettino i criteri di progettazione previsti dalle normative vigenti. Tuttavia, indipendentemente dagli incentivi, è sempre obbligatorio seguire i criteri di progettazione per abbattere le barriere architettoniche sia per le nuove costruzioni che per le ristrutturazioni edilizie.

La normativa di riferimento è il DM n. 236 del 14 giugno 1989, che impone il soddisfacimento dei livelli di accessibilità o visitabilità oppure, ove impossibile, almeno dei requisiti di adattabilità degli immobili in tema di abbattimento delle barriere architettoniche.

Ristrutturare il bagno eliminando le barriere architettoniche: gli incentivi

Nel 2024 è possibile ristrutturare il bagno usufruendo del Bonus Barriere Architettoniche – disciplinato dal Decreto Rilancio all’art. 119-ter. L’incentivo ammette una detrazione da IRPEF o da IRES in misura pari al 75% delle spese sostenute per conseguire interventi volti all’eliminazione delle barriere architettoniche su immobili già esistenti (quindi escluse le nuove costruzioni e immobili oggetto di demolizione).

Affinché sia possibile ottenere la detrazione, è necessario che i lavori eseguiti siano mirati alla rimozione delle barriere architettoniche. Pertanto, è di fondamentale importanza conformarsi ai criteri di progettazione stabiliti dalla Legge specifica menzionata.

Rimozione delle barriere architettoniche in bagno

I criteri da rispettare per rifare il bagno eliminando le barriere architettoniche devono garantire, anche per le persone con mobilità ridotta o impedita, il diritto di accedere senza problemi ai servizi igienici e di utilizzarli autonomamente. Deve dunque sempre assicurata e resa agevole la mobilità di una sedia a rotelle, calcolando lo spazio necessario per spostamenti e manovre per usufruire di tutti gli apparecchi sanitari.

Tra i criteri principali, garantire l’accostamento frontale della sedia a rotelle al lavandino (80 cm) e quello laterale al water e al bidet (100 cm), alla vasca 0 alla doccia (140 cm) ed eventualmente anche alla lavatrice. In caso di adeguamento di un bagno esistente è possibile eliminare il bidet per recuperare maggiore spazio, soprattutto per assicurare l’utilizzo del WC secondo la normativa, e per lo stesso motivo è possibile anche procedere con la sostituzione della vasca con una doccia a pavimento.

Vorresti sostituire il tuo vecchio bagno?

Se stai pensando di sostituire il tuo vecchio bagno con una soluzione moderna usufruendo dei bonus statali, oppure se devi costruire o ristrutturare la tua intera casa in Sardegna, affida il tuo progetto a una squadra di professionisti esperti: contattaci per un preventivo o per un sopralluogo. Con una pianificazione accurata e la giusta squadra di professionisti, potrai trasformare il tuo bagno, o tutta la tua casa, in un piccolo gioiello realizzato secondo le tue esigenze e desideri.

 

 

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Danni alla casa da evitare: tutti i pericoli della stagione invernale

Durante l’inverno gli agenti atmosferici e il clima più rigido possono causare diversi problemi alle nostre abitazioni. Per questo è sempre consigliabile effettuare un check-up per tempo, in modo da poter intervenire prima della stagione fredda.

La prevenzione, infatti, come per la salute personale, è fondamentale anche per la nostra casa: con una buona manutenzione ordinaria si possano prevenire danni che, trascurati, richiederebbero interventi impegnativi, sia economicamente che strutturalmente.

L’usura e il deterioramento dei materiali e delle strutture è inevitabile e riguarda ogni tipo di abitazione. In particolare durante l’inverno, quando il freddo, il gelo e l’azione degli agenti atmosferici possono mettere a rischio il “benessere” della nostra casa. In questo articolo di approfondimento cercheremo di esplorare tutte le soluzioni per proteggere al meglio le nostre case in vista della stagione invernale.

Controllo delle facciate e dell’isolamento termico

Le facciate sono quelle parti delle abitazioni costantemente esposte agli agenti atmosferici, per questo vanno tenute costantemente sotto controllo. La Sardegna è una regione con un clima abbastanza mite, ma in alcune zone (ad esempio, quelle costiere e quelle montane) è necessario prendere qualche precauzione in più per difendere la casa dagli agenti atmosferici.

