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Comprare o vendere casa: cosa cambia con la nuova direttiva europea sull’efficienza energetica

Il mercato immobiliare europeo sta attraversando una trasformazione profonda. Con l’entrata in vigore della Direttiva (UE) 2024/1275 sull’efficienza energetica degli edifici, l’Unione Europea punta a ridurre drasticamente le emissioni e i consumi, tracciando un percorso chiaro verso la neutralità climatica entro il 2050.

Secondo i dati ufficiali, gli edifici sono responsabili di circa il 40% del consumo energetico e del 36% delle emissioni di gas serra. È per questo che la nuova normativa europea rappresenta una vera svolta: dal 2030, tutte le nuove costruzioni dovranno essere a emissioni zero, mentre gli immobili già esistenti saranno progressivamente soggetti a interventi di riqualificazione energetica obbligatori.

Per chi intende comprare o vendere casa, queste regole avranno un impatto diretto sul valore degli immobili. Le abitazioni con classi energetiche basse rischiano di subire una svalutazione significativa o di diventare difficilmente vendibili e affittabili, mentre gli edifici efficienti e certificati diventeranno sempre più richiesti e competitivi sul mercato.

Ma cosa significa esattamente “edificio a emissioni zero”? Si tratta di un immobile che, grazie a tecniche costruttive avanzate e all’utilizzo di fonti rinnovabili come il fotovoltaico, riesce a coprire integralmente il proprio fabbisogno energetico senza produrre emissioni di CO₂.

Le conseguenze saranno importanti anche per costruttori, progettisti e imprese edili, chiamati ad adeguarsi a nuovi standard costruttivi e a una domanda sempre più orientata verso la sostenibilità ambientale e l’efficienza energetica.

Per questo motivo, affidarsi a imprese certificate e qualificate, come Global Società Cooperativa, diventa una scelta fondamentale. L’azienda, attiva in tutta la Sardegna, opera nel settore dell’edilizia e delle ristrutturazioni con certificazioni UNI EN ISO 9001:2015, UNI EN ISO 14001:2015 e attestazione SOA, garanzia di competenza e conformità ai requisiti europei.

La direttiva UE sull’efficienza energetica cambierà il modo di costruire, ristrutturare e abitare: agire per tempo significa tutelare il valore del proprio immobile e contribuire concretamente alla transizione ecologica.

Cosa prevede la Direttiva (UE) 2024/1275: gli obiettivi europei per l’efficienza energetica degli edifici

Approvata il 24 aprile 2024 e pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea l’8 maggio dello stesso anno, la Direttiva (UE) 2024/1275 segna un punto di svolta per il settore edilizio. Il suo obiettivo principale è la decarbonizzazione completa del patrimonio edilizio europeo entro il 2050, per trasformare ogni edificio in una struttura a emissioni zero.

La nuova normativa fissa tre tappe chiave che scandiscono la transizione energetica del continente:

Dal 2028, tutti i nuovi edifici pubblici dovranno essere a emissioni zero, mediante l’adozione di tecnologie sostenibili e materiali ad alte prestazioni energetiche.
Dal 2030, l’obbligo verrà esteso a tutti i nuovi edifici, sia pubblici che privati, con la fine della costruzione di immobili alimentati da fonti fossili.
Entro il 2050, l’intero parco immobiliare esistente dovrà essere riqualificato e convertito in edifici a emissioni zero, attraverso un processo di ristrutturazione energetica graduale e obbligatoria.

La Direttiva 2024/1275 non mira solo a ridurre le emissioni di CO₂, ma anche a promuovere l’uso delle energie rinnovabili, migliorare l’efficienza energetica degli edifici e contrastare la povertà energetica, sostenendo le famiglie nella riduzione dei consumi e dei costi in bolletta.

Si tratta di una trasformazione profonda e complessa, che coinvolgerà non soltanto costruttori e progettisti, ma anche milioni di proprietari di immobili chiamati ad adeguarsi ai nuovi standard europei. Una sfida che richiederà interventi tecnici mirati, investimenti strutturali e il supporto di imprese edili qualificate, come Global Società Cooperativa, in grado di garantire lavori conformi alle normative e certificati secondo i più alti standard di qualità.

Cosa significa davvero “edificio a zero emissioni” secondo la direttiva europea 2024/1275

Nel linguaggio comune, l’idea di una “casa a emissioni zero” fa pensare subito a pannelli solari, pompe di calore e tecnologie innovative. Ma nella visione dell’Unione Europea, così come definita dalla Direttiva (UE) 2024/1275, il concetto è molto più ampio e tecnico: un edificio a zero emissioni non è solo efficiente dal punto di vista energetico, ma rappresenta l’esito di un processo integrato di progettazione, costruzione e gestione che considera l’intero ciclo di vita dell’immobile.

Per essere classificato come tale, un edificio deve innanzitutto presentare un fabbisogno energetico estremamente ridotto, ottenuto attraverso soluzioni costruttive avanzate. Tra queste rientrano un involucro edilizio altamente isolato, infissi performanti, un corretto orientamento solare e sistemi di ventilazione naturale. L’obiettivo è minimizzare la necessità di energia per riscaldamento, raffrescamento e illuminazione, in modo da rendere l’edificio quasi autosufficiente.