Come soluzione, l’isolamento termico tramite un sistema a cappotto o a microcappotto risulta cruciale per proteggere gli ambienti interni dalle temperature esterne, ma nelle zone con temperature minime particolarmente rigide, il ristagno di acqua unito al continuo gelo e disgelo può provocare distaccamenti o rigonfiamenti del rivestimento del cappotto, compromettendone l’efficacia.

Le disomogeneità dell’isolamento e le crepe nel rivestimento possono essere un problema sia per la protezione dal freddo che per eventuali infiltrazioni di acqua e umidità, che possono creare danni strutturali anche importanti. Anche in assenza di cappotto termico, bisogna comunque ispezionare l’intonaco per cercare eventuali crepe o macchie di umidità.  Per questo motivo, è sempre consigliabile fare un controllo visivo ogni cambio di stagione, in modo da individuare per tempo eventuali problematiche.

Controllo degli infissi

Se le facciate sono importanti per il benessere degli inquilini, altrettanto lo sono gli infissi, veri e propri “varchi” verso l’esterno. Infissi moderni, isolanti e con doppio o triplo vetro, riescono a isolare la casa dalle temperature esterne, mentre serramenti vecchi possono vanificare il beneficio di un buon isolamento delle murature, incidendo negativamente sulle prestazioni energetiche dell’edificio.

Se gli infissi sono vecchi o se le prestazioni non si rivelano all’altezza, la soluzione migliore è sostituirli: anche in questo caso è bene effettuare un check-up regolare, controllandone stabilità, chiusura, guarnizioni e presenza di eventuali spifferi. Questo controllo va fatto a intervalli regolari e qualche mese prima dell’inizio dell’inverno, in modo da poter intervenire per tempo (i tempi di produzione di infissi su misura possono essere molto lunghi).

Controllo del tetto

Il tetto, al pari della facciata protegge la casa dagli eventi atmosferici e la ripara dal sole nei mesi estivi, assicurandoci l’adeguato comfort interno. Il rifacimento del tetto è un’opera edile drastica da effettuarsi solo in caso di danni importanti, ma la manutenzione ordinaria e piccole riparazioni possono metterci al riparo da guai molto più seri (e dispendiosi).

Il controllo al giorno d’oggi può anche essere fatto mediante un drone che potrà darci immagini in alta definizione dello stato delle tegole e dei coppi, nel caso si tratti un tetto spiovente. In caso di tetti facilmente accessibili (in piano, come terrazze o lastrici solari calpestabili) si può ispezionare visivamente accertando assenza di distaccamenti o rigonfiamenti della guaina.

È importante tenere sotto controllo anche il sistema di smaltimento delle acque piovane, garantendone la pulizia e il funzionamento ottimale, per evitare intasamenti, infiltrazioni e ristagni che possono compromettere l’integrità della casa. Un altro nemico del tetto è il ghiaccio, che si può formare se il tetto non ha una pendenza adeguata e può compromettere il regolare defluire delle acque e provocare la formazione di muffe e umidità.

Isolamento e coibentazione degli impianti

La coibentazione è importante per le facciate e il tetto di una casa, ma è necessario prestare particolare attenzione anche agli impianti idraulici e idrotermici. Il freddo e le eventuali temperature prossime allo zero, infatti, possono essere un pericolo per le tubature posizionate all’esterno e provocare danni ingenti.

Quando l’acqua dentro a un tubo congela, infatti, può ostacolare il corretto funzionamento dell’impianto (e nei casi più estremi, spaccare i tubi). Il rischio è maggiore negli edifici che non sono abitati con continuità (ad esempio le seconde case, specialmente quelle in montagna o in zone particolarmente esposte a temperature rigide). Per questo è importantissimo, in queste abitazioni, chiudere sempre l’acqua e svuotare l’impianto idraulico, in modo da evitare che l’acqua contenuta nei tubi possa congelare e provocare la rottura dei tubi. Una soluzione preventiva è la predisposizione di un’adeguata coibentazione delle tubazioni degli impianti, l’uso di liquidi antigelo o di cavi e nastri scaldanti per proteggere le tubazioni.

Sistema di riscaldamento

Una volta resa “impermeabile” la casa agli agenti esterni, arriva il momento di riscaldarla. La presenza di vecchie caldaie o di sistemi di riscaldamento inefficienti è uno dei principati fattori di innalzamento della spesa energetica familiare. Sostituire il vecchio impianto con uno moderno, sostenibile e ad alta efficienza è particolarmente conveniente, anche grazie alla disponibilità di numerosi bonus fiscali messi a disposizione dal Governo anche nel 2023.

Vuoi preparare la tua casa all’inverno?

Preparare la casa per l’inverno richiede un po’ di pianificazione e impegno, ma gli sforzi saranno ampiamente ripagati con un ambiente confortevole e sicuro nei mesi freddi. Se vuoi ristrutturare la tua casa in Sardegna in vista della stagione invernale contattaci per un preventivo o per un sopralluogo.

 

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Guasti e infortuni domestici: ecco perché è importante un impianto elettrico a norma

Da una recente indagine effettuata da esperti nel ramo dell’Edilizia è risultato che in Italia sono circa 12 milioni gli appartamenti dotati di impianti elettrici non a norma. Gli incidenti domestici e i guasti relativi al malfunzionamento degli impianti elettrici si aggirano intorno ai 45.000 casi ogni anno. Per questo motivo è fondamentale avere un impianto elettrico a norma, realizzato da professionisti con rilascio finale di tutte le certificazioni.

L’impianto elettrico è una delle componenti domestiche più importanti, ma anche quella che rappresenta una delle maggiori fonti di rischio. Conoscere le norme aiuta a valutare il grado di sicurezza della casa e a tutelare gli inquilini. Quando si parla di ristrutturazioni e di realizzazione di impianti elettrici civili, anche per uso domestico, occorre fare riferimento a precise normative che evitano il verificarsi di situazioni potenzialmente pericolose per persone e unità abitative. In questo articolo riassumeremo la norma CEI 64-8, attualmente in vigore in Italia.

Norma CEI 64-8

La norma di riferimento per la realizzazione di un impianto elettrico civile è la CEI 64-8. All’interno della norma è possibile reperire le prescrizioni di legge riguardanti il progetto, la messa in opera e la verifica degli impianti elettrici. Lo scopo di tutte le disposizioni è quello di realizzare un impianto corretto non solo dal punto di vista normativo, ma anche della sicurezza delle persone che abitano l’appartamento.

Dal 1° marzo 2019 è in vigore la Variante 5 della CEI 64-8, che rispetto alle varianti precedenti ha introdotto nuove linee guida che prevedono il percorso di allineamento delle norme nazionali degli impianti elettrici civili alle normative europee, oltre a introdurre le prestazioni minime di cui devono essere dotati gli impianti elettrici.

I livelli minimi delle dotazioni impiantistico-funzionali

I livelli rappresentati dalla normativa CEI 64-8 sono tre:

– nel Livello 1 rientra la predisposizione di un impianto elettrico provvisto delle dotazioni minime obbligatorie, per la conformità ai sensi della CEI 64-8; inoltre, in tal modo verrà data una garanzia circa la sicurezza dello stesso e la sua (seppur minima) funzionalità;

– nel livello 2 rientrano gli impianti realizzati con un numero maggiore di prese di corrente e di circuiti, oltre al citofono e ai dispositivi di controllo dei carichi elettrici;

– al livello 3, infine, vengono inseriti gli impianti innovativi, cioè quelli scomposti in diverse sezioni e dotati, magari, anche di domotica.

Questa ripartizione delle dotazioni degli impianti elettrici è utile non solo all’elettricista che dovrà realizzare il progetto e rilasciare la certificazione di conformità, ma anche al committente il quale, avendo chiari i vari livelli, potrà operare una scelta sul tipo di intervento da far svolgere al professionista.

Ecco una semplice schematizzazione per ogni livello, con l’indicazione delle dotazioni minime che l’elettricista dovrà installare.

Livello 1

Il Primo Livello rappresenta un impianto elettrico di base, che l’elettricista predisporrà per far si che l’appartamento possa essere dotato di certificazione di conformità , oltre a garantire i requisiti di sicurezza e fruibilità: la norma CEI 64-8 prevede che ogni stanza venga dotata di un numero minimo di dispositivi.