Tuttavia, l’efficienza energetica non è sufficiente. La quota di energia residua necessaria deve provenire esclusivamente da fonti rinnovabili. La direttiva promuove la produzione diretta in loco, tramite impianti fotovoltaici, solare termico, pompe di calore o sistemi geotermici. Quando ciò non è possibile, è ammesso il ricorso a reti di teleriscaldamento o fornitori di energia verde, purché non siano utilizzati combustibili fossili come gas metano o gasolio. In sostanza, un edificio a zero emissioni non deve generare emissioni operative di gas serra durante il suo utilizzo.

Un aspetto innovativo introdotto dalla direttiva è l’analisi del ciclo di vita dell’edificio (LCA). Non si valuta più solo il consumo energetico annuale, ma anche l’impatto ambientale complessivo dei materiali impiegati, dalla produzione e trasporto fino allo smaltimento. Per questo vengono privilegiati materiali sostenibili, riciclabili e a bassa intensità di carbonio, con particolare attenzione al potenziale di riscaldamento globale (GWP).

Un altro pilastro della nuova edilizia sostenibile è la digitalizzazione degli edifici. Le strutture a zero emissioni devono poter dialogare con sistemi di gestione energetica intelligente, sensori e automazioni in grado di regolare temperatura, illuminazione e ventilazione in modo dinamico. In questo modo si ottiene un risparmio energetico costante, migliorando al contempo comfort e qualità abitativa.

In sintesi, l’edificio a zero emissioni rappresenta una nuova filosofia costruttiva, basata su innovazione, sostenibilità e benessere. Un modello che dal 2030 sarà obbligatorio per tutte le nuove costruzioni, ma che presto diventerà la norma anche per le ristrutturazioni e gli edifici esistenti, ridefinendo l’intero panorama dell’edilizia europea.

Dal 2025 stop agli incentivi per le caldaie a gas: cosa cambia per gli impianti di riscaldamento

Tra le misure più immediate introdotte dalla Direttiva (UE) 2024/1275 c’è lo stop definitivo agli incentivi pubblici per le caldaie alimentate unicamente da combustibili fossili, in vigore dal 1° gennaio 2025. Una decisione che segna l’inizio della fine per le tradizionali caldaie a gas e gasolio, ancora oggi diffuse nella maggior parte delle abitazioni italiane.

A partire dal 2025, dunque, non sarà più possibile ottenere agevolazioni fiscali o contributi pubblici per l’acquisto e l’installazione di caldaie a gas, salvo nei casi di sistemi ibridi, ovvero impianti che combinano la caldaia con fonti rinnovabili come il solare termico o le pompe di calore.

Questa misura è un chiaro segnale politico e ambientale: l’Unione Europea punta a eliminare progressivamente i sistemi di riscaldamento a combustibili fossili, responsabili di una parte significativa delle emissioni domestiche di CO₂.

Parallelamente, la direttiva impone agli Stati membri una serie di azioni concrete per accompagnare la transizione:

  • Favorire la diffusione di sistemi di riscaldamento a basse emissioni o interamente rinnovabili, come pompe di calore, geotermia e solare termico.

  • Promuovere incentivi per tecnologie pulite e per l’efficientamento degli edifici, riducendo i consumi e migliorando le prestazioni energetiche.

  • Introdurre normative nazionali più restrittive sui generatori di calore, basate sulle emissioni effettive di CO₂ o sul tipo di combustibile utilizzato, fino al divieto progressivo degli impianti più inquinanti.

Per famiglie, imprese e costruttori, il cambiamento è sostanziale: i tradizionali impianti a gas diventeranno progressivamente meno convenienti e meno compatibili con le nuove regole europee. Chi intende ristrutturare o costruire un edificio dovrà quindi orientarsi verso soluzioni rinnovabili e impianti ad alta efficienza, non solo per rispettare la normativa, ma anche per tutelare il valore dell’immobile nel lungo periodo.

Cosa succede agli edifici esistenti: chi dovrà ristrutturare e quando secondo la direttiva europea 2024/1275

Se per le nuove costruzioni le regole europee sono già definite, la vera sfida riguarda il patrimonio edilizio esistente. La Direttiva (UE) 2024/1275 introduce infatti un piano di riqualificazione energetica obbligatoria per gli edifici già costruiti, con scadenze precise che scandiranno il percorso verso la completa decarbonizzazione del settore entro il 2050.

L’obiettivo è ambizioso: trasformare gradualmente tutti gli immobili europei in edifici a emissioni zero, riducendo i consumi e migliorando le prestazioni energetiche. Per raggiungere questo traguardo, la direttiva stabilisce due tappe fondamentali:

Entro il 2030, ogni Stato membro dovrà assicurare che almeno il 16% degli edifici residenziali con le peggiori prestazioni energetiche (cioè in classe G o equivalente) sia stato ristrutturato. Entro il 2033, questa percentuale dovrà salire almeno al 26% del totale degli edifici residenziali.