Per un appartamento di dimensioni inferiori ai 50 mq, l’elettricista dovrà predisporre un impianto elettrico a due circuiti: ciò significa che dal quadro generale dovrà partire un cavo che alimenta un magnetotermico / differenziale per la linea della luce (quindi i lampadari e le luci in generale) e un magnetotermico / differenziale per la linea delle prese.

Se l’appartamento è più grande rispetto al primo, ma non supera i 75 mq, i circuiti dovranno essere almeno tre: dal contatore generale, quindi, partiranno un magnetotermico / differenziale dedicato esclusivamente all’ambiente cucina e un magnetotermico / differenziale che a sua volta suddividerà la linea ad altri due magnetotermici / differenziali per la luce e per le prese.

Passando ai singoli dispositivi, in conclusione, nell’ingresso andranno previsti almeno una presa, un punto luce, stessa cosa per il corridoio e il ripostiglio. Per le camere da letto, a seconda della dimensione, occorreranno dalle 4 alle 6 prese, 1 o 2 punti luce e almeno una presa tv. Nella cucina, invece, potranno essere installare dalle 2 alle 4 prese (a seconda che vi sia cucina o angolo cottura) e almeno un punto luce e un punto antenna. In bagno risultano necessarie almeno 2 prese e 2 punti luce (uno per lo specchio e uno per il soffitto). Infine, andranno predisposti i punti luce esterni (uno per il balcone e uno sulla porta d’ingresso) e una presa per il telefono.

Livello 2

Il Secondo Livello rappresenta un impianto elettrico di base, maggiorato con sistemi antintrusione, allarmi e videocitofono.

Perciò, rispetto al primo livello avremmo un numero maggiore di prese e punti luce: per le camere da letto, a seconda della dimensione, verranno installate dalle 5 alle 8 prese, 2 o 3 punti luce e almeno una presa tv; nella cucina saranno presenti dalle 2 alle 6 prese (a seconda che vi sia cucina o angolo cottura), 2 punti luce e un punto antenna, mentre nel bagno la predisposizione è identica al livello base, quindi 2 prese e 2 punti luce.

Per quanto riguarda i circuiti, questi, a seconda della dimensione dell’appartamento, saranno minimo 3 (per aree fino ai 75 mq) e massimo 6 (per aree maggiori di 125 mq).

Livello 3

Il Terzo Livello è definito anche impianto domotico in quanto oltre a garantire una soluzione più completa sotto l’aspetto della funzionalità, della sicurezza e della protezione, prevede anche la gestione delle singole zone della casa, attraverso il controllo da remoto.

Un impianto elettrico civile domotico oltre a comprendere i dispositivi classici, quali prese e punti luce, vede la presenza di supporti di comunicazione atti al contrasto delle intrusioni di estranei in casa, della gestione e del controllo delle luci, della regolazione della temperatura degli ambienti e per la verifica dei carichi.

Inoltre, con un impianto di tale livello è possibile anche gestire ogni singolo ambiente, quindi, chiudere o aprire la tapparella di una stanza, spegnere e accendere la luce, diffondere la musica e collegare anche dispositivi di sicurezza quali i sistemi anti allagamento e di rilevazione fughe di gas.

Devi realizzare un nuovo impianto elettrico?

Per sciogliere qualsiasi dubbio ed evitare sorprese, prima di iniziare i lavori è sempre consigliabile affidarsi a dei professionisti esperti: se hai in programma la realizzazione di un nuovo impianto elettrico in Sardegna contattaci per un preventivo o per un sopralluogo.

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Domotica: rendere smart la casa oggi conviene!

Rendere “smart” la propria abitazione oggi è conveniente perché si aumenta il valore dell’immobile e ne si riducono i costi di esercizio. Ma cosa si intende quando si parla di smart building? Dal punto di vista dell’efficienza energetica gli edifici vengono considerati “intelligenti” quando sono dotati di capacità tecnologiche per la gestione efficiente degli usi e consumi energetici, oltre che per la regolazione dei parametri fisici associati al benessere ambientale.