Il piano si concentra sugli immobili più energivori, spesso edifici costruiti prima degli anni ’90, privi di isolamento termico e dotati di impianti di riscaldamento obsoleti. Queste strutture rappresentano una parte consistente del patrimonio edilizio italiano e saranno le prime a dover essere adeguate ai nuovi standard.

Gli edifici in classe energetica G o F, se non ristrutturati, perderanno progressivamente valore e saranno penalizzati dal mercato immobiliare. Con l’entrata in vigore delle norme nazionali di recepimento, potrebbero inoltre diventare non idonei alla locazione o alla compravendita, soprattutto nelle aree urbane dove l’efficienza energetica è già un requisito fondamentale.

Va chiarito che la direttiva non vieta direttamente la vendita o l’affitto degli immobili meno efficienti, ma crea un quadro normativo e fiscale sfavorevole per chi non interviene. I governi nazionali potranno introdurre maggiori imposte, restrizioni burocratiche o limiti di accesso agli incentivi per le abitazioni non conformi, spingendo di fatto i proprietari a investire in interventi di riqualificazione.

Per chi possiede un immobile, questa transizione rappresenta un momento cruciale: ristrutturare oggi significa preservare il valore economico dell’edificio, migliorarne il comfort e anticipare obblighi che diventeranno sempre più stringenti.

Chi è escluso temporaneamente dagli obblighi della direttiva europea 2024/1275

La Direttiva (UE) 2024/1275 sull’efficienza energetica degli edifici prevede un percorso rigoroso di riqualificazione, ma riconosce anche che non tutti gli immobili possono essere adeguati immediatamente ai nuovi standard. Per questo motivo, la normativa introduce alcune esenzioni temporanee, applicabili solo in casi specifici e debitamente documentati.

Rientrano tra le categorie escluse:

  • Gli edifici destinati a demolizione certa o documentata, per i quali non avrebbe senso programmare interventi di efficientamento energetico.

  • I casi di gravi difficoltà economiche o sociali, come le famiglie vulnerabili o le abitazioni situate in aree economicamente depresse, dove gli interventi risulterebbero insostenibili dal punto di vista finanziario.

  • Gli edifici storici, vincolati o di particolare valore architettonico, nei quali opere di isolamento o modifiche strutturali potrebbero compromettere l’integrità estetica o culturale dell’immobile.

  • Le strutture con destinazioni d’uso speciali, tra cui luoghi di culto, caserme, edifici agricoli non abitativi o fabbricati temporanei, che per natura o funzione non rientrano nei criteri di residenzialità o permanenza previsti dalla direttiva.

Tuttavia, l’Unione Europea impone agli Stati membri di motivare con precisione ogni esenzione nei propri piani nazionali di ristrutturazione energetica, definendo i criteri di applicazione e i tempi di eventuale revisione. Inoltre, ogni esclusione dovrà essere compensata da interventi su altri edifici, in modo da mantenere invariato il ritmo complessivo verso la neutralità climatica entro il 2050.

La logica alla base di queste deroghe non è quella di rallentare la transizione, ma di garantire un percorso realistico e socialmente sostenibile, che tenga conto delle diverse condizioni economiche e patrimoniali dei cittadini europei.

Affidati a Global Società Cooperativa: disponibilità, efficienza e competenza

Per i proprietari e le amministrazioni locali, sarà essenziale pianificare eventuali interventi futuri con il supporto di professionisti qualificati. In Sardegna, Global Società Cooperativa offre consulenza e soluzioni tecniche per la riqualificazione energetica degli edifici, assicurando il rispetto delle direttive europee e l’accesso alle agevolazioni disponibili per gli immobili conformi.

Contatti aziendali:
Global Società Cooperativa
Telefono: 070.2348800
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Efficienza energetica e qualità dell’aria: come garantire il benessere abitativo nelle case ad alte prestazioni

Negli ultimi anni, l’attenzione verso l’efficienza energetica ha rivoluzionato il modo di progettare e costruire gli edifici. Le abitazioni moderne, sempre più isolate termicamente, consentono di ridurre i consumi e contenere le dispersioni di calore, rappresentando un importante passo avanti per la sostenibilità. Tuttavia, questi benefici possono avere un rovescio della medaglia: una scarsa qualità dell’aria interna, con conseguenze significative sulla salute degli occupanti.

Abitazioni efficienti: tra comfort termico e rischi per la salute

L’uso di materiali isolanti e infissi a tenuta ermetica è fondamentale per migliorare la prestazione energetica di un edificio. Ma un’eccessiva sigillatura può impedire il naturale ricambio d’aria, favorendo l’accumulo di umidità, muffe, allergeni e sostanze inquinanti come i composti organici volatili (COV) o il radon. Tutti questi fattori possono contribuire all’insorgenza di disturbi respiratori, in particolare asma e allergie.