Trasformare un’abitazione tradizionale in una casa smart è facile e i costi si ammortizzano rapidamente grazie al risparmio sui costi di gestione di illuminazione e climatizzazione. La domotica infatti permette il monitoraggio da remoto delle prestazioni degli impianti e la possibilità di interventi rapidi in caso di malfunzionamento delle apparecchiature.

Hanno un’importanza strategica, in tal senso, i dispositivi di raccolta dati come sensori e contatori intelligenti che riescono ad acquisire e memorizzare i dati sul consumo dell’energia (ad esempio, i dati di caldaie e climatizzatori). Questi dati vengono utilizzati dai dispositivi dotati di “intelligenza artificiale” per apportare le opportune modifiche alle performance, ottimizzando l’uso dell’energia quando necessario e di conseguenza riducendo consumi e costi.

Domotica in Sardegna: gli interventi per rendere smart la casa

Sono molteplici gli esempi di interventi fattibili senza entrare in quelli strutturali dell’edificio. Negli ultimi anni, complice la riduzione dei costi di installazione, la diffusione della domotica è aumentata esponenzialmente. Una forte spinta è stata data anche dalla necessità di abbattere i costi delle bollette proprio grazie a sistemi intelligenti di controllo dei consumi: si pensi ai sistemi di riscaldamento smart che entrano in funzione solo a determinate condizioni di temperatura, oppure attivabili da remoto (ad esempio, non appena si esce da lavoro, soprattutto se si hanno orari variabili, per ottimizzare il consumo accendendo i termosifoni solo quando effettivamente se ne ha bisogno). Inoltre, sfruttando algoritmi di machine learning e interagendo con l’ambiente e le persone tramite sensori che catturano grandi quantità di dati (orari, temperature, umidità, presenza di persone in casa, etc), un sistema domotico potrebbe presto essere in grado anche di amministrare in autonomia qualunque tecnologia di casa senza richiedere l’intervento umano.

L’adozione di queste semplici misure consente risparmi che possono ridurre fino al 40% i consumi se opportunamente integrati con l’adozione di apparecchi e sistemi in classe A. Interventi di questo genere possono richiedere investimenti importanti (clicca qui per un preventivo), ma grazie al risparmio e agli incentivi fiscali (del 50%) vengono ammortizzati nel giro di pochi anni. Uno studio di MCE Lab ha ipotizzato una spesa di circa 8.000 euro per rendere smart un appartamento di 100 metri quadri con 6kW di potenza impegnata. A fronte di una spesa di circa 2000 € / anno per la bolletta della corrente elettrica, grazie al risparmio del 40% dopo i lavori si potrebbero accantonare ben 800 € / anno per un appartamento riscaldato interamente con l’elettricità. I risparmi crescono di un altro 20% se si utilizza un sistema a gas per riscaldare l’acqua sanitaria.

La spesa può essere quasi azzerata se si possiede un impianto fotovoltaico, grazie all’ottima esposizione della Sardegna che garantisce una notevole produzione di energia con bassi investimenti. Con un pannello di circa 1,5 mq. con una buona esposizione verso sud è infatti possibile produrre circa 250-300 kWh all’anno, con una maggior produzione nei mesi estivi, proprio quelli in cui si usa di più il condizionatore.

Esempio di dispositivi smart

Ecco un elenco dei principali impianti, dispositivi e apparecchi che potrebbero essere integrati in un sistema di automazione domestica:

  • elettrodomestici, integrati con contatore intelligente per ottimizzare il loro impiego di energia e in grado di assolvere al meglio le loro funzioni senza intervento umano
  • impianti di climatizzazione e condizionamento
  • termostati intelligenti
  • illuminazione (lampade e interruttori)
  • impianti di sicurezza per videosorveglianza e gestione accessi
  • rilevatori di perdite, di fumo o di guasti
  • controllo della qualità dell’aria
  • robot domestici
  • domotica per anziani e persone con disabilità
  • domotica per il monitoraggio e la cura di bambini e animali domestici
  • dispositivi di controllo vocale come Amazon Alexa o Google Home

Classe energetica e valore dell’edificio

Il ricorso alla domotica garantisce una riduzione fino al 30% dei consumi energetici, parametro fondamentale per determinare la classe energetica dell’immobile. Uno studio recente ha dimostrato inoltro che il passaggio dalla classe energetica G alla D comporta un aumento del valore dell’immobile di circa il 20% mentre il raggiungimento della classe energetica A può far lievitare il valore della casa di circa il 40%.