In ambienti scarsamente ventilati, la presenza di agenti irritanti e l’eccesso di umidità rappresentano una minaccia concreta, soprattutto per i soggetti più fragili come bambini e anziani. Una casa energeticamente efficiente, quindi, deve essere anche salubre.

Il problema si manifesta in modo ancor più critico nel settore del social housing. In queste realtà, spesso caratterizzate da risorse limitate e scarsa manutenzione, le soluzioni costruttive puntano al contenimento energetico ma trascurano l’aspetto della qualità dell’aria interna. Il risultato è un ambiente chiuso e umido, dove proliferano muffe e agenti allergeni, aggravando le patologie respiratorie e riducendo il benessere dei residenti.

Soluzioni per un ambiente sano ed efficiente

Per evitare che l’efficienza energetica diventi un fattore di rischio, è fondamentale progettare e ristrutturare gli edifici con un approccio integrato. Alcune soluzioni efficaci includono:

  • Ventilazione meccanica controllata (VMC): permette un ricambio d’aria continuo senza dispersioni di calore;

  • Materiali traspiranti: fondamentali per ridurre la formazione di condensa e migliorare la qualità dell’aria interna;

  • Controllo dell’umidità: mantenere i livelli tra il 40% e il 60% aiuta a prevenire la proliferazione di muffe;

  • Manutenzione periodica degli impianti: garantisce l’efficacia e la sicurezza dei sistemi di ventilazione;

  • Monitoraggio della qualità dell’aria: sensori per CO₂ e umidità consentono un controllo costante degli ambienti.

Il ruolo della progettazione integrata per edifici salubri e sostenibili

Global, grazie alla sua esperienza nel settore della domotica e nella realizzazione di edifici smart, è in grado di offrire soluzioni che coniugano efficienza energetica e benessere abitativo. Attraverso tecnologie intelligenti, è possibile realizzare smart building dotati di sistemi avanzati per il controllo dell’aria, della temperatura e dell’umidità, migliorando la qualità della vita in ogni ambiente. Per approfondire questi aspetti leggi il nostro approfondimento dedicato agli smart building e scopri di più sulla domotica.

Una casa ad alta efficienza energetica non dovrebbe mai prescindere dalla salubrità degli ambienti interni. Con una progettazione attenta e l’adozione delle giuste tecnologie, è possibile costruire edifici che siano allo stesso tempo sostenibili, sicuri e confortevoli. Investire in qualità dell’aria significa tutelare la salute di chi abita quegli spazi, garantendo un reale benessere abitativo, oggi e nel futuro.

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Edilizia smart e domotica: una casa efficiente vale fino all’80% in più di una da ristrutturare

L’efficienza energetica e l’integrazione tecnologica stanno ridefinendo profondamente il modo in cui vengono progettati, costruiti e ristrutturati gli edifici. In questo nuovo paradigma, la classe energetica, la capacità di ridurre i consumi e l’adozione di sistemi intelligenti di gestione rappresentano i principali fattori che determinano il valore di un immobile.

Global Società Cooperativa è protagonista di questa trasformazione, offrendo servizi specializzati nella domotica e nella costruzione e ristrutturazione di edifici smart, grazie a competenze tecniche aggiornate e a un approccio progettuale innovativo.

Smart district: la nuova frontiera dell’edilizia sostenibile

La progettazione contemporanea non si limita più al singolo edificio, ma abbraccia una visione più ampia: quella degli smart district, veri e propri quartieri intelligenti in cui impianti, dispositivi e infrastrutture dialogano tra loro per ottimizzare i consumi energetici e idrici.

Questa tendenza, evidenziata dall’ultima analisi della Community Smart Building di TEHA Group, mostra come l’interoperabilità sia la chiave per ottenere ambienti più sostenibili, efficienti e confortevoli.

L’edilizia smart premia in valore e risparmio

I dati parlano chiaro: un edificio ad alta efficienza energetica può valere fino all’80% in più rispetto a uno da ristrutturare. L’introduzione di tecnologie intelligenti consente una riduzione dei consumi fino al 29%, con vantaggi economici tangibili sia per i singoli cittadini sia per l’intero sistema Paese.

Secondo le rilevazioni, tra il 2018 e il 2023 la quota di edifici in classe A è cresciuta dall’8% al 15%. Tuttavia, il 75% del patrimonio edilizio italiano resta in una fascia energetica bassa, contribuendo alla povertà energetica che colpisce oltre 5,3 milioni di persone.

È qui che entra in gioco il valore dell’edilizia smart, che non solo migliora la qualità della vita ma può anche generare risparmi annuali stimati tra i 17 e i 19 miliardi di euro, riducendo il consumo energetico e idrico a livello nazionale.

Domotica: tecnologia al servizio del comfort

Un elemento fondamentale nella trasformazione degli edifici è la domotica, ovvero l’integrazione di tecnologie automatizzate che migliorano la gestione degli ambienti domestici e professionali. Dai sistemi BACS (Building Automation and Controls Systems) di automazione degli impianti alle soluzioni per il controllo remoto di luci, climatizzazione e sicurezza, la domotica è oggi sinonimo di efficienza, comfort e risparmio.