Devi ristrutturare la tua casa?

Per qualsiasi dubbio, è sempre consigliabile consultare un professionista esperto per valutare tutta la documentazione necessaria prima di iniziare i lavori. Mettere la propria casa in mano a un progettista affidabile prima, e a una ditta esperta poi, ridurrà al minimo il rischio di errori o intoppi burocratici.

Se hai in programma lavori di ristrutturazione, ordinaria o straordinaria, per la tua casa in Sardegna contattaci per un preventivo o per un sopralluogo in tutta l’Isola.

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Impianti elettrici

Il tuo impianto elettrico è a norma? Ecco i livelli minimi delle dotazioni impiantistico-funzionali

Fili volanti, cavi scorticati o giuntati con il nastro isolante, prese bruciate, interruttori non funzionanti: sono solo alcune delle situazioni di pericolo che si possono correre ogni giorno nelle case degli italiani. Il quadro emerge da un recente studio effettuato monitorando un campione di circa 7.000 appartamenti. I dati non sono affatto rassicuranti: emerge, infatti, un quadro in cui in Italia la stragrande maggioranze delle abitazioni ha l’impianto elettrico non a norma o comunque non a perfetta regola d’arte.

Sono infatti circa 12 milioni di appartamenti sono dotati di impianti elettrici non a norma nel nostro paese. Gli incidenti domestici e i guasti relativi al malfunzionamento degli impianti elettrici si aggirano intorno ai 45.000 casi ogni anno, 123 al giorno, 5 ogni ora.

Per questo, quando si parla di ristrutturazioni e di realizzazione di impianti elettrici civili, anche per uso domestico, occorre fare riferimento a precise normative che evitano il verificarsi di situazioni potenzialmente pericolose per persone e unità abitative. In questo articolo riassumeremo la norma CEI 64-8, attualmente in vigore in Italia.

Norma CEI 64-8

La norma di riferimento per la realizzazione di un impianto elettrico civile è la CEI 64-8. All’interno della norma è possibile reperire le prescrizioni di legge riguardanti il progetto, la messa in opera e la verifica degli impianti elettrici. L’obiettivo delle disposizioni è quello di realizzare un impianto corretto non solo dal punto di vista normativo, ma anche della sicurezza delle persone che abitano l’appartamento.

Dal 1° marzo 2019 è in vigore la Variante 5 della CEI 64-8, che rispetto alle varianti precedenti ha introdotto nuove linee guida che prevedono il percorso di allineamento delle norme nazionali degli impianti elettrici civili alle normative europee, oltre a introdurre le prestazioni minime di cui devono essere dotati gli impianti elettrici.

I livelli minimi delle dotazioni impiantistico-funzionali

I livelli rappresentati dalla normativa CEI 64-8 sono tre:

– nel Livello 1 rientra la predisposizione di un impianto elettrico provvisto delle dotazioni minime obbligatorie, per la conformità ai sensi della CEI 64-8; inoltre, in tal modo verrà data una garanzia circa la sicurezza dello stesso e la sua (seppur minima) funzionalità;

– nel livello 2 rientrano gli impianti realizzati con un numero maggiore di prese di corrente e di circuiti, oltre al citofono e ai dispositivi di controllo dei carichi elettrici;

– al livello 3, infine, vengono inseriti gli impianti innovativi, cioè quelli scomposti in diverse sezioni e dotati, magari, anche di domotica.

Questa ripartizione delle dotazioni degli impianti elettrici è utile non solo all’elettricista che dovrà realizzare il progetto e rilasciare la certificazione di conformità, ma anche al committente il quale, avendo chiari i vari livelli, potrà operare una scelta sul tipo di intervento da far svolgere al professionista.

Ecco una semplice schematizzazione per ogni livello, con l’indicazione delle dotazioni minime che l’elettricista dovrà installare.

Livello 1

Il Primo Livello rappresenta un impianto elettrico di base, che l’elettricista predisporrà per far si che l’appartamento possa essere dotato di certificazione di conformità , oltre a garantire i requisiti di sicurezza e fruibilità: la norma CEI 64-8 prevede che ogni stanza venga dotata di un numero minimo di dispositivi.

Per un appartamento di dimensioni inferiori ai 50 mq, l’elettricista dovrà predisporre un impianto elettrico a due circuiti: ciò significa che dal quadro generale dovrà partire un cavo che alimenta un magnetotermico / differenziale per la linea della luce (quindi i lampadari e le luci in generale) e un magnetotermico / differenziale per la linea delle prese.

Se l’appartamento è più grande rispetto al primo, ma non supera i 75 mq, i circuiti dovranno essere almeno tre: dal contatore generale, quindi, partiranno un magnetotermico / differenziale dedicato esclusivamente all’ambiente cucina e un magnetotermico / differenziale che a sua volta suddividerà la linea ad altri due magnetotermici / differenziali per la luce e per le prese.

Passando ai singoli dispositivi, in conclusione, nell’ingresso andranno previsti almeno una presa, un punto luce, stessa cosa per il corridoio e il ripostiglio. Per le camere da letto, a seconda della dimensione, occorreranno dalle 4 alle 6 prese, 1 o 2 punti luce e almeno una presa tv. Nella cucina, invece, potranno essere installare dalle 2 alle 4 prese (a seconda che vi sia cucina o angolo cottura) e almeno un punto luce e un punto antenna. In bagno risultano necessarie almeno 2 prese e 2 punti luce (uno per lo specchio e uno per il soffitto). Infine, andranno predisposti i punti luce esterni (uno per il balcone e uno sulla porta d’ingresso) e una presa per il telefono.

Livello 2

Il Secondo Livello rappresenta un impianto elettrico di base, maggiorato con sistemi antintrusione, allarmi e videocitofono.

Perciò, rispetto al primo livello avremmo un numero maggiore di prese e punti luce: per le camere da letto, a seconda della dimensione, verranno installate dalle 5 alle 8 prese, 2 o 3 punti luce e almeno una presa tv; nella cucina saranno presenti dalle 2 alle 6 prese (a seconda che vi sia cucina o angolo cottura), 2 punti luce e un punto antenna, mentre nel bagno la predisposizione è identica al livello base, quindi 2 prese e 2 punti luce.

Per quanto riguarda i circuiti, questi, a seconda della dimensione dell’appartamento, saranno minimo 3 (per aree fino ai 75 mq) e massimo 6 (per aree maggiori di 125 mq).

Livello 3

Il Terzo Livello è definito anche impianto domotico in quanto oltre a garantire una soluzione più completa sotto l’aspetto della funzionalità, della sicurezza e della protezione, prevede anche la gestione delle singole zone della casa, attraverso il controllo da remoto.

Un impianto elettrico civile domotico oltre a comprendere i dispositivi classici, quali prese e punti luce, vede la presenza di supporti di comunicazione atti al contrasto delle intrusioni di estranei in casa, della gestione e del controllo delle luci, della regolazione della temperatura degli ambienti e per la verifica dei carichi.

Inoltre, con un impianto di tale livello è possibile anche gestire ogni singolo ambiente, quindi, chiudere o aprire la tapparella di una stanza, spegnere e accendere la luce, diffondere la musica e collegare anche dispositivi di sicurezza quali i sistemi anti allagamento e di rilevazione fughe di gas.

Impianti Elettrici a regola d’arte in Sardegna

La Global progetta, realizza ed installa impianti elettrici, sia civili che industriali, impianti solari, fotovoltaici, impianti di domotica, citofonici, d’illuminazione, impianti d’allarme e videosorveglianza, antintrusione e rilevamento incendi, fumi e gas, reti LAN , reti wireless, reti telecomunicazione privati.

Per quanto riguarda questi impianti Global opera, con la medesima attenzione e professionalità, su singoli appartamenti o interi edifici (palazzi, villette a schiera, alberghi, ospedali e cliniche, enti pubblici, ecc.), realizzando ex novo impianti completi o con interventi di manutenzione, di modifica o adeguamento/aggiornamento alle attuali normative degli impianti elettrici esistenti, o per la realizzazione di automazioni abitative.