Global ha maturato una solida esperienza nella progettazione e installazione di soluzioni domotiche su misura, contribuendo alla realizzazione di edifici sempre più intelligenti e sostenibili. Per saperne di più su come rendere smart la tua casa, visita l’articolo dedicato alla.

L’esperienza di Global nel ramo della domotica

Grazie alla sua esperienza pluridecennale, Global si propone come partner affidabile per interventi di costruzione e riqualificazione energetica in ottica smart. L’azienda promuove un’edilizia integrata, tecnologica e sostenibile, collaborando con progettisti, fornitori e clienti per garantire soluzioni efficienti e durature. L’innovazione e la sostenibilità, investire nella domotica e nello smart building non è solo una scelta responsabile, ma un’opportunità concreta per aumentare il valore del proprio immobile e contribuire attivamente alla transizione energetica.

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Smart building: le tecnologie intelligenti che stanno rivoluzionando le costruzioni

Negli ultimi anni, il settore delle costruzioni è stato attraversato da una vera e propria rivoluzione tecnologica. I cosiddetti smart building, ovvero edifici intelligenti progettati per integrare automazione, IoT e sistemi di gestione digitale, stanno ridefinendo gli standard di efficienza, sostenibilità e comfort abitativo. Anche realtà consolidate come Global Società Cooperativa, attiva in Sardegna dal 2006, stanno abbracciando queste tecnologie per offrire soluzioni innovative e sostenibili nel campo dell’edilizia.

Edifici smart: cosa li rende intelligenti?

Un edificio intelligente è progettato per ottimizzare l’efficienza energetica, migliorare la gestione degli spazi e aumentare il comfort degli utenti grazie a tecnologie avanzate. Il cuore dello smart building è costituito dai sistemi di Internet of Things (IoT), che collegano dispositivi, sensori e impianti, consentendo il monitoraggio e il controllo in tempo reale di illuminazione, riscaldamento, climatizzazione, sicurezza e altro ancora.

Tra i vantaggi principali troviamo:

  • Efficienza energetica: gli edifici intelligenti utilizzano sensori per regolare il consumo energetico in base alle esigenze, riducendo sprechi e costi.
  • Automazione: la gestione automatica degli impianti garantisce comfort e ottimizzazione, migliorando la qualità della vita di chi vi abita o lavora.
  • Manutenzione predittiva: i sistemi smart segnalano guasti imminenti o interventi necessari, prevenendo problemi e riducendo i costi di manutenzione.

Tecnologie che fanno la differenza

Una delle tecnologie chiave negli smart building è la gestione integrata degli impianti tramite piattaforme digitali. Questi sistemi consentono di monitorare i dati raccolti dai sensori e di adattare le operazioni in base alle condizioni ambientali o alle preferenze degli utenti. Ad esempio, l’illuminazione può essere regolata automaticamente in base alla luce naturale, mentre il riscaldamento si attiva solo nelle stanze occupate.

Un’altra innovazione è rappresentata dai sistemi di building automation, che integrano funzionalità come la chiusura automatica delle tapparelle, il controllo degli accessi e la gestione degli impianti di sicurezza.

L’impegno di Global Società Cooperativa

Global Società Cooperativa, con sede a San Gavino Monreale, nel Medio Campidano, si sta posizionando come protagonista nell’adozione delle tecnologie smart nel settore edile. Grazie a una lunga esperienza nell’edilizia e nell’impiantistica, l’azienda sarda ha iniziato a integrare soluzioni innovative nei propri progetti, puntando su sostenibilità e abbattimento energetico. L’utilizzo di materiali avanzati e tecniche di costruzione innovative consente a Global di realizzare edifici che rispondano alle esigenze dei clienti moderni, sia in termini di efficienza che di rispetto per l’ambiente. La cooperativa, inoltre, continua a investire in nuove tecnologie per mantenere un’offerta all’avanguardia, in linea con le richieste di un mercato in continua evoluzione.

Un futuro di sostenibilità e innovazione con Global Società Cooperativa

Gli smart building rappresentano una risposta concreta alle sfide del nostro tempo, coniugando efficienza energetica, riduzione dell’impatto ambientale e comfort abitativo. Realtà come Global Società Cooperativa dimostrano come tradizione e innovazione possano convivere, contribuendo a migliorare la qualità della vita e a costruire un futuro più sostenibile.

Grazie alla lunga esperienza nel settore edilizio in Sardegna, e grazie alle importanti certificazioni conseguite, Global Società Cooperativa offre un approccio integrato alla progettazione e costruzione di case o edifici commerciali. L’azienda, che vanta un’esperienza pluridecennale, si impegna a utilizzare tecnologie avanzate per garantire il massimo comfort abitativo, rispettando al contempo l’ambiente e le più recenti e stringenti normative del settore. Se a breve hai in programma lavori di ristrutturazione, ordinaria o straordinaria, per la tua casa o per la tua azienda in Sardegna rivolgiti a Global Società Cooperativa per un preventivo o per un sopralluogo in tutta l’Isola.

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Il ruolo dell’efficienza energetica nelle nuove costruzioni: soluzioni per risparmiare e proteggere l’ambiente

L’efficienza energetica è diventata uno dei pilastri fondamentali nell’edilizia moderna, non solo per ridurre i consumi e i costi associati, ma anche per limitare l’impatto ambientale delle nuove costruzioni. L’integrazione di soluzioni sostenibili rappresenta una sfida e, al contempo, un’opportunità per l’industria edile. Le normative sempre più stringenti e la crescente consapevolezza dei consumatori hanno spinto le imprese di costruzione ad adottare tecnologie e pratiche all’avanguardia per migliorare l’efficienza energetica degli edifici.

Cosa si intende per efficienza energetica negli edifici?

L’efficienza energetica di un edificio si riferisce alla capacità della struttura di utilizzare l’energia in modo ottimale, riducendo il fabbisogno di energia per riscaldamento, raffreddamento, illuminazione e altre operazioni quotidiane, senza compromettere il comfort degli occupanti. Un edificio energeticamente efficiente è progettato per minimizzare le dispersioni termiche e massimizzare l’utilizzo di energie rinnovabili.

Le nuove costruzioni devono rispettare requisiti energetici sempre più stringenti, definiti dalle normative nazionali e comunitarie. Tra queste, spicca la Direttiva europea sull’efficienza energetica degli edifici (EPBD), che impone standard elevati per ridurre le emissioni di CO2 e migliorare il rendimento energetico degli edifici.

Soluzioni per migliorare l’efficienza energetica nelle nuove costruzioni

Esistono diverse tecnologie e metodologie che possono essere implementate per migliorare l’efficienza energetica di un edificio, rendendolo più sostenibile e meno impattante a livello ambientale.

  1. Isolamento termico
    L’isolamento termico è una delle soluzioni più efficaci per ridurre i consumi energetici di un edificio. Materiali isolanti di alta qualità, come lana di vetro, polistirene espanso o sughero, vengono impiegati per ridurre la dispersione di calore attraverso le pareti, il tetto e i pavimenti. Un buon isolamento mediante il cosiddetto cappotto termico permette di mantenere la temperatura interna costante, riducendo così il fabbisogno di riscaldamento in inverno e di raffreddamento in estate.
  2. Sistemi di ventilazione meccanica controllata (VMC)
    La ventilazione meccanica controllata è una tecnologia che consente di gestire in modo efficiente il ricambio d’aria in un edificio, mantenendo una qualità dell’aria ottimale senza sprechi energetici. Questi sistemi possono essere dotati di recuperatori di calore, che prelevano il calore dall’aria espulsa e lo utilizzano per riscaldare l’aria fresca in ingresso, riducendo così il carico energetico.
  3. Infissi ad alte prestazioni
    Gli infissi, se non adeguati, possono rappresentare uno dei principali punti di dispersione termica in un edificio. L’adozione di finestre e porte ad alta efficienza energetica, come quelle con vetri doppi o tripli a bassa emissività (Low-E), riduce significativamente la perdita di calore in inverno e il surriscaldamento in estate.
  4. Pannelli solari fotovoltaici e termici
    L’utilizzo di energia solare rappresenta una soluzione fondamentale per ridurre l’impatto ambientale delle nuove costruzioni. I pannelli fotovoltaici trasformano l’energia solare in elettricità, mentre i pannelli solari termici la utilizzano per riscaldare l’acqua. Integrando queste tecnologie, è possibile ridurre drasticamente il fabbisogno di energia tradizionale, alimentata da combustibili fossili.
  5. Sistemi di illuminazione a LED
    L’illuminazione rappresenta una parte significativa dei consumi energetici di un edificio. I sistemi a LED, rispetto alle tradizionali lampadine a incandescenza o fluorescenti, consumano fino all’80% in meno di energia e hanno una durata molto più lunga. Inoltre, le moderne tecnologie di gestione automatizzata permettono di ottimizzare ulteriormente l’uso della luce naturale e artificiale, garantendo il massimo risparmio energetico.
  6. Riscaldamento a pavimento
    I sistemi di riscaldamento a pavimento sono sempre più utilizzati nelle nuove costruzioni grazie alla loro efficienza. Rispetto ai sistemi di riscaldamento tradizionali, distribuiscono il calore in modo uniforme e permettono di mantenere una temperatura confortevole con consumi ridotti. Inoltre, possono essere alimentati da fonti rinnovabili, come le pompe di calore, migliorando ulteriormente l’efficienza energetica.
  7. Domotica e gestione intelligente dell’energia
    La domotica consente di gestire in maniera automatizzata l’energia all’interno dell’edificio. Sensori e sistemi di controllo possono regolare l’illuminazione, il riscaldamento e il raffreddamento in base alla presenza degli occupanti, all’orario del giorno o alle condizioni meteorologiche. Questo riduce gli sprechi e ottimizza i consumi energetici, offrendo al tempo stesso maggiore comfort e praticità.