Se vuoi sostituire o mettere a norma il tuo impianto elettrico in Sardegna contattaci per un preventivo o per un sopralluogo in tutta l’Isola.

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Impianto elettrico

Impianto elettrico non conforme: meglio la messa a norma o la sostituzione?

L’impianto elettrico riveste un ruolo di primaria importanza all’interno di una casa: l’elettricità è fondamentale per alimentare una vasta gamma di apparati domestici, dai condizionatori agli allarmi, passando per i dispositivi della smart home. Pertanto, è essenziale che ogni impianto elettrico rispetti le normative di legge al fine di garantire efficienza energetica e sicurezza durante l’utilizzo quotidiano.

La normativa vigente stabilisce gli standard di progettazione e le prestazioni che un impianto deve soddisfare per essere funzionale e utilizzabile. Nel caso in cui un impianto non sia conforme, i proprietari di casa si trovano di fronte a due opzioni: adeguarlo alle norme attuali o sostituirlo. Di seguito verrà illustrato come scegliere la soluzione più adatta alle proprie esigenze tra queste due possibilità.

Impianto elettrico: la normativa

Risiedere in una casa con un impianto elettrico non conforme può comportare numerosi rischi, dalla folgorazione se manca la messa a terra, fino agli incendi improvvisi, soprattutto se in assenza di un salvavita.  In Italia, ci sono due leggi che regolano la progettazione e l’installazione degli impianti elettrici a norma: la legge 46/1990, che è stata quasi completamente abrogata a favore del Decreto Ministeriale 37/2008. Entrambe queste leggi stabiliscono l’obbligo di realizzare gli impianti secondo le norme tecniche UNI e CEI come standard di riferimento. In particolare, la norma CEI 64-8 definisce i requisiti minimi per gli impianti elettrici residenziali, introducendo una nuova classificazione basata sia sulla sicurezza che sulle prestazioni.

La legge italiana prevede inoltre l’obbligo di rilasciare una dichiarazione di conformità al termine dell’installazione dell’impianto. Per gli impianti più vecchi, invece, è necessario un adeguamento alle disposizioni di sicurezza minime previste dai regolamenti e successivamente certificarne la conformità.

Impianto elettrico: quando scegliere la sostituzione

La decisione tra mettere a norma o sostituire l’impianto dipende da diversi fattori, tra cui l’entità dei lavori da affrontare. La sostituzione di un impianto elettrico implica la progettazione e l’installazione di un nuovo impianto da zero, il che comporta una serie di lavori importanti all’interno dell’abitazione. Per rimuovere l’impianto esistente e installare quello nuovo, potrebbe essere necessario rompere le pareti per creare nuove tracce e far passare i cavi.

Il vantaggio di optare per questa soluzione, nonostante richieda interventi di muratura invasivi, è la garanzia di avere un impianto sicuro e con prestazioni energetiche ottimizzate. Inoltre, essendo considerato un intervento di manutenzione straordinaria, si potrà beneficiare della detrazione fiscale del 50% prevista per le ristrutturazioni edilizie.

Impianto elettrico: quando scegliere la messa a norma

La messa a norma di un impianto elettrico prevede l’aggiunta di componenti necessarie per garantire il rispetto dei parametri minimi di sicurezza. In questo caso, vengono sostituiti solo gli elementi dell’impianto che non soddisfano i requisiti di sicurezza stabiliti dalla legge in vigore.  Se l’impianto è molto vecchio si sostituiranno molto componenti, ma non verrà cambiata la posizione di prese e interruttori, per un lavoro meno impegnativo che rientra nella manutenzione ordinaria della propria casa. Il vantaggio di questa soluzione è l’adeguamento dell’impianto effettuando interventi di modifica limitati e senza la necessità di rompere le pareti.

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Per quanto riguarda questi impianti Global opera, con la medesima attenzione e professionalità, su singoli appartamenti o interi edifici (palazzi, villette a schiera, alberghi, ospedali e cliniche, enti pubblici, ecc.), realizzando ex novo impianti completi o con interventi di manutenzione, di modifica o adeguamento/aggiornamento alle attuali normative degli impianti elettrici esistenti, o per la realizzazione di automazioni abitative.

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