Vantaggi dell’efficienza energetica nelle nuove costruzioni

L’adozione di soluzioni energeticamente efficienti nelle nuove costruzioni comporta numerosi vantaggi, sia per chi realizza gli edifici che per chi li utilizza:

  • Risparmio economico: grazie alla riduzione dei consumi energetici, gli occupanti degli edifici possono beneficiare di bollette più leggere e di un minore costo di gestione a lungo termine.
  • Valorizzazione dell’immobile: gli edifici energeticamente efficienti sono più appetibili sul mercato immobiliare e tendono ad avere un valore superiore rispetto a quelli che non adottano soluzioni sostenibili.
  • Riduzione dell’impatto ambientale: limitare il consumo di energia significa ridurre le emissioni di CO2, contribuendo così alla lotta contro il cambiamento climatico e alla salvaguardia dell’ambiente.
  • Conformità alle normative: le nuove costruzioni devono rispettare standard energetici sempre più severi. Implementare tecnologie e materiali che migliorano l’efficienza energetica consente alle imprese di costruzione di restare conformi e competitive nel mercato.

Global Società Cooperativa: il tuo partner per le ristrutturazioni

L’efficienza energetica nelle nuove costruzioni rappresenta oggi una priorità non solo per risparmiare sui costi, ma anche per ridurre l’impatto ambientale. Adottare soluzioni sostenibili come l’isolamento termico avanzato, l’energia solare e la domotica permette di realizzare edifici confortevoli, economici e rispettosi dell’ambiente. Le aziende del settore edile devono abbracciare queste tecnologie e soluzioni per restare competitive, garantendo al contempo un futuro più verde e sostenibile.

Se a breve hai in programma lavori di ristrutturazione, ordinaria o straordinaria, per la tua casa o per la tua azienda in Sardegna contatta Global Società Cooperativa per un preventivo o per un sopralluogo in tutta l’Isola.

 

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Domotica - Casa Smart Sardegna

Smart Building, un concetto ancora poco conosciuto?

Secondo una ricerca di The European House – Ambrosetti: il 64% degli italiani ha una scarsa conoscenza del tema e il 27% pensa che le tecnologie e gli interventi abbiano costi troppo elevati.

La domotica è un tema centralissimo quando si parla di edilizia e risparmio energetico: la conversione degli edifici in ottica smart consentirebbe di ridurre del 20-24% dei consumi di energia elettrica e del 4-5% i consumi di acqua. Aumentare gli investimenti sulla riconversione e sul rinnovamento degli edifici è necessario sia per migliorare le nostre abitazioni rendendole più ecosostenibili, sia per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile fissati dall’Unione Europea e favorire il percorso di decarbonizzazione del Paese.

In Italia però questo processo di modernizzazione è frenato da una scarsa conoscenza del concetto di Smart Building e dalla percezione dei cittadini sulla presenza di diversi ostacoli alla riconversione smart degli immobili di proprietà. Lo ha stabilito una ricerca effettuata da The European House – Ambrosetti che ha evidenziato che il 64% degli italiani possiede informazioni scarse, generiche o nulle riguardo al concetto di Smart Building. Il 25% degli italiani ha una percezione di costi troppo elevati per gli interventi mentre il 26% ha difficoltà a destreggiarsi tra bonus e incentivi fiscali.

Una situazione che evidenzia la necessità per le aziende del comparto e per le Istituzioni di lavorare anche per fornire una maggiore consapevolezza sul tema e sostenere dunque la transizione ecologica del Paese. In Italia infatti oltre l’80% degli edifici è costruito prima del 1990: si tratta di immobili obsoleti, non ottimizzati dal punto di vista energetico e poco “smart”.

Anche se molte persone temono i costi degli interventi, rendere “smart” la propria abitazione è conveniente perché si aumenta il valore dell’immobile e ne si riducono i costi di esercizio. Trasformare un’abitazione tradizionale in una casa smart è facile e i costi si ammortizzano rapidamente grazie al risparmio sui costi di gestione di illuminazione e climatizzazione. La domotica infatti permette il monitoraggio da remoto delle prestazioni degli impianti e la possibilità di interventi rapidi in caso di malfunzionamento delle apparecchiature.

Leggi anche: Domotica: rendere smart la casa oggi conviene!

Il ricorso alla domotica garantisce una riduzione fino al 30% dei consumi energetici, parametro fondamentale per determinare la classe energetica dell’immobile. Uno studio recente ha dimostrato inoltro che il passaggio dalla classe energetica G alla D comporta un aumento del valore dell’immobile di circa il 20% mentre il raggiungimento della classe energetica A può far lievitare il valore della casa di circa il 40%.

Devi ristrutturare la tua casa in Sardegna?

Sono molteplici gli esempi di interventi fattibili senza entrare in quelli strutturarli dell’edificio e possono essere effettuati a costi più che abbordabili. Per qualsiasi dubbio, è sempre consigliabile consultare un professionista esperto per valutare lo stato dell’immobile e valutare i possibili interventi migliorativi, sfruttando gli incentivi e i bonus statali. Mettere la propria casa in mano a un progettista affidabile prima, e a una ditta esperta poi, ridurrà al minimo il rischio di errori o intoppi burocratici.

Se hai in programma lavori di ristrutturazione, ordinaria o straordinaria, per la tua casa in Sardegna contattaci per un preventivo o per un sopralluogo in tutta l’Isola.

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Automazione domestica: creare una smart home sfruttando gli incentivi

La domotica, ossia la scienza che applica l’informatica e l’elettronica alla gestione dell’abitazione, consente l’automazione della sfera domestica, con innumerevoli vantaggi per gli esseri umani e per l’ambiente.

Di domotica e di building automation si sente parlare ogni giorno di più: grazie a sistemi come Amazon Alexa o Google Home, tutti sanno cosa sia uno “smart speaker” e praticamente chiunque sa a grandi linee come funzioni un impianto di riscaldamento intelligente. Eppure la strada verso la completa automazione domestica è solo agli inizi. Quando si avranno case 100% smart? Qual è il futuro del settore?

L’automazione domestica

Attualmente l’automazione domestica collega i dispositivi a un hub centrale di controllo integrato. L’interfaccia utente per la gestione del sistema e dei dispositivi connessi consiste in terminali a parete, tablet, applicazioni per smartphone o software accessibili e governabili anche da remoto tramite internet. Tale sistema consente perciò di monitorare e controllare impianti, apparecchi e dispositivi domestici, ad esempio illuminazione, climatizzazione, elettrodomestici, intrattenimento e sicurezza, creando un ecosistema intelligente e automatizzato. Ancora di più quando sono presenti sensori che raccolgono dati su quanto succede in casa.

Negli ultimi anni, anche grazie all’abbassamento dei costi dei dispositivi elettronici, la diffusione della domotica è aumentata esponenzialmente. Una forte spinta, negli ultimi mesi, è data anche dalla necessità di abbattere i costi delle bollette grazie a sistemi intelligenti di controllo dei consumi: si pensi a sistemi di riscaldamento smart che entrano in funzione solo a determinate condizioni di temperatura, oppure attivabili da remoto  (ad esempio, quando si esce da lavoro, soprattutto se si hanno orari variabili, si può ottimizzare il consumo attivando i termosifoni solo quando effettivamente se ne ha bisogno).

Inoltre, sfruttando algoritmi di machine learning e interagendo con l’ambiente e le persone tramite sensori che catturano grandi quantità di dati (orari, temperature, umidità, presenza di persone in casa, etc), un sistema domotico potrebbe presto essere in grado anche di amministrare in autonomia qualunque tecnologia di casa senza richiedere l’intervento umano.

Esempio di dispositivi smart

Ecco un elenco dei principali impianti, dispositivi e apparecchi che potrebbero essere integrati in un sistema di automazione domestica:

  • elettrodomestici, integrati con contatore intelligente per ottimizzare il loro impiego di energia e in grado di assolvere al meglio le loro funzioni senza intervento umano
  • impianti di climatizzazione e condizionamento
  • termostati intelligenti
  • illuminazione (lampade e interruttori)
  • impianti di sicurezza per videosorveglianza e gestione accessi
  • rilevatori di perdite, di fumo o di guasti
  • controllo della qualità dell’aria
  • robot domestici
  • domotica per anziani e persone con disabilità
  • domotica per il monitoraggio e la cura di bambini e animali domestici
  • dispositivi di controllo vocale come Amazon Alexa o Google Home

Superbonus 110% e domotica

Il Bonus Domotica presente all’interno del Superbonus 110% consente di accedere a una serie di agevolazioni per l’acquisto di prodotti e accessori in grado di automatizzare la casa dal punto di vista della building automation sostenendo delle spese per la ristrutturazione edilizia. Queste spese devono essere sostenute a partire dal 1° Gennaio 2022 e, tramite apposita e documentata serie di certificazioni, portare ad un risparmio energetico importante.

Questi requisiti, oltre che per i sistemi di Smart Home con il Superbonus 110% sono richiesti anche per l’installazione di cappotto termico, pompe di calore, elementi fotovoltaici e altri interventi per l’efficientamento energetico che sono previsti come trainanti.

Tra le spese detraibili rientra la fornitura e la posa in opera di apparecchi elettronici funzionali all’efficientamento energetico, le opere murarie ed elettriche per farli funzionare (predisposizione impianto elettrico o collegamento alla rete), la messa in funzione, oltre alle spese relative al costo del pagamento dei professionisti che producono la documentazione tecnica necessaria (asseverazioni e certificazioni).

 Ecobonus 65% e domotica

L’Ecobonus 65% è accessibile solo per l’installazione di crono termostati che possono essere regolati tramite connessioni a Internet, anche a distanza.  A differenza del Superbonus 110%, però, non sono richiesti particolari interventi di ristrutturazione edilizia per accedere all’agevolazione. In entrambi i casi, le spese per l’installazione di dispositivi per realizzare una smart home devono essere sostenute per mezzo di bonifico parlante e possono essere portate in compensazione nella dichiarazione dei redditi oppure cedute all’impresa per ottenere un immediato sconto in fattura.

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